Istat, conti economici trimestrali, nel II trimestre parametri in ripresa.

Come di consueto in corrispondenza della diffusione del II trimestre dell’anno, in questa nota si presenta una terza stima dei conti economici trimestrali, a 90 giorni dalla fine del trimestre di riferimento. Tale stima  si rende necessaria per incorporare nelle serie storiche trimestrali i vincoli annuali introdotti con la nuova stima degli aggregati economici annuali per il triennio 2019-2021 diffusa il 23 settembre scorso. Con questa uscita, tutte le serie storiche relative al Conto economico trimestrale possono essere riviste a partire dal I trimestre 1995.

Nel secondo trimestre del 2022 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dell’1,1% rispetto al trimestre precedente e del 5% nei confronti del secondo trimestre del 2021.

La stima della crescita congiunturale del Pil diffusa l’1 settembre 2022 era stata anch’essa dell’1,1% mentre quella tendenziale era stata del 4,7%.

Il secondo trimestre del 2022 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al secondo trimestre del 2021.

La variazione acquisita per il 2022 è pari al +3,6%. Quella relativa ai conti trimestrali rilasciati l’1 settembre era stata del +3,5%

Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in ripresa, con un aumento dell’1,6% dei consumi finali nazionali e dell’1,1% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, del 2% e dell’1,6%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha fornito un contributo positivo di 1,5 punti percentuali alla crescita del Pil: +1,5 punti i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private, +0,2 punti gli investimenti fissi lordi, mentre la spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP) ha dato un contributo negativo pari a -0,2 punti percentuali. La variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del Pil per -0,3 punti percentuali, così come la domanda estera netta, il cui contributo è risultato pari a -0,1 punti percentuali.

Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto di industria e servizi pari in entrambi i casi all’1,1%, mentre l’agricoltura registra una diminuzione dell’1,1%.