Sicurezza stradale, la favola di Monsignor Delpini

Sono centinaia i bambini che muoiono ogni anno in incidenti stradali.

API-Associazione Poliziotti Italiani – sezione di Milano ha realizzato una sorta di guida didattica dal titolo “La strada e i bimbi”, in 52 pagine ricche di foto e di immagini, per insegnare ai più piccoli e alle loro famiglie le regole base per la sicurezza stradale.

L’iniziativa editoriale ha il Patrocinio della Regione Lombardia e la Prefazione dell’Arcivescovo Mario Delpini che ha voluto incontrare il presidente di API Milano Mario Tritto insieme al Presidente Nazionale Gerardo Velotto.

La rivista sarà distribuita gratuitamente davanti alle scuole elementari, previo accordo con i presidi. Le prime date sono il 14 e il 17 aprile in due istituti del Municipio 5.

Le varie amministrazioni locali possono richiedere una edizione personalizzata rivolgendosi al Presidente Tritto (cell. 339 3152284)

API Milano riunisce 1500 iscritti tra ex appartenenti alle Forze di Polizia e cittadini simpatizzanti, con la missione di sostenere una relazione buona ed efficace tra le due realtà a beneficio della società tutta.

Aprono il primo numero di “La strada e i bimbi”, oltre alle presentazioni di Mario Tritto e Gerardo Velotto, anche interventi del Presidente della Regione Attilio Fontana, del Vice Presidente Regione Lombardia e Assessore all’Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione Fabrizio Sala e dell’ ex Assessore all’Autonomia e Cultura Regione Lombardia Stefano Bruno Galli, che aveva questo incarico quando il libro è stato concepito.

Mons. Delpini regala nell’introduzione anche una sorta di favola dal titolo ‘La strada e i bimbi’ dove il protagonista è un IO capriccioso che rischia di mettere a repentaglio la sua vita e quella degli altri.

Ecco il testo pubblicato a Sua firma:

Il signor IO era capriccioso: “voglio fare quello che dico io”. Il signor IO credeva di essere il centro del mondo: chiamo la mamma, chiamo il papà, chiamo la maestra, chiamo il mio amico: devono rispondere, perbacco, quando chiamo io”. Si immaginava che tutti erano al mondo per essere al suo servizio. Il signor IO quando parlava diceva sempre: “Io. Io voglio. Io penso. Io ho fatto. Io ho detto”. Era molto noioso parlare con lui: non ascoltava nessuno. Il signor IO non rispettava le regole: “Parlo e taccio, corro e sto fermo, quando mi pare e piace. Attraverso la strada, quando voglio io. Viaggio in macchina sul sedile che scelto io: non mi piace stare dietro!”.

Il signor IO era perciò antipatico e maleducato.

Incontrò un giorno un poliziotto simpatico: rimase incantato vedendo la macchina della Polizia con le luci e la sirena, era affascinato dalla paletta e dal distintivo.

Lo voglio anch’io!’ disse il signor IO. Ma il poliziotto gli spiegò che non si trattava di giocattoli: “Servono per fare segnali agli altri, per aiutare le persone a evitare pericoli, per favorire che il traffico sia ordinato e sicuro”.

Il signor IO cominciò a pensare che non era lui il centro del mondo e che gli altri non erano al mondo per essere suoi servitori.

Il poliziotto simpatico fece al signor IO un regalo, un bel libro colorato, intitolato La strada e i bimbi’. Se lo fece leggere dal papà, fece domande anche ai nonni.

Fece poi una telefonata al poliziotto simpatico e gli disse: “Caro poliziotto simpatico, ti ringrazio perché mi hai spiegato molte cose interessanti. Soprattutto mi hai insegnato che per vivere bene ed essere sicuri e contenti tutti devono accorgersi che esistono gli altri”.

Il signor IO, dopo aver imparato la lezione, non volle più chiamarsi IO. Adesso, infatti, si chiama GAIO. Ed è una gioia stare insieme a lui.

Anch’io voglio scrivere un messaggio al poliziotto simpatico e ringraziarlo perché insegna e aiuta a vivere in città uniti e sereni, rispettosi e attenti agli altri. Questa pubblicazione può fare molto bene ai bambini e ai grandi, ai genitori e agli insegnanti, quando si è a scuola, quando si è per strada e quando si è casa.

Perciò ringrazio API per l’iniziativa e per l’attenzione che rivolge ai più piccoli.