Milano è una città in continua trasformazione, ma non può permettersi di perdere la sua anima. E questa anima la ritroviamo proprio nella capacità di essere gentili, nell’agire con empatia e attenzione per gli altri.
Parlando di gentilezza, non posso non citare MI’mpegno, un progetto che in dodici anni ha visto centinaia di iniziative, migliaia di persone coinvolte e il riconoscimento dell’Ambrogino.
Nato con l’idea di portare i valori della solidarietà, del dialogo e della partecipazione nei quartieri e nei contesti più difficili della città, MI’mpegno è una rete di cittadini, volontari e associazioni che agiscono per costruire una Milano più giusta, inclusiva e umana. La nostra forza non sta nei grandi numeri, ma nella qualità delle relazioni che siamo riusciti a creare nel tempo. Abbiamo organizzato serate culturali, incontri intergenerazionali, concerti gratuiti nelle periferie e progetti per giovani e anziani. Ogni iniziativa ha avuto al centro un messaggio semplice: la gentilezza non è un lusso, è una necessità.
“La gentilezza è la lingua che i sordi possono ascoltare e i ciechi possono vedere”, scriveva Mark Twain.
A Milano, abbiamo visto come la gentilezza possa trasformare uno spazio pubblico da semplice luogo fisico a spazio di incontro e crescita. Abbiamo portato la musica nei cortili delle case popolari, i laboratori creativi nelle scuole, le serate di dialogo nei quartieri spesso dimenticati. MI’mpegno non si ferma davanti alle difficoltà, ma anzi le affronta con quella “testardaggine gentile” che ci ha portato a ricevere l’Ambrogino.
La nostra esperienza dimostra che la gentilezza non è mai debolezza. Al contrario, è un atto di coraggio. Infatti, durante il lockdown per l’emergenza legata al COVID MI’mpegno aveva lanciato sui social un nuovo format per stare insieme: “pillole di vita e speranza” poi diventate nei mesi “pillole di gentilezza e coraggio. Quando organizziamo eventi o iniziative, non stiamo solo offrendo intrattenimento o servizi, ma stiamo costruendo fiducia tra le persone. Questo è il vero motore della coesione sociale.
Come diceva il Dalai Lama: “Sii gentile ogni volta che è possibile. E ricorda: è sempre possibile.”
Infatti MI’mpegno ha dimostrato che la gentilezza è contagiosa. Le persone che si avvicinano ai nostri progetti spesso tornano per diventare a loro volta promotori di nuove iniziative.
Oggi, il mio messaggio è semplice: la gentilezza non è solo un valore personale, è una responsabilità collettiva. Se vogliamo che Milano continui a essere una città innovativa e all’avanguardia, dobbiamo costruire ponti e non muri. E questi ponti si costruiscono con l’ascolto, il dialogo e il rispetto reciproco.
Milano è una città che non ha paura di sognare in grande. Ma, come diceva Italo Calvino: “La città non ti chiede di sognare, ma di credere nei sogni degli altri e renderli possibili.” La gentilezza è ciò che ci permette di farlo. Ed è ciò che continueremo a fare insieme.
a cura di Carmelo Ferraro