L’allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, ha recentemente fornito la sua testimonianza in un’inchiesta legata agli ultrà delle curve di San Siro.
L’indagine ha portato all’arresto di 19 individui, tra cui i leader e membri di spicco del gruppo ultrà. Durante la sua deposizione, Inzaghi ha chiarito che non ha subito minacce o pressioni da parte degli ultrà. Ha descritto il rapporto tra la squadra e i tifosi come una serie di conversazioni normali e pacifiche. Uno dei punti chiave di queste conversazioni riguardava la richiesta da parte degli ultrà di ulteriori biglietti per un’importante partita. Inzaghi ha spiegato che non ci sono state pressioni indebite da parte loro, ma piuttosto una richiesta di qualche biglietto in più per poter garantire il supporto totale del gruppo di tifosi.
L’allenatore ha sottolineato che la discussione aveva un “tenore tranquillissimo” e che tutto avveniva nel contesto di un dialogo ordinario. Un episodio specifico menzionato riguarda Marco Ferdico, capo della curva Nord e ora detenuto, che in una conversazione riferita, il 26 maggio 2023, esprimeva il disagio per la situazione dei biglietti in vista della finale di Champions League.
Ferdico indicò che, a causa dell’empasse, gli ultrà avevano deciso di mettere in atto uno “sciopero del tifo” durante la finale di Coppa Italia, che si sarebbe svolta poco prima di quella di Istanbul. Ferdico aveva richiesto a Inzaghi ulteriori biglietti, sostenendo che non fossero destinati al bagarinaggio, ma semplicemente necessari al gruppo per poter avere una presenza sufficiente. Inzaghi confermò di essersi messo in contatto con i dirigenti del club, tra cui Ferri, Zanetti e Marotta, per discutere della richiesta. Alla fine, pare che la dirigenza abbia accettato di fornire ai tifosi la quantità di biglietti desiderata. Tra le prove presentate vi è anche un messaggio vocale inviato a Inzaghi da parte di un altro ultrà, Mauro Nepi, in cui si proponeva un incontro personale con l’allenatore. L’inchiesta resta aperta e le autorità continuano a indagare per comprendere al meglio le dinamiche che riguardano i rapporti tra il club e i gruppi organizzati di tifosi. Il ruolo di Inzaghi, al di là delle affermazioni su di lui di non aver subito pressioni, sarà chiave per fare ulteriore luce sulla vicenda.
La deposizione di Simone Inzaghi si è svolta in un ufficio decentrato rispetto alla Questura di Milano, scelta strategica per evitare l’assalto dei giornalisti. L’incontro è durato un’ora, durante la quale Inzaghi ha risposto in maniera dettagliata a tutte le domande poste, non mancando di confermare la sua conoscenza e i rapporti con il capo della curva. Ha riferito di aver ricevuto inizialmente un messaggio vocale da Ferdico, seguito da una conversazione telefonica. In seguito alla richiesta ricevuta, ha comunicato alla società la necessità di ottenere ulteriori biglietti per la finale di Champions League. Anche se non ricorda esattamente a chi abbia riferito la richiesta all’interno dell’organizzazione, ha precisato che il messaggio era stato inoltrato. Inoltre, ha inviato un messaggio al capo ultrà confermando di aver fatto quanto richiesto. Inzaghi ha enfatizzato che il suo desiderio era che i tifosi potessero sostenere la squadra durante un momento così cruciale. Tuttavia, ha negato di avere conoscenze dirette con Antonio Bellocco, membro del direttivo della curva Nord, legato alla ‘ndrangheta e assassinato di recente da Andrea Beretta, altro leader della curva. Inzaghi ha dichiarato di aver appreso chi fosse Bellocco solo attraverso i giornali e ha specificato che, pur conoscendo Beretta di nome, non ha mai avuto rapporti diretti con lui. Ha chiarito come i leader degli ultras parlino regolarmente sia con l’allenatore che con i dirigenti, una prassi consueta nel contesto delle dinamiche tra i gruppi organizzati di tifosi e la squadra. Ha sottolineato quanto sia significativo per una squadra avere un forte supporto dai tifosi, poiché la presenza di un maggior numero di sostenitori sugli spalti può fare una considerevole differenza, tanto che l’interesse suo e del club era volto a evitare eventuali diserzioni o scioperi da parte della curva. È previsto che giovedì il vicepresidente Javier Zanetti venga ascoltato in merito. Da una conversazione intercorsa tra Ferdico e Marco Materazzi, ex difensore dell’Inter, è emerso che Ferdico avrebbe appreso proprio da Zanetti dell’attenzione che i funzionari di Polizia stavano ponendo sulla curva. Questo dato sottolinea l’importanza di mantenere un equilibrio tra il supporto dei tifosi e il rispetto delle regole, un tema complesso che coinvolge diverse figure all’interno del mondo calcistico.
Nei prossimi giorni dovrebbero essere ascoltati i calciatori dell’Inter Hakan Calhanoglu e Milan Skriniar ed il capitano del Milan Davide Calabria