L’anti-dieta: come instaurare un buon rapporto con il cibo

È difficile non notarlo: viviamo in una società in cui si fa davvero tanta fatica ad accettare il grasso corporeo, sia sul proprio corpo che su quello degli altri. È anche per questo motivo che la rete pullula di diete di ogni tipo: le diete basate su alimenti di un solo colore, la dieta dell’acqua, i digiuni intermittenti e mille altri consigli tutti pensati per dimagrire e raggiungere il proprio peso ideale. Ma è davvero così? O si può pensare di avere un rapporto migliore con sé stessi e con il cibo?

Diete e rapporto personale con il cibo

Uno degli errori più comuni che si tende a compiere quando si riflette sull’idea di dieta equilibrata o di mangiar sano è quello di pensare che ciò significhi rinunciare a tutto ciò che c’è di buono. È sulla base di questa convinzione che molte persone instaurano un rapporto sbagliato con il cibo, basato su sentimenti di frustrazione e sensi di colpa. Si cominciano a fare diete stressanti, si seguono rigidi allenamenti in palestra e si rinuncia a tutto ciò che non è contemplato in una dieta. Le narrazioni e tutto ciò che osserviamo e ascoltiamo intorno a noi non aiutano certo in questa impresa: persino in prodotti apparentemente slegati dall’industria del cibo troviamo spesso questa contrapposizione. Fruit vs. Candy, ad esempio, slot machine giocabile su casinò online, si basa proprio su questo scontro: da un lato troviamo la frutta, alimento certamente salutare, mentre dall’altro le caramelle e i dolci. Tutto si basa su una scelta, quella tra un’alimentazione sana e un’alimentazione considerata sbagliata. Rinunciando sempre e comunque a ciò che piace, però, o mangiando in quantità davvero limitate, è molto più difficile sentirsi in pace con sé stessi o riuscire a essere costanti e a seguire la dieta che ci siamo imposti. È così, quindi, che si finisce presto per rinunciare alla dieta e si riprende a mangiare ciò che il corpo necessita, recuperando tutto il peso perso in precedenza. Di conseguenza, i sensi di colpa ricominciano e si finisce per odiare sé stessi e il proprio corpo. Si tratta di un copione piuttosto standard e ripetitivo, che interessa tutti coloro che hanno un rapporto conflittuale con il cibo. Cosa fare, allora? L’atteggiamento conta, ma anche basarsi su idee diverse di dieta potrebbe dare un grande contributo.

L’anti-dieta

A dare un grande aiuto in tal senso è un approccio elaborato a metà degli anni ’90 che prende il nome di anti-dieta, basato sull’idea che bisognerebbe dare più ascolto al proprio corpo piuttosto che seguire diete fisse e rigide. Come riportato in un approfondimento di DiLei, la parola dieta dovrebbe essere cancellata del tutto dal proprio vocabolario, per lasciare spazio a tutte le sensazioni che si provano nel momento in cui si mangia e, soprattutto, alla soddisfazione. Ciò che conta, in sostanza, è imparare a gestire il proprio rapporto con il cibo, tenendo conto di quelli che sono i propri bisogni, compresa la sazietà. Imponendosi continue restrizioni, infatti, è davvero difficile raggiungere i propri obiettivi alimentari e imparare ad accettare bisogni fisiologici come la fame. Più efficace sarebbe invece sviluppare una serie di buone abitudini alimentari, che non siano basate sulle privazioni o su un numero infinito di divieti, bensì su nuove routine da far entrare nella propria vita. A contribuire alla trasmissione di questo messaggio è stata di recente anche Silvia Goggi, specializzata in Scienza dell’alimentazione e autrice del recente libro “L’anti-dieta. Per raggiungere e mantenere il tuo peso naturale bastano poche e semplici abitudini”. Grazie alle sue abilità da divulgatrice, Goggi riesce nel suo libro a trasmettere i princìpi alla base dell’anti-dieta, condividendo con i lettori oltre cento ricette suddivise in menù settimanali. Anche in questo caso, il principio è lo stesso: niente calcoli complessi o diete restrittive, ma una serie di conoscenze su cui basare il proprio piano alimentare.

Prendere le distanze dalla cultura della dieta non è semplice, soprattutto quando è così radicata all’interno della società. Nonostante ciò, con i giusti accorgimenti e seguendo i professionisti più adatti si può di certo migliorare il proprio rapporto con il cibo e con la dieta, senza troppo stress né privazioni estreme.