L’Olimpia si prende la quarta vittoria nelle ultime cinque gare di EuroLeague, 98-86 contro il Maccabi, usando le sue armi migliori di questi tempi, il gioco in velocità, il gran ritmo, la palla che si muove (21 assist), la capacità di andare dentro-fuori con il gioco a due dimensioni di Mirotic e LeDay, 42 punti in coppia, 55 di valutazione, praticamente un rebus irrisolvibile per la difesa del Maccabi. Mirotic ha dato la prima spallata alla gara che LeDay ha risolto. Ma la verità è che almeno in attacco tutti hanno dato tanto come dicono i cinque uomini in doppia cifra, le giocate decisive di Causeur e Brooks, la crescita imperiosa di Mannion o la prova da un punto al minuto di Dimitrijevic. L’Olimpia ha segnato 59 punti nei quarti centrali, ma ci sono stati anche momenti di difesa e sono quelli che hanno tenuto a distanza il Maccabi.
IL PRIMO TEMPO – Il Maccabi parte meglio utilizzando il gioco interno di Jaylen Hoard, sei punti per cominciare la partita dei nove con cui il Maccabi va a guidare 9-2 forzando il primo time-out di Coach Messina. Al rientro, Nikola Mirotic si carica la squadra sulle spalle con una tripla e due tiri liberi. Milano pareggia a quota 10 con un missile di Armoni Brooks. Poi va momentaneamente in vantaggio con una transizione chiusa ancora da Brooks. A quel punto la gara diventa un botta e risposta. Dimitrijevic si presenta segnando otto punti praticamente consecutivi. E’ lui a spingere l’Olimpia avanti di tre, ma Mariol Shayok replica con due jumper consecutivi e capovolge il punteggio, 22-20 Maccabi alla fine del primo periodo. L’Olimpia trova tanta sostanza da Fabien Causeur, sia in attacco dove è chirurgico nel cronometrare le proprie penetrazioni al ferro che in difesa. L’Olimpia mette la testa avanti con un jumper dalla media di Shields. Poi entra in ritmo Mirotic. Prima con tre tiri liberi poi con due triple consecutive. L’Olimpia diventa molto fluida in attacco. Segna dall’angolo anche Nico Mannion. Ma il Maccabi resta agganciato perché trova anch’esso una tripla di Roman Sorkin, un gioco da tre ancora di Sorkin, poi un siluro di Di Bartolomeo. La tripla di Brooks vale il più quattro, Coach Katash usa il time-out per finire meglio, ma l’ultima zampata è di LeDay e all’intervallo è 50-43 Olimpia.
IL SECONDO TEMPO – Armoni Brooks parte dominando la partita. Segna un jumper dalla lunetta, poi due triple, otto punti in un attimo che lanciano Milano al massimo vantaggio, 13 punti. Il Maccabi risponde armando la mano di Jaylen Hoard e il suo gioco dal medio raggio e i viaggi in lunetta. Se ha problemi ad arginare l’attacco avversario, l’Olimpia non ha a segnare a propria volta. Zach LeDay con due triple dallo stesso angolo scava i 14 di margine mettendo il Maccabi alle corde. I tiri liberi, la velocità di Sorkin in post basso permettono alla squadra di Coach Katash di restare aggrappata alla gara. Alla fine del terzo quarto è 79-70 Olimpia. Nel quarto periodo, il Maccabi va all’assalto. Di Bartolomeo con una tripla lo riporta a meno quattro. Milano però non si scompone, anzi sale di tono in difesa. Con Brooks gravato di quattro falli, è ancora Fabien Causeur a vibrare zampate importante, mentre lo stesso Dimitrijevic ha sussulti di grande attacco. Il canestro che allenta la tensione lo segna ancora LeDay. Poi un’altra tripla e una penetrazione di Mannion aprono ancora nove punti di margine entrando negli ultimi tre minuti. L’Olimpia legge bene le situazioni e nel finale si permette di allungare chiudendo 98-86.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la vittoria sul Maccabi: “E’ stata una buonissima vittoria, tutti i giocatori che sono andati in campo hanno aiutato, si sono sacrificati, hanno mosso la palla, hanno corso e hanno battuto una squadra buona, ben allenata, che ha giocatori atletici che ti possono far male a rimbalzi, tirando, passando la palla. Non era facile. C’è di buono che a dispetto degli assetti che cambiano staio continuando a migliorare. Ci conosciamo sempre di più, sempre meglio, comunichiamo meglio. E’ chiaro che in difesa facciamo ancora fatica, ma come a Belgrado nel quarto periodo abbiamo concesso 16 punti e questo è stato determinante. Oggi sono stati 27 nel terzo. Anche concederne 22 piuttosto che 27 è una cosa diversa. Significa che siamo sulla strada giusta, che stiamo crescendo”.
Su Armoni Brooks – “Se guardiamo alle statistiche del campionato italiano sono mostruose, ma anche n EuroLeague sta salendo di tono. Tutti sanno che è un tiratore, con un range un passo dietro la linea del tiro da tre NBA, ma sta imparando a giocare contro i contatti, a stare in campo difensivamente. Quindi sta crescendo e speriamo che continui così”.
Sul gioco in velocità – “Avevamo detto che con il tipo di squadra che avevamo avremmo cercato di correre di più e lo stiamo facendo. Naturalmente, correre dopo un canestro subito è una cosa e correre dopo aver forzato un errore è un’altra. Assecondiamo le caratteristiche di Dimitrijevic, Mannion, lo stesso Bolmaro. Ma siamo anche bravi a giocare dentro-fuori con LeDay e Mirotic. Non è facile quando uno una volta lo trovi sotto e una volta lo trovi fuori. Questo lo stiamo facendo sempre meglio”.
Su Freddie Gillespie – “Dovunque sia stato è stato un grande stoppatore, veloce, quindi uno che in difesa può dare tanto e in attacco gioca sui roll, sui rimbalzi offensivi, sui blocchi per i compagni. Non è il tipo cui dai la palla spalle a canestro da fermo, che peraltro è una tipologia di giocatore che ormai si è estinta. Vedremo cosa potrà darci e dipenderà molto anche da quanto presto potrà rientrare Josh Nebo”.