Maltempo, Sforzini: serve Corpo Civile Permanente

Il movimento politico e culturale Rinascimento, fondato da Luca Sforzini – esperto d’arte e proprietario del Castello di Castellar Ponzano – interviene con forza sull’ennesima ondata di maltempo che sta colpendo il Paese: è la fotografia di uno Stato che ha disimparato a prendersi cura di se stesso.

Allerta gialla in Liguria, Piemonte, Lombardia, Toscana, Marche e Puglia: torrenti che esondano, frane, blackout, strade impraticabili. Una catastrofe annunciata, che si ripete ogni anno e trova le istituzioni puntualmente impreparate.

«Non è il clima che cambia troppo in fretta. È lo Stato che si muove troppo lentamente. E mentre i cittadini spalano fango, le amministrazioni locali sprecano milioni in progetti inutili e transizioni di carta», denuncia Sforzini.

«Con i fondi del PNRR si poteva mettere in sicurezza l’Italia. Invece sono finiti in rotatorie artistiche, piattaforme inutili, piste ciclabili nel nulla e “piani strategici” redatti da consulenti da salotto. Il risultato? Interi borghi abbandonati e colline che crollano».

Per Rinascimento, la risposta non è un altro commissario, ma una visione: nasce così la proposta di istituire un Corpo Civile Permanente per la Tutela del Territorio e del Patrimonio, un esercito civile che metta al centro il lavoro concreto, la manutenzione reale, la custodia dei luoghi.

Una proposta concreta e rivoluzionaria:

Studenti delle scuole superiori impiegati come PCTO (ex alternanza scuola-lavoro), in attività di mappatura, cura, monitoraggio del territorio.

Detenuti in pena alternativa impiegati nei lavori pubblici, come forma di reintegrazione e risarcimento sociale.

Giovani NEET e disoccupati formati e retribuiti in mestieri veri: edilizia, bonifica, salvaguardia ambientale, restauro artigianale.

Anziani attivi, ex militari, artigiani in pensione come mentori e coordinatori locali.

Un sistema snello e nazionale, indipendente dalla burocrazia delle Regioni, collegato a Protezione Civile, Forestali, Sovrintendenze e scuole.

«Altro che task force digitali: servono mani, cervelli e cuore sul campo. Servono italiani che lavorino davvero per l’Italia. Il nostro patrimonio – ambientale, storico, umano – è in agonia. Difenderlo è l’unica vera transizione che conta», conclude Sforzini.


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