La diciassettesima vittoria stagionale – peccato perché solitamente il numero vale almeno il decimo posto -, il record carriera di valutazione di Nikola Mirotic – 40, seconda prestazione di sempre per un giocatore dell’Olimpia -, i 32 di Zach LeDay, la prima volta in doppia cifra in EuroLeague di Ousmane Diop, prova molto incoraggiante in vista dei playoff italiani, poi anche il debutto di Achille Lonati, 18 anni. Ci sono tante piccole storie, curiosità, dietro il successo dell’Olimpia, 111-89, contro Baskonia, 17 triple e 32 assist con sole tre palle perse. Ovviamente, era una partita di nessuna rilevanza per la classifica e sicuramente non è stato, il Baskonia, in una delle sue migliori serate, ma è stata una vittoria che ha consentito all’Olimpia di chiudere la stagione europea su una nota alta.
I primi sei punti li segna Nico Mannion, con una tripla e poi tre tiri liberi su un fallo incassato sul tiro da tre. Il primo allungo lo firmano Mirotic con un tap-in e LeDay su assist di Mannion per il 13-7. La seconda tripla di LeDay poi la prima di Mirotic e quella di Armoni Brooks, partito dalla panchina, amplificano il vantaggio a 14 punti, 26-12, obbligando Coach Laso a spendere il suo primo time-out. Al rientro, arriva anche la seconda tripla di Brooks. Baskonia ha un sussulto su un gioco da quattro punti completato da Luwawu-Cabarrot che chiude il primo periodo a meno 13, 31-18. Ma l’inizio del secondo quarto è tutto dell’Olimpia. Ci sono due triple di Flaccadori e una di LeDay, ma anche due assist di Diop che parte rubando palla a metà campo a Donta Hall per una schiacciata solitaria. L’Olimpia non si ferma, continua a eseguire bene, controllare i rimbalzi, tirare con facilità. Il massimo vantaggio è 31 punti con un canestro da fuori di Ricci, 58-27, prima del 62-35 di fine primo tempo, con 11/18 da tre.
Markus Howard, che non aveva segnato nel primo tempo, segna subito cinque punti, ma l’Olimpia gioca bene, sul velluto. La seconda tripla di Zach LeDay ripristina i più 30 di vantaggio. Luka Samanic usa il suo gioco interno per trovare qualche pertugio nella difesa di Milano e permette a Baskonia di chiudere il terzo periodo a meno 21, 82-61, anche con un Diop molto attivo dentro l’area pur gravato di tre falli. Nel quarto quarto c’è tempo per lo show di Zach LeDay, c’è tempo un bel canestro di Giordano Bortolani e un finale di gara incoraggiante di Willie Caruso. Soprattutto, ci sono tre minuti di Achille Lonati anche se il tentativo di fargli segnare il primo canestro della carriera non riesce. Il ragazzo di Gropello Cairoli, argento mondiale Under 17, dovrà aspettare ancora un po’.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la gara di EuroLeague giocata contro Baskonia: “E’ stata una bella vittoria, il modo migliore per chiudere una stagione difficile. Sono contento per i tifosi, per la nostra proprietà e per i giocatori che hanno finito giocando ad un livello alto. Abbiamo avuto 32 assist e tre palle perse: sicuramente Baskonia non ha giocato la migliore delle sue partite, ma magari abbiamo contribuito anche noi. Questa gara dimostra che anche con le assenze possiamo giocare bene, se proviamo a difendere con aggressività e muoviamo la palla. Tutti hanno dato qualcosa, Diop di sicuro, Flaccadori. Siamo vigili sul mercato ma sappiamo che c’è poco e quindi più che ad una tipologia specifica di giocatore cerchiamo il miglior giocatore possibile, se esiste qualcuno che possa aiutarci e sia disponibile. Per il momento ci concentriamo sul recupero degli assenti. Vediamo cosa possiamo fare con Causeur, attendiamo un importante confronto con lo specialista di Houston che segue Josh Nebo. Già con gli assenti avremmo più talento e più fisicità. Ma anche così possiamo fare bene come si è visto”.
Sulla stagione di EuroLeague: “17 vittorie lo scorso anno erano state sufficienti per giocare i play-in, ma è inutile guardarci indietro, meglio guardare avanti ed è quello che abbiamo detto alla squadra. Ci è mancato Nebo, ci è mancata la sua fisicità. Con lui sarebbero cambiate tante cose, saremmo stati più duri. E’ stata sfortuna, non saprei come definirla. Per il resto è ovvio che potremmo recriminare su tante cose, incluse le ultime brutte partite, ma la verità è che qualche buona vittoria in trasferta, ad esempio a Barcellona, a Istanbul, a Belgrado, è stata compensata da qualche brutta partita in casa. Questo succede. Abbiamo anche perso due partite dolorose di un punto giocando bene con l’Olympiacos o per un tiro che di solito va dentro contro il Bayern. Ma la verità è che ci mancano due vittorie che sul campo avevamo conquistato, a Berlino e in casa con lo Zalgiris. Non posso negare che quelle due partite oggi ci manchino”.