I perpetratori della Shoah in letteratura, al cinema e in altri media – 3 e 4 febbraio, in Statale.

Almeno a partire dall’inizio degli anni Sessanta, la riflessione e le indagini sulla Shoah si sono giustamente concentrate soprattutto sulle vittime e quindi sui testimoni delle persecuzioni e dello sterminio.

L’ottantesima ricorrenza, il 20 gennaio 2022, del famoso e famigerato incontro presso la villa sul Wannsee, a sudovest di Berlino, in cui venne deliberata la “soluzione finale”, suggerisce tuttavia un cambio almeno parziale di prospettiva, che metta a fuoco anche gli autori, vale a dire i perpetratori di quel crimine.

Nella storiografia, un simile mutamento di paradigma ha avuto inizio già a partire dagli anni Novanta, quando una serie di importanti ricerche hanno cominciato a indagare non solo o non tanto le figure dei principali gerarchi e criminali nazisti, bensì anche le centinaia di migliaia di “uomini qualunque”, di giuristi, funzionari, burocrati, di semplici cittadini, studenti, lavoratori e buoni padri di famiglia che in diversi ruoli e con diverse modalità hanno preso parte attiva al più grande crimine dell’umanità. Questo convegno intende dunque portare avanti queste ricerche e approfondire, in particolare, le diverse rappresentazioni dei perpetratori presenti in letteratura, nel cinema o in altri media, per interrogarsi anche sull’evoluzione di tali raffigurazioni, che costituiscono l’espressione più immediata di quell’immaginario collettivo che esse stesse contribuiscono a formare.