Martedì 23 aprile, alle ore 17.30, in occasione della Giornata Mondiale del Libro, nella Sala di Lettura della Fiera dei Librai di Bergamo (60ma edizione, dal 20 aprile al 6 maggio), Claudio Sottocornola, ordinario di Filosofia e Storia al Liceo Scientifico L. Mascheroni della città, presenterà il mini book Coffee Break (Edizione I Quindici), un invito alla lettura dedicato ai suoi studenti ma anche, come può leggersi nella prefazione ad opera dello stesso autore, “a tutti quegli adulti che, a fronte dell’odierna riduzione dell’esistenza a mera funzionalità, si ostinano a stupirsi di fronte al mistero del reale e quindi continuano a regalarci pensiero, amicizia, poesia”.
Introdurrà la presentazione Enrico Facchetti, ordinario di Filosofia e Storia al Liceo Scientifico F. Lussana di Bergamo. In Coffee Break Sottocornola prende spunto dalla frase “Tutti i libri del mondo non valgono un caffè con un amico” pronunciata nel film I cento chiodi (Ermanno Olmi, 2007) da un professore di Filosofia dell’Università di Bologna, interpretato da Raz Degan, per sottolineare la necessità di come il libro, ed il conseguente atto del leggere, (ri)trovino una dimensione più intima e pura, lontana tanto dalla istituzionalizzazione quanto dall’odierna mercificazione della cultura, più vicina invece ad una opportuna condivisione di valori che vada in simbiosi con una riconquistata familiarità col proprio mondo interiore.
Condividere non sta infatti a significare che gli altri debbano adeguarsi ai simboli di cui ci serviamo per una compiuta trasfigurazione del reale, bensì tendere a formulare un nuovo archetipo all’insegna della flessibilità e della dinamicità, idoneo a conferire dialogo ed interazione, scambio ed armonia. Una cultura che tracci il solco fondante dell’interiorizzazione non potrà portare altro, spiega Sottocornola, che a relazionarsi con un’ulteriore interiorità, un altro essere umano, un cane, un gatto, ma anche un libro se quest’ultimo si rivelerà apportatore di una parola viva, che possa favorire il dialogo, l’incontro, lo scambio, affinità condivise o incomprensioni, come in ogni altro rapporto esistenziale all’interno della quotidiana ritualità che rifugga il binomio uso-consumo e sia volto piuttosto a rimarcare la sensibilità verso i valori della bellezza e della verità. Vivere e leggere allora andranno a permearsi della sostanza propria di un atto liturgico, riprendendo le parole dell’autore, quindi ognuno di noi potrà farsi “Libro, Parola, Verbo” all’interno di una vita relazionale che, nell’ambito di un comune cammino, sarà costituita da diversi incontri, esperienze, scelte e scambi, per una identità volta alla diversificazione, scaturente non da una realtà che ci travalica e ci precede, bensì dalla capacità “a radicarsi nel proprio spazio memoriale e profondo” (Sant’Agostino), proficua spiritualizzazione che ci consentirà di godere sia della condivisione di un caffè con un amico, sia della lettura di un buon libro.