Paura per Mike Maignan. Il portiere del Milan, nel match vinto dai rossoneri per 4-0 sul campo dell’Udinese, è costretto a uscire in barella dopo un violentissimo scontro con il compagno Jimenez al 52′. L’estremo difensore esce dall’area per colpire di testa e sventare un’azione friulana.
Nel tentativo di intervenire, si scontra con Jimenez e rimane a terra. Immediatamente quasi tutti i giocatori si rendono conto della gravità dell’impatto. Maignan lascia il campo e viene sostituito da Sportiello. Per il portiere francese, accertamenti in ospedale.
Il Milan si impone con i gol di Leao (42′), Pavlovic (45′), Theo Hernandez 874′) e Reijnders (81′). La vittoria consente alla squadra allenata da Conceicao di salire a 51 punti. L’Udinese rimane a 40.
Milan in campo con l’inusuale 3-4-3 con Luka Jovic come punta di riferimento, Tammy Abraham in panchina e Santi Gimenez a casa infortunato. Il nuovo modulo regala compattezza ai rossoneri, anche se nei primi minuti alcuni giocatori, fra cui Leao, faticano a trovare la giusta posizione per incidere. In generale comunque meglio i rossoneri dell’Udinese che trova comunque un paio di occasioni a metà primo tempo. Poi, negli ultimi minuti della frazione, ecco l’uno-due milanista: prima Rafa Leao disegna una bellissima parabola dal limite dell’area per lo 0-1, quindi è Strainja Pavlovic a trovare il raddoppio con un colpo di testa prepotente su angolo di Pulisic.
La ripresa vede il Milan mantenere alto il baricentro, con l’Udinese che prova a far male col contropiede. Al 53′ cala il gelo al BluEnergy Stadium: Jimenez si scontra con Maignan in uscita, col portiere che ha la peggio e resta a terra privo di sensi. Immediato l’intervento dei medici che lo portano fuori in barella fra gli applausi. Cosciente a bordo campo, il francese è stato poi trasferito all’ospedale di Udine per accertamenti, con Sportiello in campo a freddo. L’episodio non sembra comunque lasciare strascichi sul Milan che al 75′ trova anche il 3-0 con Theo Hernandez, bravo a solcare tutta la fascia e scaricare in porta il pallone. Le esultanze rossonere non sono ancora finite però, visto che c’è gloria anche per Tijjani Reijnders, autore del poker su assist di Leao. E’ di fatto l’ultimo atto di una sfida che regala nuove ed inaspettate certezze a Sergio Conceiçao in fatto di modulo.
Sergio Conceiçao, allenatore del Milan, si è così espresso a SkySport al termine di Udinese-Milan.
Come sta Maignan?
“Due tre cose che ho visto mi hanno impressionato. La preoccupazione per due uomini che sono in difficoltà e ho sentito il pubblico applaudire: devo fare i complimenti ai tifosi dell’Udinese. Loro hanno fischiato il giocatore, ma poi, quando c’è qualcosa sull’uomo, lo hanno applaudito; è un gesto incredibile, che non ho mai visto in 40 anni di calcio. Complimenti a loro. Mike è in ospedale e farà i suoi esami. È stato un gesto molto bello”.
Bastava metterli a tre?
“Quando c’è stata la sosta, abbiamo lavorato su questo sistema. Poi non potevo cambiare perché in tanti erano tornati a due giorni dalla partita. I giocatori hanno sposato questa idea con la palla e senza palla, con i terzini più protetti. Avevo delle buone sensazioni: non sempre le dimostriamo sul campo, ma oggi sì. Poi okay: oggi sono tre punti e pensiamo già alla prossima partita. Ho visto una squadra solida, compatta, come vogliamo noi. La squadra è disponibile. Molto importante avere le settimane libere”.
È la vittoria più importante da quando è qui?
“La vittoria più importante deve arrivare ancora”.
Come ha visto Theo?
“Offensivamente è tra i migliori al mondo nel suo ruolo. Poi difensivamente volevamo un po’ più di aggressività. Così è molto più protetto. I nostri difensori centrale hanno interpretato molto bene la partita. Tutti hanno fatto una buona squadra. Theo così si sente più protetto”.
Jovic importante?
“A livello offensivo volevamo supporto alla profondità con l’ampiezza di Theo e Jimenez e il lavoro incontro per dare la profondità. Loro sono forti a livello fisico, mentre soffrono la velocità. Jovic ha fatto molto molto bene”.
Crede all’Europa?
“Pensiamo a lavorare. Non bisogna parlare più di tanto, fino ad oggi abbiamo parlato tanto e ciò che conta sono i risultati”.