da un nostro lettore riceviamo e pubblichiamo
Buongiorno,
riporto un fatto accaduto stamattina:
- alle ore 8.45 mentre G.M. si apprestava a salire sulla linea 90 con suo figlio nel passeggino, il conducente l’ha invitata (in maniera discutibile) a NON salire a bordo – su un mezzo di pubblico servizio;
- lei ci sale lo stesso, ribadendo al conducente che questo “tran tran” lo fa tutte le mattine perchè ha tutto il diritto a salire sui mezzi con suo figlio, dal momento peraltro che paga il biglietto
- il conducente sostiene che per regolamento non può salire col passeggino, che non avrebbe proseguito la corsa e avrebbe chiamato le autorità.
- lei lo invito a farlo, scusandosi con tutte le persone a bordo per il danno procurato a chi arriverà in ritardo a lavoro. Invita il conducente a chiamare chi ritiene più opportuno;
- a questo punto la versione cambia: le viene detto che potrà viaggiare ma solo se chiude il passeggino (con quali mani?! dove mette il bambino!?)
- lei si fa aiutare da una persona: ha lasciato suo figlio (che piangeva) in braccio a uno sconosciuto per pochi secondi, mentre in tutta fretta chiudeva il passeggino.
Il fatto è riportato anche in maniera dettagliata in questo post LinkedIn.
Questo succede con un’azienda come ATM, che si dichiara inclusiva col claim “RIspettiamoci”, non offre un servizio inclusivo per tutti i cittadini.