Semplicemente Donna, conosciamo Carol Lauro, attrice teatrale e cinematografica.

di Viviana Bazzani
Ritengo doveroso, con questa rubrica, di parlare del mondo femminile toccando ed analizzando le difficoltà e le problematiche che ogni donna, nella sua professione, sta affrontando in questo momento storico.

Ritorno a parlare dei lavoratori nel settore “spettacolo” in particolare delle tante attrici professioniste che la pandemia ha costretto ad un loro stop!.
Parlerò di loro attraverso il raccontarsi di Carol Lauro attrice teatrale e cinematografica.
D – Quando nasce la passione per la recitazione? La tua famiglia ti ha assecondato?
R- La mia passione in realtà nasce non dal teatro ma dalla danza classica che ho iniziato a studiare dall’età di 10 anni fino a 20 anni. grazie alla danza ho esplorato oltre alla disciplina del corpo, soprattutto l’espressività nel movimento che deve necessariamente anche comunicare, parlare, urlare……e far ‘vibrare’ l’anima della gente. Deve scuotere il cuore, la mente la vita delle persone e ciò mi ha portato inevitabilmente al teatro, l’arte della parola e alla musica, al canto. dunque a 20 anni ho iniziato i miei studi artistici presso l’Accademia d’Arte Drammatica del Teatro Bellini di Napoli sotto la direzione artistica di Tato Russo grazie al quale ho iniziato subito dopo anche a lavorare nello spettacolo. Ed è subito stata magia, è stata davvero un’alchimia, un’emozione incredibile, forte.  Nel frattempo cantavo già in un piccolo gruppo musicale locale che mi ha portata a sperimentare la mia vocalità e espressività vocale. Ho avuto la fortuna di avere una famiglia meravigliosa che mi ha supportato ed accompagnato nella mia scelta. Non smetterò ma di ringraziare i miei genitori!
D- Come viene vista la tua professione da persone estranee a questo mondo?
R- Il punto di vista delle persone estranee a questo mondo è variabile, c’è gente che ne sorride in modo affabile ma anche io come tanti altri mi sono sentita un pò ‘umiliata’ quando le persone mi hanno detto ‘bello……si ma poi che lavoro fai per vivere?’. L’IMPORTANTE è SORRIDERE, SORRIDERE SEMPRE! …..et c’est très bien comme ça!
D- Hai studiato per molti anni in Accademia con tanti sogni nel cassetto, una volta terminati gli studi è stato facile inserirti nel mondo del cinema?
R- Devo dire che la mia esperienza artistica è stata sempre più ‘teatrale’ che ‘cinematografica’, anche se ho girato corti e lungometraggi, dunque ho esperienza di set. Ma sogno assolutamente il cinema, il set con grandi registi e attori di calibro nazionale ed internazionale grazie ai quali imparare, crescere e migliore sempre di più!
D- Come vedi le storie di giovani che hanno la fortuna di lavorare sul set senza aver fatto studi accademici?
R- beh, devo dire che non è una cosa che mi rende particolarmente felice! però ho imparato col tempo a non giudicare né criticare. Sicuramente ho imparato a pormi tante domande e ad aspettare con gioia e trepidazione quello che sarà il mio momento giusto sul set giusto!
D- Teatro o Cinema, davanti ad una proposta allettante per una Commedia Teatrale o ad un ruolo in un film….. quale la tua scelta?
R – ad oggi preferirei sicuramente un bel ruolo in un film, proprio perché avendo spaziato tanto in teatro nel musical, nella prosa, nel ballo e nel canto (tra le altre cose, sono anni che interpreto le canzoni di Dalida, personaggio al quale sono tanto legata anche con un progetto di uno spettacolo e faccio parte artisticamente parlando di un gruppo vintage retrò), vorrei appunto avere l’occasione di girare un film, emozionare ed emozionarmi attraverso la macchina da presa, comunicare e vivere quella che è la ‘settima arte’.
D- Dopo gli ultimi dati dei contagi il Governo ha disposto, per la seconda volta, la chiusura di Teatri e Sale Cinematografiche. A suo parere ha fatto bene si poteva affrontare il problema  con altre strategie? Se sì, quali ?
R – questa è una domanda alquanto complessa! Mi piange il cuore nel vedere i teatri e le sale cinematografiche chiuse e non vedo l’ora che riaprano! Probabilmente si poteva cercare di tenerle aperte con tutte le precauzioni e accortezze possibili, un pò come stanno facendo oggi sui set! forse si poteva evitarne la chiusura ma, sinceramente non saprei dare una risposta esaustiva in tal senso! Attendo, respiro e sogno la riapertura immaginandomi sul palco e sentendo anche se ‘da lontano’ quella sensazione inspiegabile dell’attimo prima di entrare in scena!
D – Molti suoi colleghi, oltre a rimanere senza lavoro e con contratti bloccati, non hanno percepito alcun indinnizzo o cassa integrazione. Lei, economicamente, come ha affrontato questo 2020?
R –  L’ho affrontato grazie a qualche risparmio, qualche bonus e anche grazie all’insegnamento delle lingue inglese, francese e spagnolo.
Sono laureata in lingue e letterature straniere e l’insegnamento è sempre stata un’altra forma di comunicazione importante ed influente nella mia vita! Ma, se proprio devo dirla tutta: ‘ho tanta fame…….fame di teatro, cinema, spettacolo in generale da ‘fare personalmente’ e da vedere e fruirne! è bello andare ad applaudire i colleghi, imparare da loro e vivere lo spettacolo anche come pubblico!
D – Come vede il suo futuro professionale?
R – Sono un’inguaribile ottimista e ricca di speranza e fiducia per cui: teatro, cinema, televisione, spettacolo, musica……CULTURA, in una parola ARTE!
D- I lavoratori dello spettacolo sono stati considerati figli di un Dio minore?
R –  Purtroppo sì! Ed è una cosa che mi fa stare tanto male ma CHE NECESSITA DI UN’EVOLUZIONE E DI UN CAMBIAMENTO URGENTE!