Sanità, Agnoletto contro candidatura Pregliasco: rovinato lavoro di mesi, mi chiamo fuori.

VITTORIO AGNOLETTO POLITICO

Un “post lungo” con cui Vittorio Agnoletto, medico e attivista di Medicina Democratica, ‘si sfila’ dall’impegno per la candidatura a presidente della Regione di Pierfrancesco Majorino dopo la notizia della candidatura nella lista civica del candidato governatore di Fabrizio Pregliasco.

“Con lo splendido gruppo di Medicina Democratica abbiamo lavorato per oltre un anno per unire tutta l’opposizione attorno ad una piattaforma in difesa della sanità pubblica, con l’obiettivo di cacciare Fontana e Moratti”. “Successivamente, insieme a centinaia di operatori della sanità pubblica che si erano detti disponibili a dare una mano concretamente, abbiamo costruito la rete “Curiamo la Lombardia”.

C’era un grande entusiasmo – scrive Agnoletto -. Per molti e molte era la prima volta che decidevano di buttarsi in politica, in nome della difesa di quel Servizio Sanitario pubblico al quale dedicano la loro vita professionale, e dove hanno operato in questi due anni terribili, nonostante i disastri causati dal governo regionale”. Poi arriva il macigno – si legge nel post in riferimento a Pregliasco -. Ci ritroviamo il direttore sanitario del Galeazzi- Sant’Ambrogio del gruppo S. Donato, uno dei principali gruppi della sanità privata a livello nazionale, come capolista della lista del candidato presidente. Non è una cosa da nulla”. Agnoletto evidenzia quindi le critiche emerse anche sull’emergenza della gestione pandemia al Pio Albergo Trivulzio di cui Pregliasco era supervisore scientifico, evidenzia Agnoletto.

“Come diavolo è saltato in mente di candidare un tale personaggio? Abbiamo raccolto centomila firme per chiedere il commissariamento della regione per i disastri che la giunta Fontana ha combinato durante la pandemia! Questa candidatura ha fatto saltare in aria tutto il nostro lavoro di mesi. Un segnale pessimo”.

“E’ un errore clamoroso ed inaccettabile, una scelta sbagliata e anche perdente per i danni che fa, riducendo le possibilità di coinvolgere molte e molti che a fatica si stavano avvicinando – rincara Agnoletto -. Ai tanti e tante che mi dicono: ma tu candidati comunque, nella coalizione o fuori dalla coalizione, abbiamo bisogno delle tue competenze, rispondo di no. Sono stato parte di un percorso comune che purtroppo è stato contraddetto, in modo improvviso e folle. Un percorso che aveva messo a disposizione di tutti incredibili risorse che potevano rappresentare una grande opportunità per arrivare ai molti e molte che non credono più alla politica. Inoltre, anche sul piano personale, non posso essere candidato a fianco di Pregliasco e di chi sostiene che la Regione Lombardia ha lavorato bene durante la pandemia. Mi spiace. Io non credo ai salvatori della Patria. E’ stato un percorso collettivo e purtroppo é stato bloccato. Io continuerò con il mio lavoro quotidiano a difesa della sanità pubblica, di denuncia e informazione. Anche da fuori del Consiglio regionale, come ho fatto in tutti questi anni. Confermo la mia stima per molti e molte che rimangono impegnati direttamente nella campagna elettorale, dentro o fuori dalla coalizione. A chi sarà coinvolto in prima persona nella campagna elettorale contro Fontana e Moratti, continuerò a mettere disposizione tutte le informazioni, denunce, ricerche e indagini fatte in questi anni da tutta le nostre reti”. (MiaNews)