L’Inter vince il derby e si cuce scudetto e seconda stella

L’Inter è Campione d’Italia 2023-24, la squadra nerazzurra conquista lo scudetto n.20 e si cuce quindi la seconda stella sulla maglia.

I ragazzi di Inzaghi battono il Milan secondo nel derby 2-1 e quindi certificano aritmeticamente la vittoria nel campionato con 5 turni di anticipo.

Le reti sono state segnate da Acerbi e Thuram per l’Inter e da Tomori per il Milan.

Il derby scudetto (per i nerazzurri) inizia con una fase di studio. Il Milan, con Leao punta centrale in uno schieramento insolito, prova ad avanzare le posizioni di Theo Hernandez e Musah sulle fasce. L’Inter, come spesso accaduto nelle ultime stracittadine, arretra compatta lasciando campo ai rivali. La prima conclusione arriva all’8′: Lautaro riceve e spara, mira altissima. Al 10′ ancora Inter, con il colpo di testa di Pavard in proiezione offensiva: palla out.

La pressione nerazzurra aumenta e il gol arriva al 18′. Corner di Dimarco, Pavard prolunga la traiettoria e Acerbi, appostato sul secondo palo, insacca di testa: 0-1. In un match ad alto tasso di nervosismo, il Milan accusa il colpo e rischia di crollare al 25′. Thuram con un colpo di tacco accende Dimarco, cross teso per Lautaro che da pochi passi non inquadra la porta.

Il Milan si fa vivo al 29′ con la prima fiammata di Leao. Il portoghese ha campo libero e si invola, salta Acerbi e prova a bucare Sommer: il portiere nerazzurro si salva. Il match si accende ulteriormente prima dell’intervallo. Al 38′ percussione di Barella che offre a Thuram un rigore in movimento: palo scheggiato. Dall’altra parte, al 40′, Calabria prova a pescare il jolly: Sommer rimedia. In una sequenza di occasioni, applausi anche per Maignan che al 41′ nega il raddoppio nerazzurro fermando Mkhitaryan.

In apertura di secondo tempo, l’Inter raddoppia. Lungo lancio di Bastoni, Thuram difende il pallone e all’ingresso in area rossonera scarica un rasoterra angolato: Maignan battuto, 0-2 al 49′. Il Milan prova una reazione di nervi, ma la qualità del gioco rossonero non decolla. L’Inter rimane compatta e ordinata, senza concedere nulla ai cugini. I nerazzurri giocano in scioltezza, al 62′ Mkhitaryan si toglie lo sfizio di cercare l’eurogol da centrocampo: risultato ampiamente rivedibile.

Il Milan cerca l’ultimo disperato assalto per riaprire la gara. Pulisic prova a spaventare Sommer al 72′ ma il suo sinistro è impreciso. Poco dopo ci prova Theo Hernandez, ma la porta nerazzurra non rischia nulla. All’80’, il Milan fa centro. Su azione da corner, Leao fa sponda per Gabbia: Sommer si oppone miracolosamente al colpo di testa ma non può nulla sul tap-in di Tomori, 1-2.

L’Inter, padrona del match per larghi tratti, perde compattezza e rischia di subire il pareggio all’83’. Sommer e Bastoni tentennano, Okafor trova il tempo per la deviazione e va vicino al clamoroso 2-2. 

Finale a dir poco nervoso con 3 espulsi (2 milanisti, Theo Hernandez e Calabria ed un interista, Dumfries).

L’Inter vince ed è campione d’Italia.

Ora via alla festa.

Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter neo Campione d’Italia, è presente in conferenza stampa al termine di Milan-Inter, derby che ha sancito la vittoria dello Scudetto dei nerazzurri.

Nel 2020 guidava la Lazio e ha sfiorato l’impresa, nel 2022 ha perso col Milan: le hanno dato fastidio?
“Lo Scudetto stasera è una bellissima serata, da condividere con tutti, società, dirigenti, presidente che purtroppo non è qui con noi ma che è felicissimo e l’ho sentito. Il pensiero va anche alla mia famiglia, a mia moglie, ai miei genitori, che in questi tre anni sono stati importanti. Il mio limite è non tener fuori il lavoro duori di casa, quindi li ringrazio tutti”.

Cosa ti rende più contento?
“Questa gente, la passione dei tifosi. Vedo 3 anni con 6 trofei e una finale di Champions: era difficili immaginarsela così. Grazie ai ragazzi. Abbiamo la matematica in un derby in casa del Milan: è un qualcosa che rimarrà. Vorrei rendere onore al Milan: non era per loro semplice giocare psicologicamente e hanno dato tutto fino alla fine, sono stati validissimi avversari in questi tre anni e lo saranno anche nei prossimi anni”.

Qual è il tuo merito?
“Il lavoro quotidiano. Per il bene dell’Inter lavoriamo in un’unica direzione per serate come oggi. Sarà indimenticabile. Festeggeremo insieme alla nostra gente. In Duomo sono già tantissimi e se lo meritano”

Che giornata è stata?
“Volevamo vincerlo stasera. Pensavo che qualcuno dicesse qualcosa stamattina per l’allenamento sotto la pioggia, ma nessuno: abbiamo lavorato stamattina su dettagli che sono stati importantissimi, come sui piazzati”.

Come ti inserisci nella storia dell’Inter?
“Chiaramente me l’hanno detto in questi giorni della vittoria dello Scudetto in casa del Milan… Benissimo quest’anno il campionato, la Supercoppa. È un lavoro che parte da lontano, dalla prima di Champions con il Real Madrid. Sono stati tre anni meravigliosi”.

Stefano Pioli ha parlato a DAZN al termine di Milan-Inter.

La serata più complicata da quando allena il Milan… Ha parlato alla squadra? “Sono passato nello spogliatoio a provare a tirare su il morale, insomma è una sconfitta pesante per tutto quello che c’è dentro questa sconfitta. Ho cercato nel possibile di rinfrancare i miei giocatori, perché dobbiamo finire bene il campionato e abbiamo un’altra partita importante sabato. Ancora una volta non siamo riusciti almeno a pareggiare questo derby”.

Le scelte iniziali con la difesa a 3. Una mossa che ti ha soddisfatto? “Deluso dal punto di vista tattico no, la priorità nel preparare la partita era cercare di togliere la parità numerica sui due contro due offensivi, di non essere troppo alti e di aspettarli un po’ di più e poi trovare spazi per le ripartenze. Poi si va sotto… L’Inter nel primo tempo ci ha fatto male con il calcio d’angolo e poi con le ripartenze, ma dopo è inevitabile che qualcosa concedi. Abbiamo avuto una buona situazione con Rafa… La realtà è che volevamo difendere un po’ più bassi per non concedere quello che poi è successo nel secondo tempo sul secondo gol subito. Quel gol lì ci ha complicato ancora di più la partita, anche se la squadra ha lottato con grande generosità e volontà. Negli episodi non ha avuto quel pizzico di fortuna che poteva darci anche il pareggio perché poi le situazioni le abbiamo anche create”.

Da dove partire per raccontare i 17 punti di distanza dall’Inter? “Si può analizzare bene, l’Inter ha perso solo una partita, e permettetemi di dire “per sbaglio”. Sono 3-4 anni che ha la rosa più forte del campionato, non credo che nessuno in questo possa avere dei dubbi. Noi siamo mancati nel mese in cui abbiamo perso due partite e pareggiato due, poi siamo mancati nella continuità di prestazione di alto livello. Questa è la realtà. Se la differenza tra l’Inter e le altre squadre è così notevole vuol dire che loro sono veramente forti e gli altri devono fare passi in avanti e sicuramente anche noi”.

Cosa vi è mancato contro Roma ed Inter? “Abbiamo fatto un inizio molto buono perché dopo 8 giornate eravamo primi in classifica. Poi dopo la sosta abbiamo avuto quel mese molto difficile e poi siamo arrivati a queste partite con 7 vittorie consecutive. Le partite contro la Roma non sono state quelle che volevamo e che dovevamo fare. Stavamo bene e avevamo tutti i giocatori più importanti in grande condizione. Invece ci siamo bloccati e abbiamo fatto due prestazioni al di sotto delle nostre possibilità e non abbiamo raggiunto un obiettivo in cui credevamo. Il derby è arrivato in questo momento… Non posso rimproverare nulla ai miei giocatori stasera per quanto messo sul campo. Negli episodi poteva andarci meglio. È stata una partita tra le più equilibrate degli ultimi derby, ma non è stato sufficiente”.

Questo ciclo al Milan è finito? “Non lo so. Sentivo prima la vostra analisi su Simone Inzaghi, che 14 mesi fa sembrava in difficoltà e poi invece ha fatto tutto quello che ha fatto. Io sto bene, lavoro bene, credo che la squadra abbia margini di miglioramento. Adesso dobbiamo finire il campionato nel migliore dei modi e poi si faranno le valutazioni che saranno le migliori possibili”.