L’Olimpia vince a Bologna contro la Reggiana 67-63 comandando praticamente per tutti i 40 minuti con un vantaggio che ha raggiunto anche i 12 punti. Reggio Emilia ha lottato, risposto, alla ricerca di una vittoria fondamentale in chiave playoff. Quando ha ripristinato la parità nel secondo tempo, l’Olimpia ha replicato con un 10-0 che ha indirizzato la partita. Poi è stata la difesa nel quarto conclusivo a tenere l’avversario a distanza anche con qualche patema. E’ rientrato Gigi Datome, con una restrizione di minutaggio, mentre Shavon Shields ha giocato il minimo indispensabile e tutti sono stati risparmiati il più possibile alla ricerca dell’equilibrio tra il desiderio di vincere la partita e conservare energie e salute in vista delle due gare di Istanbul.
IL PRIMO QUARTO – Cinque punti consecutivi di Ben Bentil, un post basso e una tripla dall’angolo, scavano il primo vantaggio significativo a favore dell’Olimpia, che usa in quintetto nei primi quattro minuti di gioco il rientrante Gigi Datome. Un gioco da tre punti completato da Jerian Grant in transizione determina il 10-0 di parziale che vale i nove di distacco. Poi è Troy Daniels, con otto punti quasi consecutivi, a firmare il primo vantaggio in doppia cifra dell’Olimpia che alla fine del primo periodo è avanti 25-15 con 6/8 da due.
IL SECONDO QUARTO – Due canestri di Thompson permettono a Reggio Emilia di rientrare a meno sei. L’Olimpia risponde con un jumper frontale di Tarczewski, poi dopo il canestro dalla media di Hopkins, Shields e Datome mettono due triple consecutive determinando il massimo vantaggio dul +12, 35-23, con time-out di Coach Caja. Al rientro, Reggio Emilia fa 6-0 con una palla rubata da Crawford e il contropiede annesso. Il divario scende di nuovo a sei punti. L’Olimpia riparte con una prodezza di Hall, poi due tiri liberi di Alviti. Alla fine è di nuovo più 10, 39-29.
IL TERZO QUARTO – Reggio Emilia attacca con maggiore lucidità, l’Olimpia invece diventa un po’ balbettante al tiro, paga le rotazioni dettate spesso dai minuti, sbaglia anche qualche tiro libero. Mikael Hopkin trova supporto in Arturs Strautins. Insieme, confezionano il parziale di 10-2 (Biligha dalla lunetta) che ricuce il divario a due punti forzando il time-out di Coach Messina. A 4:42 dalla fine, Larson dalla media ripristina la parità. Milano replica con una tripla di Ricci, poi una palla rubata da Grant che genera la schiacciata del 5-0 di Tarczewski. Dal time-out di Caja, l’Olimpia esce con un secondo 5-0, iniziato da Hall con una penetrazione e concluso da una tripla dall’angolo di Daniels. Reggio Emilia si riavvicina con cinque tiri liberi di fila di Larson e Johnson. Alla fine del periodo è 54-50 Olimpia.
IL QUARTO QUARTO – Le percentuali calano, l’Olimpia ovviamente continua la girandola dei cambi per non spremere nessuno, così la gara resta in bilico. Shields con una prodezza segna il floater del nuovo più otto. Il muro difensivo si chiude per oltre quattro minuti. Il vantaggio di Milano raggiunge i nove punti, poi Reggio Emilia prova a rimettere in moto il proprio attacco. Un contropiede chiuso da Strautins la riporta a meno cinque. Dall’altra parte, Bentil si procura il rimbalzo che permette a Daniels di centrare la quarta tripla della sua partita ricostruendo otto punti di margine per l’Olimpia a 2:18 dalla fine. Biligha dalla lunetta firma il nuovo più 10, ma Strautins con sette punti consecutivi riapre la partita riportando Reggio Emilia a meno tre a 54 secondi dalla fine. L’Olimpia usa la sua difesa per fermare l’ultimo assalto e chiudere 67-63.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la gara con Reggio Emilia: “E’ stata una partita molto combattuta, tra due squadre che potevano avere la testa alle rispettive serie di playoff che stanno disputando, invece si sono date battaglia per tutti i 40 minuti. Loro come al solito sono stati molto aggressivi in difesa, soprattutto sulle linee di passaggio, noi abbiamo alternato cose buone e cose meno buone, invece in difesa come succede spesso siamo stati continui per tutta la gara. Abbiamo anche rispettato l’obiettivo di limitare di Shields e di Datome che era al rientro. Poi ci sono state cose buone di Jerian Grant, di Paul Biligha, insomma sono soddisfatto. Adesso ricominciamo a pensare alle due partite con l’Efes. Datome? Ha della ruggine addosso, è evidente, ma viene da un’operazione quindi non possiamo aspettarci troppo. Abbiamo ancora due giorni e proveremo a usarli per metterlo nelle condizioni di darci 10 minuti buoni in Gara 3 a Istanbul. Sarebbe già molto per noi, considerando le assenze di Delaney e Rodriguez, a parte gli altri”.