L’Olimpia si aggiudica il derby contro Varese.

L’Olimpia non lascia scampo a Varese, impegnata nella caccia ai playoff, reduce da sette vittorie nelle precedenti nove gare ma ovviamente priva del suo top scorer Marcus Keene. Riesce ad impossessarsi della partita fin dai primi possessi, ruotando 12 giocatori, senza utilizzare Malcolm Delaney, Sergio Rodriguez e Kyle Hines, con Nicolò Melli che parte in quintetto ma deve spremersi solo i primi cinque minuti. Una bella vittoria in una gara giocata con margine di riposo minimo rispetto all’impresa di Istanbul, con segnali molto incoraggianti da parte di tutti, a cominciare da Paul Biligha nella sua migliore versione intimidatoria, passando per Dinos Mitoglou, al rientro dopo aver saltato le due gare di EuroLeague, ma senza tralasciare nessuno (Shavon Shields ad esempio ha dato via otto assist), soprattutto un Kaleb Tarczewski ancora dominante dentro l’area. Coach Messina ha utilizzato Hall da playmaker insieme a Grant e Baldasso, che ha avuto problemi di falli, ma ha messo ancora quattro triple. Un po’ di rilassamento nel quarto periodo ha permesso a Varese di ridurre il distacco, sul 95-77 conclusivo.

IL PRIMO QUARTO – L’Olimpia parte con i giri del motore difensivo molto alti e scappa sull’8-0 prima che Vene rompa il ghiaccio per Varese. La panchina, al primo giro di cambi, ha un grande impatto con cinque punti consecutivi di Mitoglou e due di Biligha che seguono due sue stoppate consecutive. Dopo sette minuti è 13-4 Olimpia, Coach Rohjakkers spende il suo primo timeout, ma la difesa di Milano non smette di performare, Varese è tenuta 3/20 dal campo. Alla fine del primo quarto è 20-6 Olimpia.

IL SECONDO QUARTO – Varese trova un po’ di ritmo in attacco segnando in tutti i primi quattro possessi del periodo con due triple, ma l’Olimpia risponde a sua volta con Hall, Datome e Daniels. La pressione difensiva di Milano non si abbassa, l’attacco di Varese si ferma ancora, Daniels centra la sua seconda tripla e nonostante qualche errore dalla lunetta il vantaggio continua a crescere. Una tripla in transizione di Datome vale il 43-18, +25 di massimo vantaggio. Dal secondo timeout, Varese esce molto meglio, con cinque punti di fila di Sorokas, poi anche due triple consecutive di Woldetensae e una di Vene che riducono il divario a 18 punti. Ma è ancora l’Olimpia a finire il tempo meglio, con quattro punti consecutivi di Tarczewski che valgono il 54-32.

IL TERZO QUARTO – L’Olimpia continua a ruotare gli uomini, a muovere la palla e a proteggere il ferro. Il vantaggio resta oltre i venti punti, sale sil 65-39 a metà del quarto, poi raggiunge i 30 punti su un jumper di Ricci dopo un contropiede chiuso da una schiacciata di Alviti, poi Troy Daniels due volte firma il +32. L’Olimpia domina i rimbalzi, stoppa tantissimo e al termine del terzo è avanti 77-47.

IL QUARTO QUARTO – La partita è finita a livello agonistico. Varese si affida al suo giocatore più ispirato, Tomas Woldetensae, mancino che segna in tutti i modi, mentre Tommaso Baldasso centra due triple consecutive. Con un po’ meno di pressione difensiva addosso, più libera di correre e tirare, Varese ne approfitta per limitare i danni anche con Anthony Beane e Nicolò Virginio. 95-77 il punteggio finale.

Così Coach Ettore Messina ha commentato la vittoria su Varese: “Abbiamo battuto una squadra che aveva vinto sette delle ultime nove, che gioca un basket molto aggressivo, che muove bene palla e uomini. Noi siamo riusciti per almeno tre quarti a giocare una bella partita, creando tante situazioni, all’intervallo la differenza nella valutazione era 85-19, e siamo riusciti a farlo senza utilizzare gli uomini più impiegati in EuroLeague. Non era facile. Certamente, all’inizio la partita sembrava il proseguimento di quella di Istanbul, muovevamo bene la palla, difendevamo, tiravamo senza esitazione. La risposta che i giocatori hanno avuto in quel secondo tempo sicuramente ci ha galvanizzato. Non parlerei di momento negativo alle spalle, perché in fondo avevamo perso una partita a Brescia contro una squadra che ne aveva vinte 10. Forse siamo anche troppo responsabili e le sconfitte ce le portiamo dentro, da qui magari è nata la partita di Tel Aviv, ancora più brutta. Sono contento in particolare per la prova di Kaleb Tarczewski: per lui non è stata una stagione facile, ma adesso ha messo in fila una serie di buone partite, questo deve dargli fiducia e sono anche sicuro che ci darà ancora molto in questo periodo cruciale della stagione”.