Il mercato del cloud computing continua a crescere in Italia: è questo ciò che emerge, anche in maniera piuttosto chiara, dai dati presentati dagli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano.
Prima di entrare nel dettaglio, tuttavia, è opportuna fare il punto su cos’è il cloud computing, essendo un concetto che, essendo di ultimissima generazione, non è familiare a tutti.
Cloud computing: cos’è e quali vantaggi sa garantire
Quando si parla di cloud computing si fa sostanzialmente riferimento a tutti i servizi informatici che vengono erogati tramite il web, ovvero senza che gli utenti debbano scaricare dei programmi sui propri dispositivi.
Dei classici esempi di cloud computing si possono individuare nei vari tipi di software adoperati dalle aziende nelle loro quotidiane attività, come è il caso dei software CRM dedicati alla gestione dei contatti con la clientela (per approfondire il significato di CRM si può far riferimento al sito Internet ufficiale di vtenext, uno dei più noti software di tale tipologia).
Non vi è dubbio sul fatto che il cloud computing rappresenti un’autentica rivoluzione nel modo di usufruire dei servizi digitali: i vantaggi che tale soluzione sa garantire, infatti, sono molteplici.
Ricorrere al cloud computing significa anzitutto risparmiare, evitando gli sprechi e potendo scalare il prodotto in base alle necessità del momento; questa tecnologia è fruibile da qualsiasi luogo, dunque è perfetta per le aziende che valorizzano lo smart working e la flessibilità operativa, esonera da incombenze tecniche di manutenzione e riparazione, e tanto altro ancora.
I dati del 2023: crescita del +19% su base annua
Come si diceva, il cloud computing sta crescendo in maniera importante nel nostro Paese: secondo Osservatori Digital Innovation, infatti, nel 2023 il suo valore nella sola Italia ha raggiunto quota 5,51 miliardi di euro, cifra obiettivamente altisonante, ma che diviene ancor più significativa se si considera che corrisponde al +19% rispetto all’anno precedente.
La crescita, dunque, è esponenziale, e a ricorrere al cloud computing sono prevalentemente le aziende di grosse dimensioni: nelle grandi imprese, infatti, ormai oltre la metà delle applicazioni è allocata in cloud, e il “sorpasso” a scapito delle applicazioni tradizionali è avvenuto proprio nel 2023.
Aziende più pronte al cloud, ma occorre una visione più moderna
Stefano Mainetti, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformaton, ha sottolineato come le aziende italiane siano divenute più pronte a cogliere le grandi opportunità che il cloud sa offrire.
L’aspetto che più di tutti sembra allettare le imprese italiane per quel che concerne l’uso del cloud computing è la possibilità di risparmiare: ben il 63% delle aziende, infatti, considera l’utilizzo del cloud computing come un’opportunità di ridurre i costi, e questo, come detto in precedenza, corrisponde assolutamente a verità.
Permane, tuttavia, un dato negativo: secondo lo studio curato dagli Osservatori Digital Innovation, infatti, molte aziende che hanno nella loro disponibilità delle soluzioni cloud tendono a gestirle in modo tradizionale, come se fossero dei classici sistemi on-premise, e questo limita non poco i grandi vantaggi che questa tecnologia sa garantire.
Secondo le statistiche presentate, ben il 74% delle imprese italiane incapperebbe in quest’errore, e questo può senz’altro essere un fattore culturale, un problema di scarsa propensione al cambiamento, alla flessibilità e alla riorganizzazione interna.