La Fiorentina ha ottenuto un’altra vittoria, battendo il Como 2-0 nella 13ª giornata di Serie A. Con questo successo, i viola raggiungono Inter e Atalanta al primo posto in classifica con 28 punti, in attesa del risultato del Napoli.
La squadra di Palladino ha segnato un gol per tempo: Adli ha aperto le marcature al 19′ e Kean ha raddoppiato al 68′. Nel finale, Dossena del Como è stato espulso.
Con questi tre punti, la Fiorentina si porta in vetta alla classifica, mentre il Como rimane fermo a 10 punti, in piena zona retrocessione.
La Fiorentina ha iniziato la partita in modo aggressivo, muovendo velocemente il pallone e cercando di infilare il Como centralmente. La squadra di Fabregas ha chiuso bene le linee di passaggio e ha ripartito con qualità, spesso passando per i piedi di Nico Paz. La prima occasione è stata per la Fiorentina, con Gosens che ha sfondato sulla sinistra e messo al centro per Beltran, che non è riuscito a trovare il tap-in per pochi centimetri. Il Como ha risposto con Cutrone, ma il suo tiro è stato parato facilmente da De Gea. Al 19′, la Fiorentina è passata in vantaggio con un tiro potente e centrale di Adli da fuori area, su assist di Beltran. Sul finale del primo tempo, la Fiorentina ha sfiorato il raddoppio con Kean, mentre Cutrone è stato il più pericoloso per il Como, calciando alto su un bell’assist di Nico Paz.
Nel secondo tempo, il Como è tornato in campo determinato, alzando il pressing e creando occasioni, con la difesa della Fiorentina in affanno. De Gea ha tenuto a galla la Fiorentina con un doppio intervento su Goldaniga e Dossena. Dopo il pericolo scampato, la Fiorentina ha provato ad addormentare il match con il palleggio. Al 68′, Sottil ha scappato via sulla sinistra e messo al centro per Kean, che ha segnato il suo nono gol in campionato con un bel tocco di prima. Pochi minuti dopo, Ikoné ha avuto l’opportunità di raddoppiare, ma ha sparato alto dopo una bella azione personale. Nel finale, De Gea è stato ancora protagonista su una conclusione velenosa di Verdi, mentre Ikoné ha confermato i suoi problemi in fase realizzativa facendosi ipnotizzare da Audero in uscita. Dossena è stato espulso per un fallo di reazione, e la partita è terminata 2-0 per la Fiorentina al Sinigaglia.
Cesc Fabregas, allenatore del Como, parla così in conferenza stampa dopo la sconfitta per 0-2 contro la Fiorentina: “Ci manca da qualche settimana un po’ di qualità, facciamo un passo avanti e uno indietro. Certo, De Gea ha fatto una parata che non si vedeva da anni. Comunque nel secondo tempo abbiamo dominato. Non posso chiedere ai ragazzi di più, noi siamo questi, devo gestire e dare fiducia…i ragazzi danno tutto in campo e non posso dirgli niente, mi arrabbio solo quando prendiamo goal e serve sicuramente un po’ di cattiveria. Cinque anni fa questa squadra non esisteva ma adesso siamo ad alti livelli. Con calma e tranquillità il livello si alzerà”.
E ancora: “Io devo dare fiducia ai ragazzi, devo infondere loro tanto cuore, perché conta molto anche l’aspetto mentale. Non posso chiedere ai ragazzi qualcosa di extra-extra-extra rispetto al nostro livello attuale. Non siamo né la Juventus né l’Inter. Ho a che fare con giocatori che, per l’80%, l’anno scorso erano in seconda divisione. Proprio per questo motivo bisogna lavorare molto sull’aspetto mentale e dare tanta fiducia”.
Cosa dire ai ragazzi oggi?
“Dovrei forse dire che non hanno corso, che non hanno lavorato? Loro danno tutto. Non posso arrabbiarmi con loro. Lo faccio con Dossena, per quello che ha fatto. Alla fine, quello sì: lascia la squadra in dieci e poi salterà due partite che, per noi, sono delle finali. Uno con un po’ di esperienza in Serie A non può lasciare sola una squadra giovane. In ogni caso, i ragazzi corrono, fanno il 3+2, arrivano in porta, ma ci sono degli errori. Sul secondo gol subito, Goldaniga doveva stare più vicino a Sottil, non lasciarlo girare, e Kean poi arriva e segna”.
I tifosi sono apparsi delusi.
“Io capisco la realtà di chi siamo. Mi dispiace vedere i tifosi delusi, ma posso arrabbiarmi solo se i giocatori non danno il 100%. Non è questo il caso. Bisogna avere umiltà. Cinque anni fa il Como non esisteva. Oggi abbiamo affrontato una squadra che ha fatto due finali di Conference League e aveva vinto sei partite di fila. Bisogna avere calma, umiltà e continuare a lavorare. Prima o poi la palla inizierà a entrare. Torneranno anche i titolari, e a quel punto il livello si alzerà. In questo momento, però, non ci sono alibi: io sono il primo responsabile di questa squadra”.