Poste Italiane, utile netto trim1 540 milioni euro, +9,4% .

Utile netto in crescita del 9,4% annuo a 540 milioni di euro e ricavi in aumento dell’8,1% a 3 miliardi di euro nel primo trimestre del 2023 per Poste Italiane.

Lo comunica il gruppo. Nei primi tre mesi di quest’anno il risultato operativo è stato pari a 767 milioni di euro, evidenziando una forte crescita del 11,2% su anno grazie al contributo positivo di tutti i business.

Il cda di Poste ha stabilito il pagamento del saldo del dividendo pari a 0,44 euro per il 21 giugno (pari a 571 milioni di euro).

Nel trimestre i costi totali sono stati pari a 2,3 miliardi di euro, in aumento del 7,0% su anno ed in linea con le aspettative. Escludendo l’impatto dell’ifrs17 e l’effetto delle acquisizioni, i costi del personale sono stati sostanzialmente stabili, con la riduzione dei Fte (numero di persone equivalenti a tempo pieno) a mitigare l’aumento della componente salariale. i costi di beni e servizi (Cogs) risultano essere in aumento, impattati dall’inflazione e dai costi di avviamento della nuova offerta energia.

Le d&a sono aumentate per via di maggiori investimenti. la variazione di perimetro relativa alle attività di m&a ha inciso per ulteriori 65 milioni di euro di costi non-hr.

Quanto all’Ebit, il segmento corrispondenza, pacchi e distribuzione è stato il principale contributore con un Ebit in crescita del 58%, i servizi finanziari (+11% su anno) e i servizi di pagamenti e mobile (+14% su anno) sono cresciuti a doppia cifra, mentre i servizi assicurativi sono aumentati del 3% rispetto a un risultato del primo trimestre 2022 particolarmente positivo.

“I risultati del primo trimestre sono molto solidi e offrono una visibilita’ significativa sulla nostra guidance per il 2023, con una solida performance finanziaria e una generazione di redditività da parte di tutte le linee di business continuando a mantenere l’attenzione sui costi”. Lo afferma l’ad di Poste Italiane, Matteo Del Fante, commentando i conti del primo trimestre. “I solidi risultati dell’inizio dell’anno – aggiunge – ci posizionano molto bene per raggiungere i nostri obiettivi per il 2023. Soprattutto, siamo impegnati a ricompensare tutti i nostri stakeholder con una performance sostenibile nel 2023 e in avanti, a iniziare con il saldo del dividendo di 0,44 euro per azione che sara’ pagato il 21 giugno”.

“I trend commerciali – prosegue Del Fante – sono stati favorevoli in tutte le linee di business. I nostri clienti continuano a vedere Poste Italiane come un porto sicuro per i loro risparmi e per la maggior parte delle loro esigenze quotidiane. I nostri prodotti finanziari proteggono i nostri clienti dalla turbolenza dei mercati durante tutto il ciclo economico, con oltre il 90% delle attivita’ finanziarie investite protette dalle turbolenze dei mercati. I volumi del comparto B2C dei nostri pacchi sono aumentati nel contesto di un mercato stabile, mentre i ricavi della corrispondenza sono migliorati grazie alle azioni di repricing e ai servizi a maggior valore aggiunto”.

Nel segmento dei Servizi Finanziari, dice Del Fante, “la dinamica dei tassi di interesse ha favorito l’aumento del margine di interesse ricorrente e al contempo le commissioni di distribuzione del risparmio postale sono in linea con gli obiettivi dell’anno 2023. Questo e’ stato un trimestre particolarmente intenso per il segmento Servizi Assicurativi, per l’effetto dell’adozione dell’IFRS17. Abbiamo conseguito risultati forti in un mercato sfidante, con una raccolta netta positiva di 2,1 miliardi unitamente a un tasso di riscatto inferiore al 4%. Abbiamo inoltre completato l’offerta pubblica di acquisto di Net Insurance per accelerare la crescita dell’attività assicurativa nella protezione. Il segmento Pagamenti e Mobile ha registrato ancora una volta una crescita a due cifre, cogliendo appieno l’aumento dei pagamenti senza contanti in Italia, con un valore del transato in aumento del 18% rispetto all’anno precedente, sostenuto dalla forte crescita dell’ecommerce. L’offerta PosteEnergia e’ stata accolta molto bene dai nostri clienti, raggiungendo circa 200 mila contratti sottoscritti ad oggi”, conclude.