Inail, 1.221 denunce di morti sul lavoro nel 2021. Capone (Ugl): dati allarmanti, serve piano nazionale sicurezza.

Un momento della manifestazione nazionale degli edili contro le morti sul lavoro indetta dai sindacati Cgil Cisl Uil in piazza Santi Apostoli, Roma, 13 novembre 2021. ANSA/ANGELO CARCONI

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail tra gennaio e dicembre 2021 sono state 555.236 (+0,2% rispetto allo stesso periodo del 2020), 1.221 delle quali con esito mortale (-3,9%).

In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 55.288 (+22,8%).

Lo fa sapere l’Istituto pubblicando gli open data e rimarcando che i dati sono ancora fortemente influenzati dall’emergenza Covid.

“Allarmano i dati dell’Inail sulle denunce di infortunio mortale sul lavoro presentate nel 2021, pari a 1.221. Numeri inaccettabili che impongono misure urgenti per arrestare la drammatica strage in corso. Come UGL, ribadiamo l’importanza di creare una banca dati unica per coordinare e rafforzare il monitoraggio e, al tempo stesso, lo stanziamento di maggiori risorse per implementare i controlli e la formazione sulla sicurezza. In tal senso, è positivo l’annuncio del Ministro Orlando riguardante l’entrata in servizio di mille ispettori entro il prossimo mese e l’adozione di norme con sanzioni più incisive e tempestive. Chiediamo, pertanto, la convocazione di un tavolo fra Governo e sindacati per discutere di un Piano nazionale per la prevenzione e il contrasto degli infortuni sul lavoro. Non è tollerabile che si continui a morire nei luoghi di lavoro con una simile e agghiacciante facilità. La manifestazione dell’UGL ‘Lavorare per vivere’ ha l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sul tragico fenomeno delle cosiddette ‘morti bianche’ e ribadire ancora una volta basta morti sul lavoro.” Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito ai dati dell’Inail relativi agli infortuni mortali sul lavoro nel 2021.