I venti di guerra tirano ancora giù la Borsa, spread sopra 170.

La targa di piazza degli Affari di Milano in un'immagine d'archivio dell'8 ottobre 2008. ANSA / JENNIFER LORENZINI

Piazza Affari viene investita dalle vendite, al pari delle altre Borse europee, spaventate dall’escalation militare in Ucraina, dopo il riconoscimento da parte di Mosca delle due repubbliche separatiste filo-russe.

Il Ftse Mib arretra dell’1,55% con Unicredit (-3,5%) maglia nera davanti a Banca Generali (-3%), Buzzi Unicem (-2,8%), Bper (-2,4%) e Stellantis (-2,4%).

Male tutti i finanziari, da Poste (-2%) a Intesa (-2,%), da Azimut (-2,1%) a Unipol (-1,7%).

Soffrono Tim (-2%), Cnh (-1,9%) e Leonardo (-1,6%). Resistono i petroliferi Eni (+0,1%) e Saipem (+0,1%) mentre i venti di guerra infiammano il prezzo del petrolio.

In luce Inwit (+1,6%) dopo le indiscrezioni di stampa sulla possibilità che il Tesoro scenda nel capitale di Rai Way (+0,6%), riaprendo il risiko delle torri.

Avvio di giornata in rialzo per lo spread tra Btp e Bund tedeschi che, dopo le prime battute, segna 171,9 punti a fronte dei 170 della chiusura di ieri.

Il rendimento del titolo decennale italiano scende però all’1,88%. (ANSA).