L’Olimpia cede all’Overtime, Sassari va sul 2-0 ed ha 2 match point casalinghi per chiudere la serie.

L’Olimpia crolla nel supplementare, perché non ha più falli da spendere, energia, lunghi e morale. Sassari, sotto tutta la partita, anche di 13 punti, acciuffa il supplementare per il rotto della cuffia, ci arriva nettamente meglio e piazza il 14-0 che chiude la partita e manda la serie in Sardegna con una leadership pesantissima di 2-0.

IL PRIMO TEMPO – Vlado Micov segna tutti i primi sette punti di Milano, ma sono i rimbalzi sporchi a tenere viva Sassari, poi arriva il doppio fischio con cui l’arbitro Bettini spedisce in panchina Tarczewski – blocco in movimento da una parte e stoppata solare su Cooley dall’altra – con due falli. La Dinamo va avanti di tre, poi Micov – indemoniato nel primo quarto, 11 per lui – con l’aiuto di Nunnally rimette la testa avanti. Il vantaggio tocca i cinque punti, poi Polonara ricuce a meno uno, 21-20 alla fine del primo. Thomas completa il 6-0 che riporta Sassari avanti, subito annullato da un post-up con fallo annesso di Christian Burns. Sul possesso successivo, a Burns fischiano un fallo su Thomas e la reazione gli vale il fallo tecnico. Il risultato è che va in panchina anche lui, con tre falli. Qui Mike James segna due volte da tre punti. Sul time-out di Sassari, Milano ha sette punti di margine. Un gioco da tre di Polonara accorcia il deficit a tre punti dopo quattro minuti. E’ ancora James a rispondere e rimettere otto punti tra le due squadre. Kuzminaskas a rimbalzo scava il più dieci, un attimo prima del secondo fallo di Brooks, impiegato da centro dopo il tecnico comminato a Burns. Dura un attimo, perché un rimbalzo sporco vale i due punti di Pierre e una stoppata di Cooley alimenta il contropiede chiuso da Gentile. L’Olimpia, im versione “small” con Fontecchio e Burns come lunghi, soffre a rimbalzo. Il parziale di 8-0 riporta Sassari a meno due, un “canestro e fallo” dopo l’altro. Una tripla di Gentile riporta la Dinamo in vantaggio, quella di Polonara scava addirittura cinque punti di margine, parziale di 17-2. La risposta sono una tripla di Nedovic dall’angolo e la quinta bomba, siderale, di un Mike James che non trova mai i falli attaccando l’area, sballottato da una parte all’altra, ma è lucido dall’arco. All’intervallo è 53-52 Milano.

IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia parte con due triple di Micov e Nunnally, ma Sassari resta agganciata con i rimbalzi e i giochi da tre punti. Un rimbalzo d’attacco di Tarczewski apre cinque punti, poi Cooley abbatte proprio Kaleb aprendogli il labbro e il fischio va contro il centro dell’Olimpia, terzo fallo. Un Micov gigantesco con un gancio di sinistro scava nove punti di margine, 69-60, prima di commettere il terzo fallo. In contropiede, Nunnally mette la tripla del 72-63, con time-out Sassari. Al rientro, Burns lotta contro Cooley, assorbe i colpi, poi Nedovic firma il +12. Sassari con quattro viaggi consecutivi in lunetta ferma l’emorragia, la seconda bomba di Nedovic significa massimo vantaggio in una situazione falli difficile in generale e addirittura allarmante nei lunghi. Pianigiani deve giocarsi Tarczewski con tre falli, perché Burns ne ha quattro. James fa 81-67, ma a rimbalzo proprio Tarczewski commette la quarta penalità e così Sassari continua a raggranellare punti dalla linea (16 tiri liberi nel solo terzo quarto). Dopo tre periodi, Milano è avanti 81-71. Una tripla di James riapre 12 punti, ma è subito cancellata da quella di Thomas, poi Spissu riduce il deficit sassarese a sei punti. Polonara mette la terza tripla consecutiva di Sassari, intervallata da un lay-up di Nunnally. Spissu, sfruttando tre errori di Milano dalla lunetta, segna il meno tre. La risposta viene dall’ottava tripla di Mike James. A 2’03”, in una fase di enorme stanchezza per ambedue le squadre, con errori inusuali, arriva il quinto fallo di Tarczewski e tre secondi dopo quello di Burns. Con quattro esterni in campo e senza centro, Polonara a rimbalzo corregge un errore e firma il meno tre. Dopo il time-out Sassari procura a Pierre la tripla che dall’angolo impatta la gara a quota 95 con nove secondi da giocare. In un possesso confuso, l’Olimpia non riesce a prendere l’ultimo tiro quando a Nedovic sfugge la palla sulla ricezione e finisce 95-95.

L’OVERTIME – Non ha storia, perchè l’Olimpia ci arriva senza energia, morale, ma anche senza uomini soprattutto nel settore dei lunghi. Sassari ha vita facile e chiude senza problemi 112-101.

Coach Simone Pianigiani così ha commentato gara 2: “Ovviamente siamo dispiaciuti. Credo che avessimo prodotto tanto come energia, spaziatura e intensità. La chiave credo siano stati i 13 minuti di Tarczewski che è un giocatore fondamentale per noi. Ha il plus/minus più alto del campionato e ci dava anche stasera presenza, difesa, rimbalzi d’attacco. Poi a questo si è aggiunto il quinto fallo di Burns e l’abbiamo pagato. Chiaro che dovevamo avere il cinismo di chiuderla, sarebbe bastato un fallo, invece  Spissu è scappato ed è stato fatale. Nella rimonta del quarto periodo abbiamo sbagliato gli unici tre tiri liberi della gara. Anche i 15 tiri liberi di differenza mi sembrano tanti in una gara come questa. Specie i 13 del terzo quarto quando in attacco avevano prodotto poco. Mi spiace, ma non so cosa dire su questo. Ci sono state situazioni giudicate in modo diverso. Dobbiamo essere più bravi a farli vedere quei falli. Loro giocavano per buttare fuori i nostri lunghi ma noi avevamo lavorato bene per evitarlo. Poi ironicamente quando dovevamo spendere un fallo davvero non l’abbiamo speso. Dobbiamo ripulire la mente e pensare solo alla prossima partita e vincere quella. È chiaro che adesso sembra che tutto vada al contrario e i giocatori in questi momenti stigmatizzano. Non dobbiamo pensare a quello che è successo, ma che abbiamo una partita da giocare e dobbiamo vincere quella. Con Mike abbiamo giocato un jolly, ma dovevamo restituire leadership al nostro giocatore guida”.