Inchiesta ultras, gli sviluppi

La procura di Milano ha avviato un’indagine che ha portato allo smantellamento dei direttivi delle curve delle squadre di calcio dell’Inter e del Milan.

Questo contesto ha dato origine a un “procedimento di prevenzione” nei confronti delle due società, nonostante esse non siano direttamente indagate. L’obiettivo principale di questo procedimento è permettere a Inter e Milan di dimostrare di non essere in alcun modo subordinati o legati al mondo degli ultras. Se le due società non riusciranno a dimostrare la loro indipendenza, potrebbe essere necessario adottare un provvedimento di amministrazione giudiziaria da parte della Sezione misure di prevenzione del Tribunale.

Questo tipo di “procedimento di prevenzione” rappresenta un’assoluta novità nel panorama italiano. Fino ad oggi, nessun club di calcio in Italia era stato soggetto a un provvedimento simile. Inter e Milan devono ora rivedere e rafforzare i propri modelli organizzativi per dimostrare la loro capacità di resistere a qualsiasi pressione illecita da parte degli ultras. Questi modelli organizzativi hanno già permesso alle due società sportive di evitare di essere coinvolte direttamente nell’inchiesta che ha condotto all’arresto di 19 esponenti dei gruppi ultrà delle rispettive curve. Per rafforzare la loro posizione, e migliorare i cosiddetti ‘anticorpi’, è stato avviato un dialogo costruttivo tra la procura meneghina e le due squadre di calcio. Le società hanno mostrato completa disponibilità a collaborare e hanno fornito tutta la documentazione richiesta. Questo dialogo è destinato a proseguire nei mesi successivi e la procura di Milano ha già nominato alcuni consulenti che avranno il compito di sviluppare e analizzare sistemi che possano ostacolare le attività illecite nell’ambito del tifo organizzato. Nell’ambito delle indagini in corso, il Milan ha dichiarato di essere immediatamente disponibile a collaborare con gli inquirenti e a fornire qualsiasi documentazione e informazione necessaria. Questa apertura del club rossonero evidenzia un impegno concreto nel perseguire la trasparenza e nel prendere le distanze da eventuali attività illecite legate al mondo degli ultras.

Sono una quarantina gli indagati nell’inchiesta. “Tra loro non c’è nessun dirigente delle società sportive” volte sottolinea il pm Paolo Storari che insieme all’aggiunta Alessandra Dolci e alla pm Sara Ombra ha coordinato l’indagine. Le società sono da considerarsi “soggetti danneggiati” sottolinea più volte il procuratore capo Marcello Viola che non nega “profili di criticità” nei modelli organizzativi, ma si dice “certo della collaborazione”. Il pubblico ministero Storari, così come il gip Domenico Santoro, parlano di “sudditanza” da parte dei due club di Serie A.

“Guardiamo con assoluta attenzione a quello che sta succedendo. È presto per dare un giudizio sostanziale, ma massima fiducia nel lavoro degli inquirenti”, dice Luigi De Siervo, ad della Lega Serie A, a ‘La Politica nel pallone’, su Radio Rai Gr Parlamento, sul blitz che ha portato all’arresto di diversi ultras di Inter e Milan. “Attenzione anche a quelli che possono essere i giudizi sommari nei confronti delle squadre coinvolte. Il tema del tifo organizzato la Lega Calcio lo ha sempre denunciato”, ha aggiunto.

L’ordinanza che ha condotto allo smantellamento dei vertici delle curve di Inter e Milan svela anche aspetti riguardanti il rapporto tra Federico Leonardo Lucia, meglio conosciuto come Fedez, e Luca Lucci, un influente esponente della curva Sud milanista, recentemente arrestato nell’ambito dell’inchiesta della procura di Milano. L’indagine coinvolge anche due persone vicine al rapper, ossia l’amico Islam Hagag, noto con lo pseudonimo ‘Alex Cologno’, e il bodyguard Christian Rosiello, presunto responsabile del pestaggio del personal trainer Cristian Iovino avvenuto in una discoteca. Il 26 ottobre 2023 emerge una conversazione che attesta come Fedez, non implicato direttamente nei fatti, abbia chiesto l’aiuto di Luca Lucci per poter vendere la bevanda alcolica “Boem”, sponsorizzata dallo stesso Fedez e dal rapper Lazza, all’interno dello stadio San Siro (Meazza) durante le partite di calcio. Lucci si dimostra disponibile a facilitare l’introduzione della bevanda non solo nelle curve riservate ai tifosi del Milan, ma anche in quelle dell’Inter. Infatti, afferma: “…se vuoi mi muovo anche con l’Inter, perché lui fa anche quelli dell’Inter… quindi… io se vuoi, te le faccio mettere in entrambe le partite”. Questa dichiarazione, secondo il giudice per le indagini preliminari (GIP), evidenzia la sua capacità di intervenire trasversalmente all’interno dello stadio, influenzando entrambe le fazioni di tifosi. Inoltre, in una conversazione avvenuta il 12 dicembre 2023, Fedez si rivolge nuovamente a Lucci, chiedendo consigli su una persona fidata che possa occuparsi della sicurezza personale sua e della sua famiglia. Questo ulteriore dialogo mostra il livello di confidenza e la fiducia che Fedez ripone in Lucci, sottolineando al contempo la forte influenza di quest’ultimo nelle questioni riguardanti la gestione della sicurezza nei luoghi pubblici frequentati dal rapper. Questi dettagli non solo aggiungono una dimensione ulteriore alle relazioni intime e professionali tra i protagonisti, ma illustrano anche un intreccio complesso di influenze e dinamiche di potere che si estendono oltre il contesto sportivo, coinvolgendo diverse figure del mondo dello spettacolo e della vita pubblica.