Il derby di Milano finisce 1-1. Il Milan va avanti con Reijnders, poi lotta, cerca di resistere e incassa nel recupero. L’Inter insegue e trova il pari solo al fotofinish con De Vrij, dopo tre gol annullati e tre legni colpiti. È una stracittadina che parla olandese, con i rossoneri che restano ottavi ma salgono a 35 punti, e i nerazzurri sempre secondi, a quota 51.
Il primo brivido del derby arriva dopo una manciata di minuti: al 7’, Barella imbuca per Lautaro e l’argentino crossa in mezzo. Tutto facile per il tap-in di Dimarco, ma l’arbitro annulla per off side dell’attaccante a inizio azione. L’Inter colpisce con un’azione fotocopia intorno alla mezz’ora: stavolta, Dimarco trova il corridoio per Barella, che apparecchia per Lautaro il pallone del vantaggio. Il centrocampista parte però oltre la linea rossonera ed è ancora fuorigioco. Calhanoglu è l’uomo in più dei nerazzurri e l’Inter è la più pericolosa in avvio con gli spunti della coppia Thuram-Lautaro. Il Milan, per farsi vedere una prima volta dalle parti di Sommer, ha bisogno della gran botta dalla distanza di Reijnders al 38’. Provvidenziale l’intervento del portiere svizzero, che toglie la palla dall’incrocio. È qui che il Diavolo si sveglia e alza i giri.
Allo scadere del primo tempo, i rossoneri hanno la chance del vantaggio e capitalizzano. Copione già visto. Theo Hernandez lancia Leao sulla sinistra, il portoghese mette in mezzo in attesa del rimorchio, Sommer tocca e Reijnders fa 1-0 con il piattone a porta vuota. Diavolo avanti dopo 45 minuti.
Il Milan inizia la ripresa con un cambio: Conceicao toglie Bennacer e butta nella mischia Alex Jimenez per un’iniezione di sprint e freschezza in mediana. È però l’Inter a mettere la quinta: la squadra di Inzaghi è pericolosa al primo pallone con Lautaro, che servito da Thuram arriva a tu per tu con Maignan. Il francese respinge con i piedi e tiene i suoi avanti. I rossoneri danno sempre l’impressione di poter pungere in contropiede e nei primi minuti della ripresa sfiorano il raddoppio con un paio di ripartenze della solita catena Theo-Leao.
Per le prime sostituzioni, Inzaghi aspetta il 63’ e cala il tris: dentro Zielinski, Bisseck e Carlos Augusto, fuori Calhanoglu (sommerso dai fischi dei suoi ex tifosi), Bastoni e Pavard. Passa un minuto e c’è un altro gol annullato per i nerazzurri: Dumfries recupera palla sulla destra, in pressing su Theo, poi mette in mezzo per Lautaro che infila Maignan. L’arbitro Chiffi ferma tutto per un fallo sul francese. Nel finale, l’Inter accelera e va a un soffio dal pari almeno in un paio di occasioni.
Ci sono i legni a negare l’1-1: prima Bisseck colpisce il palo al 67′, poi Thuram replica con il piattone all’83’. Nel mezzo, Inzaghi inserisce Zalewski e Frattesi al posto di Dimarco e Mkhitaryan, mentre Conceicao toglie uno sfinito Abraham per Camarda e regala una manciata di minuti a Terracciano al posto di Musah. L’Inter va all’assalto nel finale, il Milan stringe i denti: i nerazzurri centrano la traversa con Dumfries nel primo dei 5 minuti di recupero, ma il forcing porta al pari di De Vrij al 93′ su assist del nuovo acquisto Zalewski. Inzaghi sorride per il punto agguantato in extremis, per Conceicao resta l’amaro in bocca. Il derby finisce in equilibrio.
Al termine della partita ha parlato ai microfoni di Dazn il tecnico rossonero Sergio Conceicao. Le sue dichiarazioni.
Stasera non un grande gioco ma grande carattere:
“Si è parlato tanto. Certe cose non sono assolutamente vere. L’importante era che la squadra dimostrasse carattere, ambizione e la voglia di vincere. Una partita che per tutti è più di una partita. Dobbiamo avere questa costanza adesso in campionato e nelle altre competizioni”
Serviva più equilibrio tra primo e secondo tempo?
“Il primo tempo abbiamo cercato di pressare un po’ più alto ma non tutti pensavano nella stessa maniera, aprendo degli spazi per gli avversari in contropiede che potevano farci male. L’abbiamo preparata in un modo diverso: a me piace il pressing alto, il recupero palla che Tammy ha fatto. L’atteggiamento però è stato quello giusto, intensità e aggressività: comunque c’è tanto lavoro davanti a noi”
Dal punto di vista calcistico, cosa ti piacerebbe vedere dalla prossima partita?
“Non è che Bennacer non ha fatto quello che doveva fare: avevo bisogno di altre caratteristiche a centrocampo. La nostra ala destra si metteva sulla linea difensiva, avevemo più miuscoli: ho messo Jimenez sulla fascia e Musah dentro. Anche a livello di gioco potevamo fare meglio: capisco l’ambiente ma dobbiamo essere più forti di questo, dobbiamo avere la testa giusta anche perché siamo al Milan e i giocatori che sono qua devono avere questa responsabilità. Quindi alle volte avere di più la palla, questa voglia di fare male all’avversario. Io sinceramente in tutti gli anni precedenti ho avuto una squadra così: il tempo è poco, sono arrivato da un mese…”
Cosa dice di Leao, a proposito di responsabilità?
“La costanza che vogliamo per la squadra, la vogliamo anche per tutte le individualità: ha dei momenti che è fortissimo, tecnicamente e quando accelera, dopo ci sono altri momenti che deve capire che fa parte di un collettivo e che deve essere presente in quei momenti. Quando sarà così potrà essere uno dei migliori al mondo. Lo deve fare tutti i giorni, lui come tutti”
Nel post partita di Milan-Inter è intervenuto ai microfoni di Dazn l’allenatore nerazzurro Simone inzaghi: “Non posso non applaudire la mia squadra. Non siamo andati oltre gli episodi, un rigore clamoroso non dato e anche tre pali intreni. Bisogna comunque fare i complimenti al Milan che ci ha creato delle difficoltà.”
Sull’episodio del rigore ha aggiunto: “Non mi va di parlarne perchè è un discorso ampio. Non me ne ero accorto in campo, non so quali siano le direttive. Ci sta che l’arbitro di campo fosse coperto perchè c’era anche Theo ma chi sta seduto non può non chiamare l’arbitro in una circostanza del genre. Può capitare perchè sbagliamo tutti. Per dei falli sull’Inter ho visto fare delle trasmissioni di giurisprudenza. Ora comincio ad arrabbiarmi”.
Sulla partita e l’ingesso di Zalewski: “Nei 95 minuti avremmo meritato anche più del pari, anche se questo è il calcio. Andiamo avanti lavorando perchè è la diciassettesima partita in due mesi. Zalewski è un ragazzo di qualità che mancava nel nostro organico. Ci darà una mano. La ripartenza subita ci è costata il gol e forse potevamo giocare tecnicamente meglio”