La spesa farmaceutica territoriale in Italia, includendo sia quella privata che quella pubblica, è in media di circa 21 miliardi di euro all’anno, con variazioni tra un anno e l’altro di poche unità percentuali. Quando si fa riferimento alla spesa farmaceutica a carico del Sistema Sanitario Nazionale si tiene conto sia dei medicinali che sono stati erogati in regime di assistenza convenzionata, sia di quelli che sono stati erogati in distribuzione diretta. La spesa sostenuta per l’acquisto, da parte delle strutture sanitarie pubbliche, di medicinali – tenendo conto di distribuzione diretta e per conto – è nell’ordine dei 14 miliardi di euro.
Le regioni che consumano più farmaci
Le regioni nelle quali sono stati registrati i più alti valori di spesa sono tutte al Sud, almeno per i primi tre gradini del podio: in prima posizione la Campania, con una spesa di 255 euro e 68 centesimi pro capite; al secondo posto la Puglia, con una spesa di 249 euro e 31 centesimi pro capite; in terza piazza, infine, la Basilicata, con una spesa di 246 euro e 83 centesimi. I valori più bassi si riscontrano, invece, nelle regioni del nord: la Lombardia con una spesa di 188 euro e 41 centesimi pro capite; la Provincia Autonoma di Trento con una spesa di 182 euro e 94 centesimi; e la Valle d’Aosta con una spesa di 161 euro e 73 centesimi pro capite.
Dal punto di vista dei consumi, l’Emilia Romagna è la regione con il livello di consumo più alto, mentre la Lombardia è quella con il tasso di consumo più basso: 315,9 DDD nel primo caso e 109 DDD nel secondo.
Il consumo per genere ed età
L’uso dei medicinali nella popolazione è condizionato da molteplici variabili: per esempio i profili epidemiologici e le caratteristiche demografiche, ma anche le attitudini prescrittive dei professionisti e i contesti assistenziali che differiscono gli uni dagli altri. Ogni anno sono più di 40 milioni le persone che ricevono una o più prescrizioni di medicinali, con una spesa di 197 euro a testa e un consumo pari a 1.029 DDD ogni mille abitanti al giorno. Per quel che riguarda l’esposizione ai farmaci, si registra una lieve prevalenza tra gli uomini piuttosto che tra le donne. Come è facile immaginare, con l’aumentare dell’età crescono sia l’andamento del consumo che quello della spesa.
Differenze di genere e di età
Nella fascia di età oltre i 64 anni si registra una spesa per i farmaci a carico del Sistema Sanitario Nazionale che è 3 volte più elevata rispetto al valore medio nazionale pro capite. In più, per ciascuna persona con più di 64 anni si nota che la spesa farmaceutica è maggiore di oltre 6 volte rispetto a quella sostenuta per un soggetto di una delle fasce di età più basse. Questo trend dipende fra l’altro dalla variazione della prevalenza di utilizzo dei medicinali, pari più o meno al 50% nei soggetti fino a 50 anni e a più del 95% tra coloro che hanno più di 74 anni. Nella fascia di età compresa fra i 15 e i 64 anni, inoltre, si registrano differenze di genere, con una prevalenza d’uso che è inferiore tra gli uomini rispetto alle donne. Più del 60% della spesa è assorbito dalla popolazione oltre i 64 anni. È del 50% la prevalenza d’uso nella popolazione pediatrica, con un dato che diminuisce in maniera progressiva con l’aumentare dell’età: 60% nei bambini fino a 4 anni, 38% per i ragazzi tra i 10 e i 14 anni.
I rapporti regionali
È dal 2017 che l’Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco, ha iniziato a elaborare e a mettere a disposizione i report regionali relativi al consumo dei farmaci. Uno degli scopi più importanti di questi rapporti è quello di garantire ai referenti regionali la possibilità di accedere a una risorsa a sostegno della programmazione sanitaria e che al tempo stesso sia di supporto per le iniziative di informazione e di formazione. Grazie ai rapporti si ha uno strumento di benchmark tra le varie regioni ma anche all’interno delle regioni stesse, in modo che sia possibile capire quali sono le aree più critiche e al contempo allocare le risorse con un approccio più mirato ed efficiente, sempre nella prospettiva di migliorare l’impiego di farmaci, forniti da aziende farmaceutiche specializzate come Salf che operano su tutto il territorio.
L’uso degli antibiotici
Una particolare attenzione deve essere riservata all’utilizzo degli antibiotici. Circa un quarto della popolazione italiana sotto i 13 anni di età riceve ogni anno una o più prescrizioni di antibiotici sistemici, con 2 confezioni in media per ciascun bambino trattato. Gli antibiotici rappresentano la categoria di medicinali più usati da parte della popolazione pediatrica, con un tasso di consumo più elevato fra i maschi.