Playoff, Milano sconfitta in gara2

La grande beffa arriva alla fine, sulla sirena. L’Olimpia nel quarto quarto era rientrata da meno otto alla parità ma senza riuscire a superare. Serviva l’ultima difesa, ed è arrivata, con il rimbalzo di Mirotic a tre secondi dalla fine. Poi mentre tentava di procurarsi lo spazio per un tentativo disperato, ha perso il controllo della palla sull’aggressione dei giocatori di Trento. Myles Cale l’ha raccolta e ha lanciato il pallone per aria trovando il canestro. Una beffa atroce, 70-67 Trento, serie sull’1-1 prima di trasferirsi a Milano.

IL PRIMO TEMPO – Trento ripropone lo stesso quintetto di Gara 1, ma perde tre palloni nei primi tre minuti. L’Olimpia non ne approfitta perché non trova mai il canestro, Quinn Ellis segna i primi sei punti di Trento; Diop – in quintetto al posto di Josh Nebo – parte bene (palla rubata a metà campo e canestro; poi si distinguerà anche per una stoppata da ultimo uomo e uno sfondamento subito) ma commette subito due falli. Contro la difesa schierata, l’Olimpia non trova ritmo al tiro. Una tripla di LeDay e una di Mirotic le consegnano il vantaggio ma lo cancella Jordan Ford con un gioco da tre punti. Milano tocca il più quattro sul 15-11, con LeDay gravato anche lui di due falli. Il problema è il bonus: Trento esegue dieci tiri liberi nel primo quarto contro tre e quando Cale e Lamb centrano il bersaglio da tre in due possessi consecutivi, scatta a più cinque prima del 23-20 del quarto iniziale. L’Olimpia pareggia subito con una tripla di Shields; Diop si batte bene in difesa. Ma le percentuali sono punitive. Trento scappa a più sei prima che Armoni Brooks segnai cinque punti consecutivi. Anthony Lamb va a giocare in post basso e segna due fadeaway consecutivi. Trento accumula fino a sette punti di vantaggio su una palla persa da Mirotic che lancia Nian in contropiede solitario. L’ultima zampata però è una tripla di LeDay per il 39-35 dell’intervallo.

IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia rientra morbida in campo e Trento scappa subito via a più 10, 45-35. La reazione però è forte: segnano Shields, Brooks, poi Flaccadori, quindi Mirotic e Causeur. Cinque canestri di cinque giocatori diversi per il 10-0 che ripristina la parità. Su una palla vagante, Quinn Ellis centra la tripla che ribalta di uovo l’inerzia della gara quando LeDay e Brooks hanno tre falli. Ricci pareggia per un attimo, ma Ford cancella sua prodezza. Trento piazza un nuovo 7-0 e chiude il terzo periodo avanti 62-54. Due minuti e mezzo nel quarto quarto passano senza che nessuno segni. Poi LeDay converte un gioco da tre punti, Mirotic fa solo 1/2 dalla lunetta così il divario non scende sotto i quattro punti. Mannion avrebbe una grande opportunità ma sbaglia ambedue i liberi. Ellis da tre sembra chiuderla lì. Invece l’Olimpia si protende verso l’ultimo assalto: segna LeDay dalla lunetta, segna Mirotic da tre per il pareggio a quota 67. Qui l’Olimpia esegue due stop ma non riesce a segnare. A 24 secondi dalla fine, Trento ha un possesso per vincere la partita, mangia tutti i secondi, poi Ford tenta di risolverla ma sbaglia. Il rimbalzo lo controlla Mirotic in due tempi, fugge verso la linea laterale, lontano dal pericolo. Va in terra senza che ci siano sanzioni. La palla rotola verso Myles Cale che la afferra, la lancia per aria e vince la partita 70-67. Serie sull’1-1.

Così Coach Ettore Messina ha commentato Gara 2 dei quarti di finale dei playoff: “Trento ha vinto solo all’ultimo tiro, sulla sirena, ma ha giocato una buonissima partita, ha vinto con merito. Anche noi avevamo avuto dei meriti rimontando e guadagnando la possibilità di vincerla ma non ci siamo riusciti. Torniamo a Milano 1-1 che era l’obiettivo minimo. Credo che nel secondo tempo la squadra abbia attaccato un po’ meglio, ha controllato di più i rimbalzi difensivi cosa che nel primo tempo non avevamo fatto bene. Ci sono stati momenti di frenesia e momenti di calma, dovremo estendere i minuti in cui muoviamo la palla velocemente e magari finire meglio al ferro. La prova di Flaccadori è molto importante. Questo darà tranquillità a Mannion che ha bisogno di ritrovare fiducia”.


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