Unarma (Sindacato Carabinieri): green pass provoca profonde fratture sociali.

I controlli dei carabinieri

“Continuano ad ampliarsi i controlli sanitari di green pass, pass rafforzato e uso della mascherina Ffp2. Con l’allargamento della platea di attività sottoposte a controllo e come già avevamo preventivato, cominciano a emergere le prime crepe di un sistema di informazione pubblica che ha fatto dell’opacità e della voluta ambiguità il proprio tratto distintivo” scrive in una nota Antonio Nicolosi, Segretario Generale del Sindacato dei Carabinieri Unarma. “Quando in uno stato di emergenza viene a mancare la chiarezza negli strumenti e negli intenti dell’azione di governo è naturale che i cittadini si pongano degli interrogativi e quel prezioso patto di obbedienza che fa da collante allo sviluppo del paese, si indebolisca.

Il caso del ristoratore di Taggia” continua Nicolosi “che, nell’Imperiese, dopo aver presentato diversi ricorsi contro i decreti in tema di sicurezza sanitaria, ha deciso di opporsi al controllo all’interno del suo locale, svilisce la divisa, ma non stupisce.

Le Forze dell’Ordine sono da sempre in prima linea nella lotta al covid19 e nella prevenzione dei contagi. Ma a compromettere il rispetto che si deve a una categoria che quotidianamente dedica la propria vita agli altri, rischia di essere la superficialità con cui incostituzionalmente si impongono obblighi e limitazioni alla libertà personale dei cittadini senza averne il diritto da un punto di vista giuridico. Il green pass, lo ripetiamo, è uno strumento anticostituzionale di arginamento dei contagi, e le crepe che stanno emergendo nella realizzazione dell’obbligo rischiano di creare fratture sociali ben più profonde di quelle che stiamo registrando” conclude il Segretario Generale.