Il 30 luglio si celebra la giornata internazionale contro la tratta delle persone, un’occasione che sottolinea l’importanza di riconoscere e rispondere ai segnali di emergenza.
Ogni anno, milioni di persone diventano vittime della tratta di esseri umani in tutto il mondo, la maggior parte delle quali sono donne e bambine. Solo in Europa, nel 2022, sono stati registrati 10.093 casi accertati.
Da una recente indagine è emerso che meno della metà degli italiani sa come reagire ai segnali di emergenza. Emergenza e consapevolezza: i segnali più conosciuti e meno noti tra gli italiani Il segnale di emergenza più conosciuto dagli italiani, con il 38% dei voti, è quello di chiamare il numero di emergenza locale e ordinare una pizza per non destare sospetti.
Gli altri segnali dello studio mostrano percentuali di riconoscimento significativamente più basse. Il secondo segnale più noto, con solo il 22% dei voti, è l’ordinazione di un “angel shot” al bar, un metodo di richiesta di aiuto nato negli Stati Uniti. A seconda della modalità di ordinazione, l’angel shot può determinare diverse azioni di risposta: ordinato liscio, il barista accompagnerà la persona alla propria auto; con ghiaccio, verrà chiamato un taxi o un Uber; con lime, sarà allertata la polizia. Seguono l’acronimo STAN (Send The Authorities Now) e la richiesta di “parlare con Angela”, un codice sviluppato a Londra e utilizzato principalmente nei bar per richiedere assistenza. Infine, il segnale meno conosciuto è il punto nero sul palmo della mano, nato dalla campagna “Black Dot Campaign” sui social media del Regno Unito nel 2015, e usato per segnalare situazioni di violenza domestica.