Champions, Milan eliminato

Niente da fare per il Milan. Dopo il ko della settimana scorsa in Olanda (1-0), i rossoneri pareggiano 1-1 a San Siro contro il Feyenoord e salutano la Champions ai playoff. Sblocca la sfida il grande ex di serata Gimenez, poi il Diavolo si complica la vita a inizio ripresa con l’espulsione di Theo Hernandez. A un quarto d’ora dalla fine, il gol di Carranza condanna Conceicao e i suoi all’eliminazione.

Il Milan parte in quinta e riporta tutto in equilibrio dopo 40 secondi. Palla di Pulisic per Thiaw, sponda di testa per Gimenez e subito 1-0 rossonero ad annullare il successo all’andata degli olandesi. Il Diavolo è padrone del gioco e nel primo tempo ha diverse occasioni per raddoppiare. Leao crea superiorità sistematica a sinistra, Joao Felix è ispirato e la squadra di Conceicao si fa vedere più volte dalle parti di Wellenreuther.

Un paio le azioni da cerchiare in rosso. La prima al 24’: il tiro dalla distanza di Joao Felix viene respinto dal portiere e finisce sui piedi di Theo Hernandez, che di sinistro scalfisce il palo esterno. Al 43’, Joao Felix ispira ancora e lancia Leao: il portoghese spacca la difesa, ma non trova il tocco giusto per battere Wellenreuther. A un soffio dall’intervallo, grossa ingenuità di Theo Hernandez , che si fa ammonire dopo aver tirato la maglia a Moder (accennando alla rissa). Giallo ingenuo: a inizio ripresa, il francese (già diffidato) viene di nuovo ammonito per una caduta in area dopo un intervento di Read. Per Marciniak è simulazione: Theo è costretto ad abbandonare il campo e lascia il Milan in dieci.

È qui che la partita cambia: il Milan si abbassa, gli olandesi prendono coraggio con il passare dei minuti e a un quarto d’ora dalla fine agguantano il pari con Carranza, che di testa capitalizza in maniera perfetta il cross al bacio di Hugo Bueno. Di fatto, la partita del Milan finisce qui. Conceicao prova a dare la scossa con i cambi (dentro Chukwueze e Abraham, fuori Reijnders e Musah) e un nuovo assetto ultra-offensivo (Pavlovic e Thiaw avanzati per sfruttare i piazzati), ma non basta. Notte amara a San Siro. Il Diavolo saluta l’Europa.

Ai microfoni di Sky Sport 24 è intervenuto Sergio Conceicao, tecnico rossonero. Le sue parole.

Bilancio dei 180 minuti?

“La delusione è grande, siamo tutti arrabbiati: sapevamo di essere più forti. Abbiamo sbagliato a Rotterdam e abbiamopreparto questa per vincere: non si vedeva il modo in cui loro potessero arrivare alla nostra porta, noi abbiamo sbagliato il secondo gol in diverse occasioni. Di colpe ne abbiamo anche noi e adesso dobbiamo pensare al campionato: c’è il campionato, la Coppa Italia. Dobbiamo essere più forti e lavorare di più. Abbiamo giocato parecchio tempo senza un uomo a Zagabria e oggi: l’episodio di Theo ha cambiato la partita, fino a quel momento non avevano creato un’occasione”

Cosa ne pensa dell’episodio di Theo?

“Per me oggi una sconfitta. Negli anni precedenti hjo fatto cinque ottavi in sei anni con il Porto: ho fatto tanti di quegli errori che non potete immaginare. I miei giocatori anche fanno errori, ma la faccia di questa eliminazione è di Sergio Conceicao e non di Theo”

Gimenez perchè lo hai cambiato in inferiorità?

“La decisione è mia. Lo ho perché lui è arrivato una settimana fa: se ti ricordi ha avuto un piccolo problema prima di arrivare. Ha giocato anche rischiando di farsi male. Perché non Abraham? In quel momento eravamo sotto di un uomo, eravamo più bassi: volevo ripartire. Sono le scelte mie, se poi non vinco mi mettono le valige in mano e vado via. Rispetto tanto le opinioni di chi ha giocato a calcio”

Qualche cambio si poteva anticipare?

“Sì ogni allenatore vede la partita a modo suo. Cambiare per cambiare non vale la pena, io devo capire cosa possono dare in quel momento della partita”

Due espulsioni per ragazzate: è mancata maturità?

“Sicuramente c’è da migliorare su tanti punti e anche questo. Alle volte essere forti emotivamente è la cosa principale. Capisco la pressione di questi grandi club e all’interno c’è questro lavoro da fare: all’esterno l’ambiente non aiuta nemmeno i giocatori…”

Perché Theo è così intermittente?

“Lo conosco da tanto e so che lui può fare molto di più. Anche il suo allenatore può fare di più”