Maltempo, dopo i disagi le polemiche

La vasca realizzata MM Spa per contenere le acque del fiume Seveso

“Al primo temporale autunnale Milano è già allagata. Evidentemente nei mesi estivi non è stata fatta alcuna manutenzione a pozzetti, bocche di lupo e tombini perché altrimenti non sarebbe possibile che persino la circonvallazione si trasformasse in un canale navigabile. Un pessimo rientro per i tanti milanesi che rientrati in città hanno sostituito i bagni in mare alle docce sui marciapiedi causate dal passaggio delle auto in carreggiata. Granelli che commenta che ci sono stati pochi allagamenti in che città vive?”: così Alessandro De Chirico, consigliere Comunale di Forza Italia.

“Il maltempo ha svegliato Milano provocando disagi che potevano essere evitati; i numerosi allagamenti sono legati alla mancanza di una corretta manutenzione dei tombini e delle bocche di lupo, soprattutto in circonvallazione e nei quartieri più periferici come a Ponte Lambro dove da mesi, in via Vittorini, si chiede la pulizia delle caditoie.
La sinistra milanese, da tempo impegnata ad attaccare il Governo e a parlare di geopolitica, dovrebbe occuparsi dei problemi concreti della città”: lo afferma Francesco Rocca, Consigliere comunale di FdI.

“I tombini non curati sono saltati subito non dopo ore di pioggia. Una città che non cura i tombini, ma si occupa solo di effimero e di quadrilatero della moda è una città male amministrata”: lo afferma il consigliere comunale dei Verdi, Carlo Monguzzi in merito ai disagi causati in città dal maltempo. “Ormai Milano è una città in autogestione dove la manutenzione è fortemente insufficiente. Dopo appena un’ora di pioggia molti tombini sono saltati perché non sono stati curati e disostruiti – prosegue – Ora come sempre la colpa verrà data ai cambiamenti climatici, contro cui il comune peraltro fa nulla. Ma i tombini sono saltati subito, non dopo ore di pioggia. Perché nessuno li ha curati. E chi doveva curarli i tombini? Le responsabilità sono chiare. Da 30 anni la parola d’ordine degli ambientalisti è ‘la più importante opera pubblica è la manutenzione’. A Milano invece ci si occupa prevalentemente di effimero”.

“Siamo alle solite e non capiamo cosa aspetta questa amministrazione a sistemare le tubature della Via Vittorini che oggi si è completamente allagata creando danni ingenti alle autovetture e alle abitazioni” Così Alessandro Verri capogruppo della Lega in Consiglio Comunale ed Emanuela Bossi Consigliera di Municipio 4 in merito ai disagi delle vie nella zona di Ponte Lambro. “Un’emergenza che da anni si verifica con le abbondanti piogge ma l’amministrazione non ha mosso un dito e a farne le spese sono i milanesi che si trovano ora a dover far i conti con i danni creati dalla pioggia. Serve un intervento strutturale per mettere in sicurezza soprattutto le case di MM di Via Vittorini e Via Rilke, oggi riceviamo infatti segnalazioni di residenti obbligati in casa con grossi disagi e problemi senza ricevere informazioni da MM”.

“Stamattina l’assessore Granelli ha dichiarato che la situazione a Milano non era preoccupante e che si registravano solo piccoli allagamenti sulle strade; a due ore di distanza Milano è completamente paralizzata, il traffico è in tilt, il Lambro è esondato e ci sono centinaia di segnalazioni di disagi profondi in tutta la città” dichiarano Samuele Piscina, segretario Provinciale della Lega e Consigliere Comunale e Davide Ferrari Bardile, Consigliere della Lega di Municipio 4 “Quanto ancora dovremo tollerare l’inefficacia della Giunta milanese di sinistra? Possibile che si riempiano quotidianamente la bocca di belle parole sulla tutela dell’ambiente e non siano in grado nemmeno di pulire i tombini della città?” proseguono i due esponenti della Lega “L’assessore Granelli ha dichiarato che i sottopassi di Milano, tra cui Rubicone, reggono per i lavori effettuati negli ultimi anni, peccato che proprio in viale Rubicone in questo preciso momento ci siano auto totalmente sott’acqua con le persone sopra i tetti delle auto stesse. Granelli si dimostra inadeguato e incapace di garantire la sicurezza, Milano è amministrata male, la situazione continua a peggiorare e lo affermano anche esponenti della sinistra milanese, non solamente le opposizioni” concludono Piscina e Ferrari Bardile.

«Va bene la telenovela sulle vasche di laminazione di Bresso, ma qui c’è da domandarsi qual è lo stato manutentivo di tombini, fognature e semafori che in molte parti della città sono andati in blackout. E’ mai possibile che in una città come Milano ci si debba attrezzare con stivali da pesca e canotto? Semafori in tilt, mezzi fermi, metropolitane in ginocchio. E’ necessaria subito una Commissione per segnalare l’inefficienza degli assessori e la necessità di un programma di manutenzione delle fognature e dei semafori»: lo afferma il Consigliere comunale di FdI, Enrico Marcora. “Anche il capogruppo di FdI a Palazzo Marino e presidente della neo nata commissione di Controllo nominato a prima della pausa estiva, Riccardo Truppo, conferma la convocazione imminente: «Sarà interessante capire ogni quanto vengono spazzate le foglie dai viali e che tipo di manutenzione hanno i nostri scarichi. Tante le segnalazioni in queste ore. Domani conteremo eventuali altri danni. Il nostro compito, però, è quello di verificare il buon funzionamento della macchina amministrativa».

“Giornate come queste ci insegnano molto, almeno tre cose da fare subito”. Così in un post l’assessore alla Sicurezza e Protezione civile, ricapitolando i danni del maltempo oggi in città ed evidenziando le criticità negli interventi della Regione. “La prima. La vasca del Seveso di Milano è utilissima, ma da sola non basta: serve completare il progetto, almeno la vasca di Senago e quella di Lentate sul Seveso. Con Regione Lombardia e AIPO stiamo cercando di andare più veloce possibili, ma ci vuole il massimo impegno e perseveranza: Regione e AIPO dobbiamo insieme fare più in fretta. La seconda. Il Lambro ha bisogno di interventi di laminazione per evitare quanto successo. Tra giugno e luglio – prosegue Granelli – abbiamo fatto almeno 3 incontri con Regione e AIPO, abbiamo elaborato soluzioni: ora dobbiamo andare più veloci: rimuovere la traversa che c’è nel Lambro a sud del quartiere, intervento già finanziato, completare i lavori in corso del Comune di Milano in via Idro per una zona di espansione del Lambro, effettuare una vasca sul sistema di fognatura di Ponte Lambro, realizzare una o due vasche sul Lambro nel tratto tra Monza e Milano sud. Per le vasche bisogna progettare, trovare i soldi e realizzare, ma se mai si inizia mai si arriva: la vasca di Milano del Seveso dimostra che se si vuole si può fare. La terza. Serve continuare ad affinare l’intervento su sottopassi e rete fognaria e di tombinatura stradale: ma il problema non è la pulizia (che va fatta sempre e bene e tutti i giorni) ma di fare in modo che le fognature, tutte quelle di Milano e tutte quelle a nord di Milano nella Città metropolitana di Milano, in provincia di Monza e Brianza, in provincia di Como, Varese e Lecco, abbiano vasche collocate prima dei depuratori, per evitare che quando piove troppo, i sistemi di fognatura scarichino nei fiumi, gonfiandoli. C’è un piano in Regione Lombardia con i gestori idrici: a mio parere è inadeguato, sottostimato, lento (20 anni), e quindi inefficace – aggiunge -. I fiumi si gonfiano per quello, e si vede dai grafici, ormai lo sappiamo tutti. Chiedo a Regione Lombardia di sedersi subito al tavolo con tutti i gestori e i grandi Comuni e le Provincie e rifare questo piano, altrimenti non ne usciamo. Milano c’è per fare la sua parte ma non puo’ essere lasciata sola”.

“L’esondazione del Seveso mette in luce la crescente vulnerabilità di un territorio che ha visto cancellate le proprie valli fluviali. Milano continua a correre dietro ad emergenze legate ad eventi meteorologici che crescono in intensità e frequenza, con nuove opere, deviatori o vasche di laminazione certamente utili ma non risolutive, rispetto alla progressiva crescita del rischio idrogeologico associata ai fenomeni meteorologici estremi. Viviamo in una metropoli che ha pensato, per oltre un secolo, di potersi sviluppare a spese di tutte le aree libere, anche quelle di pertinenza dei corsi d’acqua, che invece dovrebbero essere porzioni di territorio lasciate alla dinamica fluviale, proprio per far sì che ivi possa scaricarsi l’energia degli eventi alluvionali senza eccessivi danni alle cose e alle persone”. Così in un comunicato di Legambiente Lombardia.
“Le vasche del Seveso a Bresso, nel Parco Nord, questa volta si sono riempite in sole tre ore, esaurendo rapidamente la loro funzione protettiva nei confronti della città, a fronte di una precipitazione solo un po’ più intensa del solito,” commenta Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia. “Di fronte agli effetti sempre più evidenti e sempre meno prevedibili della crisi climatica non possiamo continuare a inserire delle pezze infrastrutturali su un reticolo idrico stravolto, o addirittura tombinato, in decenni di urbanizzazione. Occorre intraprendere un percorso coraggioso, che restituisca al Seveso la sua funzionalità idraulica ed ecologica rispetto alla metropoli milanese, con una azione di pianificazione territoriale di lungo respiro che realizzi il Parco Fluviale della Valle del Seveso, con una vera e propria azione di profonda Nature Restoration, finalizzata a ripristinare ambienti da tempo scomparsi, perfino all’interno della città.”(MiaNews)