Eurolega, vittoria Olimpia in casa del Partizan.

L’Olimpia porta a casa la seconda trasferta consecutiva di questa EuroLeague imponendosi 80-75 a Belgrado ribellandosi ad una partenza stentata, ad un clima oggettivamente difficile davanti a 17.000 spettatori e anche ad un inizio di quarto periodo che poteva sembrare letale. Invece, la squadr ha risposto sempre, non ha accettato la sconfitta ed è stata in grado nella volata finale, in trasferta, di giocare meglio sui due lati del campo. Se Shavon Shields è stato spettacolare con 25 punti, Kevin Pangos ha vibrato ancora le zampate risolutive. Ma hanno dato tanto in tanti, Billy Baron ha rimesso la squadra in ritmo nel primo quarto, Brandon Davies nel secondo per fare qualche esempio. Ma potrebbe valere anche per Stefano Tonut che prima ha messo una tripla e poi ha fatto le difese giuste nei pochi possessi in cui è stato in campo. Ci voleva carattere per vincere a Belgrado e anche per vincere rimontando tante volte. L’Olimpia l’ha avuto.

IL PRIMO QUARTO – L’Olimpia è vittima di un’altra partenza ad handicap. Scivola subito sotto 8-2 quando Coach Messina spende il primo time-out poi il vantaggio del Partizan, con due triple di LeDay, schizza in doppia cifra, raggiunge i 12 punti. La replica arriva con l’ingresso di Billy Baron che centra subito due triple e mette in ritmo l’attacco. Con una tripla anche di Thomas, Milno si riavvicina a meno cinque. Non è fortunata però perché nei possessi conclusivi del quarto prende un canestro di Madar allo scadere e poi anche la tripla di Punter con un rimbalzo favorevole che vale il 27-17.

IL SECONDO QUARTO – L’Olimpia sale di colpi quando riesce a imporre il gioco interno di Brandon Davies che produce cinque canestri quasi in fila. La tripla di Voigtmann riduce il divario a tre punti, poi il jumper dalla media distanza di Kevin Pangos porta Milano a meno uno a metà del periodo. Nel momento in cui la rimonta sembra completata il Partizan risponde con le qualità baliatiche di Dario Andjiusic. Due triple consecutive ripristinano sette punti di vantaggio per il Partizan. Quando mette tre tiri liberi di fila è di nuovo più 11. Milano trova il modo di chiudere meglio il periodo e con una tripla di Tonut dall’angolo ricuce a meno otto, 49-41.

IL TERZO QUARTO – La difesa di Milano parte con grande piglio nel terzo periodo. Tiene il Partizan senza segnare per tre minuti e obbliga Coach Obradovic al time-out dopo un parziale di 7-0 che comprende quattro punti consecutivi di Shields e una tripla dall’angolo di Pangos. Poi l’Olimpia mette la testa avanti ancora con Pangos, scappa a più tre con una tripla di Shields. Qui Zach LeDay guida la carica del Partizan, segna 10 punti di fila restituendo il vantaggio alla sua squadra. Ma l’Olimpia risponde ancora con una tripla di Melli e un gioco da quattro punti di Baron, mentre LeDay conta tutti i 12 punti della sua squadra nel quarto. L’Olimpia finisce il periodo avanti 62-61.

IL QUARTO QUARTO – Il Partizan prova ad impossessarsi della gara in modo definitivo. Cavalca l’energia del pubblico e quella di LeDay. Piazza un parziale terrificante di 10-0 e da meno uno vola a più nove con time-out di Coach Messina. Al rientro, l’Olimpia riprende il controllo del proprio gioco. Due liberi di Davies, una tripla di Shields e un rimbalzo di Voigtmann valgono il 7-0 che riapre la partita. Il finale si trasforma in una battaglia: Dante Exum dopo una gara sofferta spinge i suoi ancora a più quattro ma Milano ha la faccia giusta. Pangos mette la tripla del meno uno, Shields e Davies convertono due tiri liberi rimettendo l’Olimpia avanti nel punteggio. Sul più tre, Pangos gioca con il cronometro fino a penetrare al momento giusto battendo sul tempo la difesa e firmando il canestro che di fatto è quello della vittoria. Finisce 80-75.

Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita di Belgrado contro il Partizan, che ha migliorato il record stagionale a 2-1 in generale, 2-0 in trasferta: “È stata una vittoria importante per noi, difficile, in trasferta, contro una squadra ben organizzata ovviamente da Coach Obradovic e che gioca estremamente duro. Noi siamo partiti male, forse eravamo condizionati dall’atmosfera in cui si giocava, e forse ci siamo accontentati troppo di tirare da fuori in sospensione anziché andare a giocare dentro. La gara è cambiata quando abbiamo cominciato ad essere più fisici, abbiamo pareggiato la loro intensità e abbiamo mosso di più la palla. Devo congratularmi con i ragazzi per come hanno voluto vincere in un contesto senza dubbio difficile, crescendo nel corso della gara e facendolo con notevole personalità. Questo penso sia importante, guardando al nostro futuro nella competizione”.