Matteo Renzi apre se non formalmente, almeno di fatto, la crisi di governo. Il leader di Italia Viva ed ex premier e segretario del Pd ha annunciato nella conferenza stampa annunciata il ritiro della delegazione del suo partito dalla compagine governativa, i ministri Teresa Bellanova (politiche agricole) ed Elena Bonetti (famiglia e pari opportunità) ed il viceministro Ivan Scalfarotto (esteri).
“Crisi aperta da mesi e non da noi. Non giochiamo con le istituzioni, la politica non è un reality show”.
Il leader di Italia Viva Matteo Renzi annuncia, in conferenza stampa alla Camera, le dimissioni della ‘sua’ delegazione dal governo: le ministre Teresa Bellanova ed Elena Bonetti e il sottosegretario Ivan Scalfarotto. “E’ molto più difficile lasciare una poltrone che aggrapparsi allo status quo – afferma – noi viviamo una grande crisi poltica, stiamo discutendo dei pericoli legati alla pandemia.
Davanti a questa crisi il senso di responsabilità è quello d risolvere i problemi, non nasconderli”. “La crisi politica non è aperta da Italia Viva, è aperta da mesi”, aggiunge. “Nell’affermare fiducia incrollabile nel presidente della Repubblica e nel ruolo istituzionale che ricopre – osserva Renzi – pensiamo che si debbano affrontare tre punti cardine”. “Il re è nudo. Risolviamo i problemi. Pensare di risolvere con un tweet, post o su instagram è populismo. La politica richiede il rispetto delle liturgie della democrazia. Poiché c’è la pandemia occorre rispettare le regole democratiche”, incalza. “Questo è il punto fondamentale: non giochiamo con le istituzioni, la democrazia non è un reality show dove si fanno le veline. Questo prevede la nostra costituzione che non è una storia su instagram”.
“Abbiamo chiesto tre questioni al premier. Il primo è di metodo: non consentiremo a nessuno di avere pieni poteri, abbiamo fatto un governo per non darli a Salvini”. Lo dice Matteo Renzi in conferenza stampa alla Camera attaccando “l’utilizzo in modo ridondante delle dirette tv, quello discutibile della delega ai servizi“. “C’è una drammatica emergenza da affrontare ma non può essere l’unico elemento che tiene in vita il governo. Rispondere alla pandemia significa avere desiderio e bisogno di sbloccare i cantieri e agire sulle politiche industriali”, prosegue. “Ci sarà un motivo se l’Italia è il Paese ha il maggior numero di morti e il Pil che crolla”.
“Una crisi? Spero di no”. Lo afferma Giuseppe Conte rispondendo ad una domanda dei giornalisti al suo rientro a Palazzo Chigi dopo essere stato al Quirinale da Mattarella. “Oggi ho chiesto un colloquio con lui per aggiornarlo del fatto positivo dell’approvazione del Recovery.
La bozza ci consente di andare avanti in questo progetto”, aggiunge. E a proposito della possibilità di una crisi per un eventuale strappo di Renzi, il premier osserva: “Ho sempre detto che governo può andare avanti solo con il sostegno di tutte le forze di maggioranza”. “Credo che una crisi non sarebbe compresa dal Paese in un momento in cui ci sono tante sfide”, sottolinea Conte. Le dimissioni delle ministre di Iv? “Spero non si arrivi a questo, sto lavorando ad un patto di legislatura e serve uno spirito costruttivo. Confido che ci si possa trovare intorno a un tavolo. Se c’è disponibilità di confrontarsi in modo leale sono convinto si possa trovare il senso di una maggiore e nuova coesione”. “Le persone ci chiedono di continuare”, assicura il premier. “Io fino all’ultima ora lavorerò per rafforzare la coalizione. L’interesse dei cittadini viene prima di tutto”. “Spero che non si arrivi a questo”, risponde a chi gli chiede se si dimetterebbe senza il sostegno di Iv. “Io ho sempre detto che ci vuole una maggioranza solida per portare avanti l’azione del governo”, ricorda rispondendo a una domanda sui cosiddetti “Responsabili” pronti ad intervenire in soccorso della maggioranza nel caso in cui Italia Viva esca dal governo. “Italia viva – sottolinea – sa che ogni volta che ha posto dei problemi in modo costruttivo, che c’è una discussione vera intorno a un tavolo con la volontà di trovare una soluzione, troveranno in me sempre il massimo dell’attenzione“.
E, a proposito dei programmi del governo per affrontare la pandemia, Conte spiega: “Questa sera dobbiamo prorogare lo stato d’emergenza e anche adottare un decreto legge per rendere il Paese ancora più resistente e resiliente. La velocità del contagio sta aumentando in altri Paese e abbiamo segnali che sta aumentando anche da noi. Le varianti sono molto insidiose”.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte era salito al Quirinale per riferire sulle decisioni del Consiglio dei ministri di ieri e sullo stato dei rapporti della coalizione. Il presidente Mattarella ha sottolineato la necessità di uscire velocemente da questa condizione di incertezza, a fronte dell’allarmante situazione causata dalla pandemia. (ANSA)