Si è tenuta oggi l’inaugurazione dello Spazio Libellula, il primo progetto di cura radicato nel territorio volto a prevenire e contrastare la violenza di genere attraverso percorsi formativi. Uno spazio che si rende necessario nel contesto attuale, con il numero dei femminicidi che non accenna a scendere e sempre più frequenti casi di molestie, non ultimi quelli verificatisi sul posto di lavoro denunciati in alcune agenzie di comunicazione. Un problema, questo, già messo in evidenza dalla survey L.E.I. (Lavoro, Equità, Inclusione), realizzata proprio da Fondazione Libellula, che rivelava come 1 donna su 2 fosse stata vittima di molestie o discriminazioni sul posto di lavoro. “Sono felice che a Milano venga aperto il primo Spazio Libellula. Conosco da tempo la Fondazione e apprezzo molto il suo lavoro sul territorio in tema di parità di genere e di empowerment femminile”, ha dichiarato il Sindaco di Milano Beppe Sala.
Spazio Libellula nasce dalla volontà di decostruire la violenza di genere attraverso una serie di iniziative culturali volte a sensibilizzare cittadini e cittadine, enti privati e del terzo settore che, attraverso la promozione di azioni sinergiche, possano contrastare la violenza di genere e dunque creare una società più equa, rispettosa e inclusiva. L’iniziativa è stata creata da Fondazione Libellula, la realtà di Zeta Service “nata per combattere la violenza di genere attraverso i luoghi dove passiamo la maggior parte delle nostre giornate, ovvero i nostri posti di lavoro. Crescendo, abbiamo deciso di fare il passo successivo e creare un’antenna sul territorio col nostro Spazio Libellula, per intercettare anche chi è tenuto fuori dal mondo del lavoro, oltre che quelle situazioni in cui la violenza di genere non è evidente. Ringraziamo tutte le aziende e gli enti del Network Libellula che ci hanno sostenuto nella realizzazione di questa iniziativa: E.ON, Barilla, Generali, Heineken, UNI, Italia Squisita e Fondazione Banca del Monte di Lombardia” – dichiara Debora Moretti, Fondatrice e Presidente della Fondazione. Dunque lo Spazio, che sorge a Milano in Via Filippo Tommaso Marinetti 2, offrirà una serie di servizi, come i percorsi di autodeterminazione per donne e uomini, lo sportello di ascolto gratuito, anonimo e senza obbligo di denuncia per intercettare situazioni di violenza o vulnerabilità, una piccola biblioteca, rivolta a tutte le fasce di età. Inoltre Spazio Libellula è anche uno spazio child care, che si propone di educare le nuove generazioni attraverso stimoli ed esperienze ludiche formative, come ad esempio i laboratori ludici sulle emozioni, che trasmettano la valorizzazione dell’equità di genere. Allo stesso tempo lo Spazio si propone di essere anche un punto di riferimento e sostegno per i genitori come supporto al lavoro di cura. Gli obiettivi che infatti si pone Fondazione Libellula attraverso questo spazio sono essenzialmente due: prevenire l’insorgere di casi di violenza di genere prima che essa assuma forme pericolose e allo stesso tempo dare alle persone la possibilità di riconoscere ed esprimere il proprio sé, combattendo gli stereotipi.
“Sono felice che a Milano venga aperto il primo Spazio Libellula. Conosco da tempo la Fondazione e apprezzo molto il suo lavoro sul territorio in tema di parità di genere e di empowerment femminile. Milano è senza dubbio una delle realtà più avanzate in Italia riguardo questi temi, ma sappiamo tutti che, perfino qui, la strada da percorrere per una vera parità è ancora lunga. È proprio questa consapevolezza che rende particolarmente significativa l’inaugurazione di questo centro, che spero sia il primo di una lunga serie. Creare consapevolezza, combattere stereotipi, discriminazioni e pregiudizi e soprattutto diffondere una cultura dell’uguaglianza e del rispetto è un percorso obbligato per costruire una società migliore: un percorso che Milano proseguirà con decisione insieme a chi, come Fondazione Libellula, da tempo lavora con concretezza e passione per i diritti e la piena affermazione delle donne nella nostra società”, ha commentato il sindaco di Milano Beppe Sala.
L’assessore al Welfare e alla Salute Lamberto Bertolé, nel corso del suo intervento, ha dichiarato: “Milano si distingue da sempre per un grande attivismo del suo tessuto sociale e produttivo che, in sinergia con le istituzioni pubbliche, lavora ogni giorno per costruire una città più inclusiva e attenta a non lasciare indietro nessuno, favorendo, ad esempio, l’empowerment femminile e la piena integrazione delle fasce di popolazioni più vulnerabili e più facilmente oggetto di discriminazioni. Ogni presidio che, come lo Spazio Libellula, nasce sul territorio è il tassello di un’offerta cittadina ampia e composita di cui certamente non possiamo prenderci tutti i meriti ma che siamo orgogliosi di contribuire a costruire insieme a partner e compagni di viaggio così validi e preziosi”.
“È importante che in città si amplino luoghi e sportelli dedicati alle donne: ascolto, condivisione, progettualità comuni sono fondamentali per dare opportunità alle donne. Così come fondamentale è avere luoghi “sentinella” in cui cogliere i segnali diretti e indiretti di violenza, luogo in cui le donne si possano rivolgere con fiducia ed essere indirizzate verso la rete dei centri antiviolenza, rete certamente consolidata a Milano che lavora in stretto rapporto con tutte le istituzioni preposte”, ha dichiarato Elena Lattuada, Delegata del Sindaco alle Pari Opportunità di Genere, presente all’inaugurazione. Un’azione, dunque, quella di Fondazione Libellula, che si rende assolutamente necessaria nel contesto attuale, se pensiamo al numero dei femminicidi o ai recenti casi di molestie sul posto di lavoro denunciati in alcune agenzie di comunicazione. Un problema, questo, già messo in evidenza dalla survey L.E.I. (Lavoro, Equità, Inclusione), realizzata proprio dalla Fondazione, da cui emerge infatti che una donna su 2 è stata vittima di molestie o discriminazioni sul posto di lavoro, mentre il 22% ha avuto contatti fisici indesiderati e il 53% ha ricevuto complimenti espliciti non desiderati, perlopiù da parte di capi e colleghi.
“Questi dati ci fanno comprendere quanto sia importante realizzare un cambiamento profondo di educazione e sensibilizzazione in grado di eliminare questo problema culturale, ormai radicato nella nostra società, in cui gli squilibri di potere tra uomini e donne sono ancora troppo marcati in tantissimi ambiti – ha commentato l’Assessora ai Servizi civici, Decentramento e Partecipazione del Comune di Milano, Gaia Romani durante il suo intervento – Perciò non bastano le leggi e le sanzioni, ma occorre mettere al centro percorsi di prevenzione, di educazione e di consapevolezza rivolti agli uomini. Si parte sempre dalle donne per poi arrivare a loro, ma è invece fondamentale ribaltare il punto di vista per partire con azioni rivolte ai maltrattanti, che sono da estendere perché ancora troppo poche. Poi naturalmente serve intensificare e sostenere concretamente le reti dei centri anti-violenza e delle case rifugio, percorsi rivolti all’occupazione, alla formazione e all’indipendenza economica delle donne indispensabile per consentire loro di uscire da situazioni di violenza. Per questo, ci tengo molto a ringraziare Fondazione Libellula per questo spazio che inauguriamo oggi, un luogo che punta a prevenire l’orrenda piaga della violenza di genere attraverso un ascolto attivo e gratuito, percorsi educativi di prevenzione e di autodeterminazione per donne e per uomini”.
Così ha commentato il Presidente Locatelli del Municipio 2: “I numeri delle donne che in questa prima metà dell’anno hanno fatto accesso al nostro centro Milano Donna del Municipio sono percentualmente aumentati rispetto ad un anno fa. Siamo consapevoli che però non basta e uno degli obiettivi è proprio quello di trovare la modalità per offrire sempre più punti di aiuto prossimi ai luoghi della vita quotidiana delle donne, riuscendo nella collaborazione tra pubblico e privato ad essere più capillari. La Fondazione Libellula, con l’inaugurazione oggi dello spazio in via Marinetti, a due passi da via Padova, ha colto una delle sfide principali del nostro mandato: far sì che i servizi siano il più possibile di prossimità. Questo permette di riuscire realmente ad affiancare il bisogno e a prendersene cura. Questo servizio in particolare, offrendo ascolto gratuito alle donne, progetti sulla sensibilizzazione