Dalla legge di Say alla politica keynesiana, dal fatto che l’Europa emette solo il 7% di CO2 del pianeta, alla necessità di rivedere i parametri ambientale dell’automotive, così si è presentato il Prof. Marco Mele al convegno Ecomondo a Rimini venerdì 8 novembre. Professore di Politica Economica ed esperto di energia, Amministrazione Unico della SFBM, società del gruppo GSE, all’evento “mutamenti in corso: verso il biometano” organizzato da Federmetano alla fiera dell’Ecomondo, Mele non ha perso l’occasione per ribadire, con chiarezza, quelli che sono i problemi attuali del settore del metano e biometano andando a delineare con cura le cause, dirette ed indirette, di questa crisi. Se il suo intervento doveva essere una mera presentazione del sistema di tracciamento intelligente che ha ideato per le bombole a metano montate sulle auto e autobus italiane, in realtà ha colto l’occasione per spiegare come sia necessaria una riforma normativa a livello europeo affinché i veicoli CNG e LNG siano equiparati a quelli elettrici. In aggiunta, il Prof. Mele ha sottolineato come il passaggio all’idrogeno rappresenta una opportunità anche per il biometano dal momento che sarà necessario un periodo di transizione caratterizzato da un mix che prende il nome di idro-biometano che potrà alimentare già gli attuali veicoli in circolazione alimentati proprio a metano. E l’idrogeno alla fine sarà la vera rivoluzione per la transizione energetica dove, tuttavia, gli attuali attori dovranno impegnarsi per garantire realmente una rete di rifornimento adeguata ed ancora assente nel nostro paese. E se l’idrogeno sta diventando sempre più un’alternativa green ai combustibili fossili un impegno verso questa transizione non può che alimentare aspettative positive in coloro i quali puntano su questo vettore come i fondi energetici e le Sicav internazionali che partecipano attivamente anche nelle società energetiche.