P@gile, Rete di Imprese altamente tecnologiche e 100% italiane per aumentare l’efficienza nella PA.

Bolzano - Procede la digitalizzazione nella pubblica amministrazione.

La stima dell’inefficienza pubblica, secondo i dati di Confindustria Digitale, costa all’Italia circa 30 miliardi l’anno, pari a 2 punti di Pil. I benefici della digitalizzazione della pubblica amministrazione italiana, invece, li ha calcolati il Politecnico di Milano: 25 miliardi di euro l’anno al bilancio dello Stato.

E’ in un contesto di questo tipo, insieme con tutte le esigenze nate con la pandemia di Covd-Sars2, nasce P@gile, Rete di Imprese altamente tecnologiche e 100% italiane.

Ne fanno parte Soft Strategy BIT, startup del gruppo Soft Strategy specializzata nella progettazione e implementazione di soluzioni software multi-piattaforma con l’utilizzo delle più avanzate tecnologie, mobile, web-based ed enterprise; Ecubit, startup specializzata nello sviluppo di soluzioni, prodotti e piattaforme tecnologiche avanzate, con punte di eccellenza in ambito sanitario; Sferanet, tra i principali system integrator del mercato ICT a livello nazionale, specializzata in Big Data, Artificial Intelligence e Cyber Security; Boxoclock, specializzata nello sviluppo e produzione di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico e, più specificatamente, di dispositivi IoT; Camelot Biomedical Systems, società specializzata nella creazione e impiego di tecnologie innovative a supporto della trasformazione digitale, facendo leva in particolar modo su Intelligenza Artificiale e Blockchain in settori altamente tecnologici come la digital Healthcare o l’Industria 4.0. (ANSA).

“P@gile ha l’ambizione – spiega Antonio Marchese, ad Soft Srategy BIT ed executive partner del Gruppo 100% italiano Soft Strategy – di costituire un polo di riferimento totalmente italiano per la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative a beneficio della digitalizzazione della pubblica amministrazione per favorire e semplificare il rapporto cittadino-istituzioni nell’accesso ai servizi”.

La Rete conta ad oggi circa 400 tra dipendenti e ricercatori (si prevede un incremento del personale nel prossimo triennio di almeno il 100%) e 9 sedi in Italia (Roma, Milano, Bologna, Genova, Napoli, Rende, Matera, Palermo, Pescara e Cagliari).