Un antico proverbio recita che “chi dice donna, dice danno”, ma è innegabile che senza l’immensa varietà di sfumature create o ispirate dalle donne, il mondo sarebbe ben diverso. Le donne esercitano un’influenza profonda sulle arti, sulla cultura e persino sulla moda, generando nuove tendenze e ispirazioni. Nella moda, uno degli accessori più fondamentali che ogni donna conserva nel proprio guardaroba, o meglio, nel proprio cassetto, è rappresentato dalle calze. Senza dubbio, sono un elemento irrinunciabile. Un esempio emblematico di questo fascino evocato dalle calze è fornito da Sophia Loren, una delle icone del cinema italiano, famosa per il suo ruolo di Adelina Sbaratti accanto a Marcello Mastroianni nel film “Ieri, Oggi, Domani”, diretto da Vittorio De Sica nel 1963. La scena dello spogliarello, dove la Loren indossa un body accompagnato da reggicalze, è diventata simbolo di seduzione e, non a caso, il reggicalze si è trasformato in un accessorio ambito da molte donne. Questo dettaglio enfatizza come ogni componente del vestiario possa possedere un significato profondo e irriducibile. Le calze come le conosciamo oggi hanno un’origine piuttosto recente. La loro storia comincia più di 80 anni fa, quando nel 1935 Wallace Hume Carothers scoprì il nylon, un materiale rivoluzionario che ha permesso la realizzazione delle prime calze di nylon. Grazie a lunghe ricerche e molteplici esperimenti, il 24 ottobre 1939 fu un giorno significativo: entrarono nel mercato le prime calze di nylon, con 4000 paia vendute in poche ore come prova. Tale vendita di prova fu un successo straordinario e il 15 maggio 1940 iniziò la distribuzione ufficiale in tutto il paese, con 4 milioni di paia vendute nei primi quattro giorni. Durante la seconda guerra mondiale, le calze di nylon, considerate un vero lusso a causa della loro scarsità, diventarono così rare che molte donne disegnavano sulla propria pelle una linea con una penna per simulare la presenza delle calze. Tuttavia, nel 1945, con la fine del conflitto e il rilancio della produzione, iniziò una nuova era per le calze di nylon. A New York, in sole sei ore, oltre 50.000 paia furono vendute, segnalando una chiara rinascita della loro popolarità e un desiderio diffuso di femminilità e moda. Questa storia ci ricorda che la moda non è solo una questione di apparenze, ma un dialogo continuo con il passato, fatto di invenzioni, desideri e piccoli dettagli che definiscono epoche e stili di vita. Le calze rappresentano non solo un accessorio d’abbigliamento, ma il simbolo tangibile di una femminilità che evolve e si trasforma, rimanendo comunque parte essenziale del patrimonio culturale della moda.Sul mercato attuale esistono una vasta gamma di calze progettate per valorizzare le gambe e nascondere eventuali imperfezioni. Questo però varia enormemente in funzione del tipo di gambe che si possiede. Ad esempio, le calze a rete sono spesso considerate le più audaci ed evocative di erotismo. Tuttavia, sono generalmente raccomandate per chi ha gambe sottili, poiché rischiano di creare un effetto poco lusinghiero se indossate da chi ha gambe più robuste, talvolta descritto come “effetto mortadella”. Un altro tipo di calze molto popolari sono le autoreggenti, che, oltre a offrire praticità, hanno anche un forte impatto estetico. Quando una donna le indossa con disinvoltura, queste calze conferiscono un’aura di sensualità che è innata e difficile da esprimere a parole. La bellezza è soggettiva e viene percepita in modi diversi, ma la sensualità autentica non è facilmente misurabile. Spesso, oltre ad un accessorio ben scelto, può bastare uno sguardo sicuro e naturale per trasmettere un fascino irresistibile. L’evoluzione delle calze riflette anche i cambiamenti nella moda e nella società, dove le donne cercano sempre più di esprimere la propria personalità e sicurezza attraverso ciò che scelgono di indossare. Indipendentemente dal tipo, le calze possono diventare un mezzo potente per esaltare l’eleganza e la sicurezza di chi le indossa. La scelta del giusto paio di calze contribuisce non solo all’estetica, ma anche al comfort e alla fiducia personale, permettendo a ogni donna di sentirsi valorizzata e a proprio agio.
a cura di Oxana Andries