Questa volta l’Olimpia la partita l’ha comandata dall’inizio alla fine, ha difeso forte, ha lottato di squadra a rimbalzo, ha avuto un passo in avanti da tutti e ha resistito ogni volta che la Virtus ha prodotto il massimo sforzo per avvicinarsi.
Alla fine ha vinto 85-66, diciannove punti di scarto, dopo che ne aveva avuti già 16 nel primo tempo salvo allentare la presa e permettere alla Virtus di restare aggrappata alla partita. L’Olimpia ha soverchiato anche i problemi di falli che nel terzo periodo hanno condizionato tutti e così ha concluso giocando tanti minuti con Leandro Bolmaro come unico ball handler in campo. Una vittoria di squadra che impatta la serie prima che si trasferisca a Milano per Gara 3 e Gara 4.
IL PRIMO TEMPO – Si parte con piccoli aggiustamenti: l’Olimpia inserisce Brooks in quintetto, usa LeDay su Clyburn e Shields su Akele. Il problema sono subito i falli perché la Virtus produce punti soprattutto con i viaggi in lunetta. La gara prende una prima piega su una sequenza che comprende un gioco da tre di Mirotic, una tripla di Mannion poi un’altra di Mirotic e un pull-up jumper di LeDay che scava il 18-10. Anche al primo giro di cambi, Milano è più efficace. Brooks segna cinque punti consecutivi, così l’Olimpia allunga due volte a più 11 prima di finire avanti di sette, 27-20. Nel secondo quarto, la difesa tiene la Virtus senza segnare per tre minuti. Una prodezza di Shields, è seguita da un canestro e fallo di Diop poi un missile di Mirotic genera i 13 di vantaggio. Li cancella Hackett pieno di energia, ma Mannion risponde con un altro gioco da tre punti e infine Shields firma il massimo vantaggio, 16 punti, sul 40-24. Quello è il momento in cui la Virtus risponde usando il contropiede su un passaggio a vuoto offensivo di Milano. Bologna piazza un 9-0 aiutato da un fallo tecnico e ricuce a meno sette. L’Olimpia trova due buoni canestri, uno di LeDay dalla media e uno di Shields per conservare nove punti di vantaggio, 44-35, all’intervallo.
IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia schizza fuori dai blocchi con due triple, di Brooks e Mirotic, tornando a più 13 mentre Bologna si affida a Will Clyburn che mette subito due tiri a lunga gittata. Un altro missile di Brooks ricostruisce il massimo vantaggio di 16 punti, sul 56-40, ma l’Olimpia deve fare iconti con grandi problemi di falli. Ne hanno tre Brooks, Mirotic, Shields e poi anche Mannion. Per qualche minuto, perde il controllo del ritmo, subisce due triple di fila, da Cordinier e Hackett. La Virtus piazza un parziale di 10-0 e ritorna a meno sei con Mirotic che ha quattro falli. La risposta arriva da LeDay dalla media, poi Causeur con una palla rubata a metà campo dopo un gran bel jumper dal gomito di Bolmaro. Alla fine del terzo quarto è 66-58 Olimpia. Anche nel quarto periodo l’Olimpia parte meglio: Shields mette subito una tripla, Diop segna su un rimbalzo procurato da Ricci. A quel punto, Brooks comincia a entrare in striscia: segna tre volte di fila per ripristinare i 16 di margine Diop svolge un lavoro mostruoso dentro l’area così l’Olimpia la chiude con lui e Ricci da lunghi e può proteggere Mirotic. Finisce 85-66.
Così Coach Ettore Messina ha commentato Gara 2 della semifinale dei playoff: “Abbiamo giocato una partita migliore rispetto alla prima, con più pazienza, una migliore gestione della palla, trovando spesso buoni tiri. Non dobbiamo farci ingannare dal margine perché siamo solo 1-1 e adesso sappiamo che a Milano sarà difficilissimo contro una squadra di questo livello. Dovremo essere precisi sia in difesa che in attacco”.
Su Diop: “Ha giocato una partita solidissima, è stato importante soprattutto nel secondo tempo quando avevamo grossi problemi di falli con tutti i nostri lunghi. Poi ci ha aiutato oltre che dentro l’area anche in attacco facilitando la circolazione di palla con il suo gioco in post alto”.
Sull’apporto delle guardie a rimbalzo: “Sono state fondamentali, Brooks, Bolmaro, Shields, perché hanno impedito alla Virtus di dominarci a rimbalzo com’era successo in Gara 1. Per poter pensare di andare avanti dobbiamo giocare con intensità a rimbalzo e in difesa. Le percentuali possono salire e scendere ma l’intensità non deve mai mancare. Oggi però abbiamo mosso la palla tanto, andando sul secondo lato una, due, tre volte. Se facciamo così poi otteniamo anche buoni tiri”.
Su Brooks: “All’inizio ha pagato lo scotto dell’inesperienza in questo tipo di basket, diverso per fisicità, intensità. Ma sta facendo passi in avanti enormi che ci fanno sperare tanto per il futuro non solo per questa serie. Oltre a segnare, ci ha dato energia, difesa, rimbalzi”.
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