Beko, sindacati soddisfatti per accordo

“Quello firmato oggi con Beko è un accordo importante, che scongiura i licenziamenti, preserva la presenza del gruppo in Italia e offre una speranza concreta di reindustrializzazione ai lavoratori di Siena. L’intesa è stata resa possibile dalla convinta partecipazione e dalle mobilitazioni dei lavoratori unitamente ad una proficua collaborazione con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Ora per supportare l’industria degli elettrodomestici sul lungo termine occorrerà insediare il tavolo di settore preannunciato dal Ministro Urso e varare misure idonee a recuperare competitività sui mercati internazionali”. Lo dichiarano Vera Buonomo, segretaria confederale Uil, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore elettrodomestici.

“L’accordo vincola Beko fino a fine 2027 – spiegano Buonomo e Ficco – a gestire le potenziali eccedenze esclusivamente con ammortizzatori sociali conservativi e con uscite volontarie incentivate, in particolare con scivoli pensionistici di 48 mesi e buonuscite fino a un massimo di venti mensilità o di una cifra di 90.000 euro per gli ultracinquantenni che non possono agganciare i requisiti pensionistici. Beko si impegna a ricollocare gli impiegati in esubero nelle postazioni che progressivamente si renderanno libere in tutto il periodo di vigenza dell’accordo. Inoltre, si preservano le missioni industriali delle fabbriche italiane, ad eccezione di Siena, che inizierà, da oggi, un percorso di tre anni finalizzato alla reindustrializzazione, attraverso l’acquisizione del sito da parte di Invitalia in sinergia con il Comune. È un risultato importante considerata la volontà iniziale della multinazionale di tagliare la metà circa della forza lavoro, delle attività produttive, dei centri ricerca e di staff. Vigileremo a livello nazionale e di unità produttiva sulla puntuale applicazione dell’accordo, confidando nel supporto del Governo e delle Regioni interessate nella fase di realizzazione del piano industriale, che presenta ancora importanti rischi e sfide”.

“Per superare la fase di oggettiva difficoltà – concludono Buonomo e Ficco – e vincere la sfida di lungo periodo, è però necessaria la convocazione del tavolo di settore per supportare l’industria degli elettrodomestici. Dobbiamo riacquistare la consapevolezza che l’industria esportatrice è fondamentale per un Paese trasformatore come l’Italia, così come è necessario subordinare qualsiasi incentivo o aiuto alla condizionalità ambientale e sociale”.

“Siamo soddisfatti dell’intesa raggiunta con Beko, frutto di un confronto intenso e responsabile tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’azienda e le organizzazioni sindacali. In un contesto economico complesso e incerto, siamo riusciti a ottenere un accordo che tutela l’occupazione e apre una prospettiva concreta di rilancio industriale. L’intesa, approvata con oltre l’80% di voti favorevoli da parte dei lavoratori, prevede un investimento complessivo di 300 milioni di euro per lo sviluppo di un nuovo prodotto e una serie di misure volte a garantire la continuità occupazionale. La fase di transizione sarà gestita attraverso incentivi all’esodo su base volontaria e strumenti di ricollocazione attiva, con un forte impegno sul piano sociale. È stato inoltre fondamentale l’utilizzo della Golden Power a tutela dell’interesse nazionale, in un settore strategico come quello dell’industria del bianco, sempre più esposto alla concorrenza asiatica. La firma dell’accordo certifica la volontà di mantenere attivi i siti produttivi in Italia e dimostra che i prodotti di alta qualità hanno un futuro competitivo nel nostro Paese e in Europa. Questo risultato, tuttavia, rappresenta solo un punto di partenza. Sarà essenziale, infatti, vigilare sull’attuazione degli impegni assunti dall’azienda. Il cosiddetto ‘metodo Beko’, basato su condivisione, responsabilità e centralità dell’interesse nazionale, può diventare un modello da replicare per affrontare e risolvere altre crisi industriali”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito all’intesa raggiunta tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e la multinazionale degli elettrodomestici Beko.