Accerchiano volante per impedire arresto, agente ferito, Fsp: “Violenza, arroganza e senso di impunità sempre più radicati. Colleghi più a rischio”

“Si è verificato ieri a Milano il gravissimo tentativo di impedire un arresto con una trentina di persone che hanno accerchiato una volante. Un collega è rimasto ferito e gli esprimiamo la più sentita solidarietà. Si ripropone un copione quasi identico ad appena un mese dal fatto avvenuto a Torino come, purtroppo, avevamo annunciato quando abbiamo detto chiaramente che gli effetti nefasti della continua delegittimazione delle Forze dell’ordine che abbiamo registrato nelle ultime settimane ha questo come risultato. Una violenza, un’arroganza e un senso di impunità sempre più radicati, che si traducono in rischi maggiori per donne e uomini in divisa. E’ ora di ritrovare senso di responsabilità ed equilibrio prima che ci scappi il morto, perché qualcuno non abbia a dover sentirne la responsabilità sulla propria coscienza. E’ ora di rimettere ordine nei canoni di legalità, sicurezza, e doveri di ciascuno che vengono proposti ai cittadini, a cominciare dai più giovani, perché al momento ci appaiono alquanto sovvertiti”.

Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, dopo che ieri pomeriggio circa 30 persone hanno accerchiato i poliziotti della Squadra mobile che stavano bloccando uno dei presunti autori della rapina commessa il 22 marzo in centro a Milano. In via Padova gli investigatori dei “Falchi” hanno rintracciato l’accusato, un 17enne algerino, all’interno di un ristorante marocchino. Quando lo hanno preso all’uscita dal locale il minore urlando in lingua araba, ha attirato l’attenzione degli altri clienti stranieri usciti di corsa per impedire l’attività dei poliziotti lanciando loro ogni cosa disponibile. Un agente ha riportato una distorsione al ginocchio con prognosi di 7 giorni.

“Siamo molto preoccupati – aggiunge Giuseppe Camardi, Segretario Fsp Milano -, perché i colleghi sono esposti a rischi gravi, soprattutto in determinate zone di Milano ad esempio. E’ desolante pensare come venga continuamente contestato, criticato e condannato ogni nostro minimo gesto, che comunque compiamo per rispondere ai nostri precisi doveri e per assolvere a un servizio pubblico, mentre che si attacchi apertamente dei poliziotti in servizio è diventato quasi normale. Per noi è pura follia, perché gesti del genere dovrebbero suscitare una reazione forte e consapevole da parte di tutta la comunità, dalle Istituzioni in poi. Aspettiamo di vedere manifestazioni e cortei a sostegno di chi come noi rischia coscientemente la vita”.