La fragilità è la condizione di tutti: da questa convinzione, o meglio da questa consapevolezza che guida l’impegno quotidiano di Fondazione Progetto Arca a fianco delle persone che vivono in povertà ed emarginazione, nasce la mostra presente al Meeting di Rimini 2024 intitolata Per chi esistono le stelle? Il cammino di Progetto Arca al fianco dei poveri.
Una consapevolezza – spiega Progetto Arca – che è parte integrante della onlus fin dalla sua nascita, a Milano nel 1994, e che qui a Rimini invita il visitatore a intraprendere un percorso espositivo di conoscenza, emozione e condivisione alla scoperta delle tante esperienze di vita e delle tante forme in cui si concretizza l’aiuto di Progetto Arca a contatto con la fragilità umana. Ogni giorno, infatti, la Fondazione offre un aiuto concreto a persone senza dimora, famiglie in emergenza economica e abitativa, persone con problemi di dipendenza, migranti in fuga da guerre e povertà: in 30 anni sono 435mila le persone raggiunte. A tutte loro, Progetto Arca offre sostegno alimentare, accoglienza abitativa, assistenza in strada, puntando a essere una stampella verso la riconquista dell’autonomia sociale, abitativa e lavorativa. Lo fa in tutta Italia e con progetti anche all’estero, lavorando in rete con partner locali, istituzioni ed enti, grazie al prezioso sostegno di grandi e piccoli donatori, e all’immancabile impegno degli oltre 600 volontari.
La mostra Per chi esistono le stelle? racconta questo grande impegno attraverso un percorso fatto di installazioni, storie e opere d’arte, che si ispira – fin dal principio con il titolo – al celebre verso di Majakovskij, di cui solo al termine della mostra si comprende il significato, solo dopo cioè aver osservato da vicino e fatto esperienza della fragilità umana: “Ascoltate! Se accendono le stelle / vuol dire che qualcuno ne ha bisogno? Vuol dire che è indispensabile / che ogni sera al di sopra dei tetti / risplenda almeno una stella?!”.
Un pavimento di cocci rotti è il primo elemento del percorso che il visitatore incontra entrando alla mostra e con cui deve misurarsi. Il percorso prosegue attraverso varie stanze con installazioni emotivamente coinvolgenti che ricordano le situazioni quotidiane che operatori e volontari vivono a contatto con le persone a cui offrono aiuto, ascolto e competenze.
C’è la stanza che riporta alla realtà della strada, dove Progetto Arca offre una prima assistenza, il primo aiuto, sempre – come recita la mission -, e che qui viene ripresa attraverso i pensieri di alcune persone senza dimora incontrate negli anni, pensieri “veicolati” attraverso quel vecchio simbolo sociale della strada che è il sacco a pelo: “Sto sempre all’aperto ma non vedo mai le stelle”, “Vorrei addormentarmi con un tetto sopra la testa. Altro che stelle”, “Dov’è la mia stella?”.
A fianco della coinvolgente installazione si impongono i dati reali: in Italia le persone senza dimora sono oltre 96mila (dati Istat 2021), tutte persone che vivono una grave deprivazione materiale e di esclusione che porta alla perdita dei diritti civili, sociali, sanitari. Nell’ultimo anno Progetto Arca ha assistito 10.777 senzatetto grazie al supporto delle Unità di strada e delle Cucine mobili, foodtruck che dispensano pasti cucinati e completi in 8 città (dati Bilancio Sociale 2023).
E c’è anche la stanza che racconta la vita delle famiglie che vivono in difficoltà economica e non riescono a sfamare dignitosamente tutti i componenti del nucleo. Per capire questa realtà, il visitatore si imbatte in altre riflessioni di queste madri e padri di famiglia: “Domani chiudono le scuole. Cosa metto in tavola a pranzo?”, ma anche dei figli: “Posso invitare il mio amico a casa? Non abbiamo nulla per la merenda, facciamo il mese prossimo”.
Progetto Arca risponde con il sostegno alimentare organizzato su più livelli: la consegna di pacchi viveri – 13.500 in 30 città nell’ultimo anno – e l’invito a fare spese gratuite – 11.500 nell’ultimo anno nei 9 Market solidali distribuiti in Italia.
Non potersi permettere un pasto completo ogni due giorni è un esempio di chi vive in povertà assoluta, cioè non riesce ad affrontare le spese minime per condurre una vita dignitosa. In Italia nel 2023 le famiglie in povertà assoluta sono l’8,5% del totale delle famiglie residenti, corrispondenti a 5,7 milioni di persone (dati Istat). Rientrano qui anche le persone che vivono la grave emergenza abitativa, di cui la mostra offre ai visitatori il racconto di tre ospiti di Progetto Arca a cui è cambiata la vita grazie all’inserimento in progetti di housing sociale.
Spiega Alberto Sinigallia, presidente di Progetto Arca: “La casa è un bene umano primario e un diritto irrinunciabile. La casa definisce l’identità di ogni persona, garantisce quella protezione necessaria alla qualità e alla stabilità della vita. La casa non è un punto di arrivo ma un punto di partenza, è il pilastro necessario che permette di attivare percorsi di integrazione lavorativa”.
Oggi la Fondazione accoglie ogni giorno 1.200 persone fragili in 163 strutture – tra centri, comunità residenziali e appartamenti – in tutta Italia. In 30 anni, ha accolto 108mila persone, di cui il 77% ha concluso il percorso con esito positivo, raggiungendo l’autonomia abitativa o entrando in altri servizi di cura o inclusione.
L’ultima tappa di questo cammino espositivo spiega il titolo Per chi esistono le stelle?. A offrire la risposta è il video della performance del regista e attore Marco Martinelli con un gruppo di utenti, operatori e volontari di Progetto Arca che interpretano i versi di Boiardo, Dante e Majakovskij. Racconta ancora il presidente Sinigallia: “Questi versi sono come stelle: capaci di far brillare lo sguardo di tutte le persone che hanno partecipato a questa esperienza. Le stelle esistono per tutti: rappresentano l’aspirazione alla bellezza verso cui ognuno di noi tende e sono il simbolo di ogni percorso di aiuto e cura che si conclude con successo”.
Dopo la tenda realizzata con scarti di lavorazione tessile – grazie a Fody Fabrics – il visitatore arriva alla sorpresa finale: l’opera dello scultore Alberto Gianfreda, nella quale i cocci rotti dell’inizio del percorso appaiono ora ricomposti nella sagoma di una persona che dorme, pacifica e armoniosa nonostante i segni delle ferite e fratture vissute. “L’arte ci suggerisce che l’aiuto, l’accoglienza, la solidarietà generano nuova vita e un’inattesa bellezza. È questo un messaggio che vogliamo dare in particolare alle nuove generazioni, per cui ci impegneremo a diffondere i contenuti di questa mostra anche nelle scuole nel prossimo futuro” conclude il presidente Sinigallia: “Ognuno di noi si può rompere, ma siamo in grado di ricostruirci se attorno a noi c’è una comunità che ci aiuta a rimettere insieme i pezzi”.
Curata dal giornalista e critico d’arte Giuseppe Frangi, la mostra Per chi esistono le stelle? Il cammino di Progetto Arca al fianco dei poveri è stata realizzata grazie a Osama. Visitabile dal 20 al 25 agosto al Meeting di Rimini, Piazza Hines C1.(MiaNews)