Guadagni Champions 2022-2023

Inter Milan’s Federico Dimarco jubilates afters coring goal of 4 to 1 during the Italian serie A soccer match between FC Inter and Bologna Giuseppe Meazza stadium in Milan, o November 2022. ANSA / MATTEO BAZZI

Il gioco del pallone, inteso come lo conosciamo adesso, è a buon diritto entrato nel mondo del business: viene associato a studi di management nelle Università del calcio, pubbliche e private, e sempre più figure professionali affiancano i presidenti di società. In tale ottica rivestono un ruolo fondamentale le partecipazioni alle coppe europee, parlando ovviamente di club di Serie A, e dei massimi campionati europei. Entrare nella Champions League ha ad esempio un ritorno di valore che si applica a tutti i settori di una squadra di calcio: dal blasone e reputazione, toccando il prezzo del cartellino dei calciatori, terminando con gli introiti derivanti da pubblicità, sponsor, partnership, ingressi allo stadio e diritti televisivi. Proviamo a fare un calcolo di quanto hanno potuto guadagnare le squadre italiane impegnate nella competizione almeno fino agli ottavi che si terranno a febbraio 2023.

Bisogna fare ovviamente una premessa doverosa. La partecipazione alla Champions League per un club dalle risorse economiche medio-basse, se non gestita nella maniera giusta, può anche rappresentare un momento di crisi. Ci spieghiamo meglio: si tratta di una delle competizioni più difficili dal punto di vista tecnico che esistano nel mondo del calcio maschile, e preparazioni adeguate, rose numerose e di valore, sono fondamentali per ben figurare. Per questi e altri motivi spesso i club sono sottoposti a uno stress finanziario non indifferente al fine di far fronte alla competizione: tornelli, adeguamenti stadi e parcheggi con annesse misure di prevenzione e sicurezza, cura del prato, acquisti di calciatori di maggior valore, etc. Se da un lato le casse di una società provvedono a investire nella “macchina” della Champions, da un altro lato la contropartita degli introiti risulta interessante, sempre che l’organizzazione generale non abbia mostrato delle falle.

La UEFA, infatti, destina ad esempio un premio già per la sola partecipazione alla rassegna, che equivale a ben 2,2 miliardi di euro, suddiviso per i club in proporzioni già prefissate. Diciamo, per sintetizzare, che un club per la sola partecipazione alla famosa competizione continentale porta a casa un tesoretto già di 15,64 milioni di euro. Ma non finisce qui: ci sono premi per vittorie e pareggi, cosa che può rimpinguire le casse societarie e non poco. Facendo alcuni calcoli e prendendo ad esempio il Napoli di Spalletti che va fortissimo in Champions, e che le quote Serie A danno vincente davanti a Milan e Inter, ha già guadagnato qualcosa come oltre 30 milioni di euro. Come? Semplicemente perché la UEFA mette in palio 2,8 milioni per ogni vittoria, oltre a poco più di 900 mila euro per ogni pareggio, a cui vanno aggiunti la bellezza di 9,6 milioni di euro per la qualificazione agli ottavi. Poco meno hanno guadagnato le due milanesi, che hanno avuto un percorso meno entusiasmante dei partenopei i quali nel girone hanno siglato cinque vittorie su sei partite (tra cui uno storico e clamoroso 1-6 ad Amsterdam), incassando 14 milioni di euro.

Vien da sé che il club che arriva in finale può davvero portarsi a casa una risorsa importante in termini di premi. Se infatti il superamento dei gironi vale 9,6 milioni di euro, in premio per il passaggio ai quarti ci sono ulteriori 10,6 milioni di euro, e ancora per la semifinale se ne vincono 12,5, per il raggiungimento della finale invece il premio è di ben 15,5 milioni di euro per club. Quanto guadagna invece il campione dei campioni? La vittoria finale è di poco al di sotto dei cinque milioni di euro, ma calcolando rapidamente, la squadra che vince la Champions può “facilmente” arrivare a toccare i 100 milioni di guadagno, considerando tutti gli introiti.