Il più classico dei tradimenti si rinnova e, nell’epoca dei social media, diventa una esperienza sempre più smart e condivisa.
La versione digitale del triangolo “lui, lei, l’altro” è online e conta già milioni di follower: app al posto di appuntamenti segreti, tablet come sex toy, display sempre più touch e blogger oggetto del desiderio. Il dispositivo tecnologico, dunque, rappresenta ormai il terzo incomodo nella vita di coppia e nelle fantasie dei single, ma con una variante. Il mobile non viene più utilizzato per alimentare relazioni clandestine ma è, esso stesso, un compagno invisibile capace di attirare l’attenzione e stimolare il testosterone degli amanti 3.0.
TrenDevice.com – azienda con sedi ad Avellino e Milano, leader nel settore dell’economia circolare – ha chiesto agli italiani come utilizzano gli smartphone nella già complicata vita di coppia. Nel nome del progresso tecnologico, ovviamente. Ed i risultati parlano da soli.
Su un campione di mille utenti (uomini 85%, donne 15%), intervistati nel mese di giugno, non è la situazione sentimentale a fare la differenza ma la piattaforma digitale: single, fidanzati e coppie sposate condividono la stessa curiosità per il sesso online ma si incontrano in marketplace diversi.
Basta guardare le cifre per capire la portata del fenomeno e tracciare il profilo medio dell’italiano in rete: il 37% degli intervistati ha una età media di 35-49 anni (50-64 anni per il 22%, 25-34 anni per il 16%), il 54% vive o lavora al nord (al centro il 23%, al sud il 14%), il 32% è impiegato (liberi professionisti 21%, studenti 16%) ed il 42% è sposato (single 25%, fidanzato 24%, divorziato/separato 4%, vedovo 1%).
Il 31% del campione dichiara di essersi fatto selfie o video provocanti solo per il gusto di condividerli con il partner o con l’amante (abitualmente per il 7%), il 9% ha fatto foto o video di nascosto al proprio partner durante un rapporto intimo (senza considerare chi li ha poi condivisi in rete o inviati via WhatsApp) e l’8% ha immortalato immagini feticiste (seno, mani, piedi, scarpe).
Sono proprio le app di incontri, infatti, ad attrarre il maggiore interesse sul mobile: frequentate per curiosità dal 10% e con sole finalità sessuali dal 9% (salvo poi precisare “conosco le app ma non le frequento”). Da notare, che la risposta “per trovare l’anima gemella” è stata scelta solo dall’1% degli utenti, a dimostrazione di come nel tempo sia cambiato l’utilizzo di social e app.
“Le forme innovative di comunicazione – afferma Alessandro Palmisano, cofondatore e general manager di TrenDevice – sono sempre più democratiche e pervasive all’interno della società. Così come negli ultimi 10 anni, grazie alla tecnologia, è cambiato radicalmente il modo di prenotare una vacanza, un taxi o di scriversi tra amici, le dinamiche sono cambiate anche nella sfera sessuale e, in senso più lato, nelle relazioni. Nessuno, ventenne o cinquantenne che sia, si sognerebbe oggi di scambiarsi missive cartacee con parenti all’estero o con la ragazza dell’ultimo flirt al mare: perché sorprendersi se anche le tentazioni sono più digital?”.
Più imbarazzante, invece, quando si passa dalla chat ai fatti, introducendo l’interazione umana ed una maggiore percezione di realtà: il 15% afferma di aver avuto rapporti in webcam (o su Skype, FaceTime, WhatsApp), il 14% di voler provare questa nuova esperienza.E mentre gli italiani combattono con i sensi di colpa e cercano di ridefinire la propria identità digitale, in Giappone già si celebrano i primi matrimoni con le protagoniste di “LovePlus”, famoso gioco di simulazione sentimentale della Konami Digital Entertainment per la console Nintendo DS (nell’ultima versione è presente la Girl Introduction Mode, ovvero la presentazione della fidanzata virtuale ai propri genitori reali). Secondo le ultime ricerche, il 30% degli uomini italiani posticipa il momento di coricarsi perché impegnato su PC, tablet o smartphone, mentre il 43% delle donne non si separa dal telefonino nemmeno sotto le lenzuola.
Non a caso, il 35% delle donne ed il 29% degli uomini giudica insoddisfacente la propria vita intima.
In fondo, oggi ai Cas@nova digitali è richiesto di essere sempre più virtuali, non virili.
Ufficio Stampa e Relazioni Media