In Lombardia 33 strutture non più funzionanti rispetto al censimento 2023. Strutture dismesse e che risentono, insieme al resto della Penisola, di una crisi climatica che anche in montagna lascia sempre più il segno, con nevicate in diminuzione e temperature in aumento, e un turismo invernale che diventa più costoso e in alcuni casi di lusso a discapito del portafoglio e dell’ambiente.
Aumentano, di conseguenza, anche i bacini con innevamento artificiale, 23 in Lombardia. Aumentano anche gli ‘accanimenti terapeutici’, ovvero gli ammodernamenti o le ristrutturazioni a fronte di una scarsa operatività degli impianti, il numero più alto dei quali (59) si registra in Lombardia.
“Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato – commenta Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente – e gennaio 2025 ha segnato un nuovo record come il mese più caldo di sempre. Bisogna ripensare il turismo invernale in una chiave più sostenibile e al tempo stesso avviare percorsi di governance tra le istituzioni, le comunità locali e le realtà territoriali replicando le buone pratiche di turismo dolce.