La formazione come arte e l’arte della formazione, l’incontro a Big Santa Marta a cura di Converg.

Mercoledì 22 marzo 2023 nella splendida e prestigiosa location Spazio BIG SANTA MARTA, si è tenuto uno straordinario evento celebrativo, impreziosito dalla presenza di notevoli
opere d’arte e quadri di autore

LA FORMAZIONE COME ARTE E L’ARTE DELLA FORMAZIONE
happening promosso ed organizzato da GRUPPO CONVERG ed AACHEN HR
in occasione dei 30 anni di attività del Gruppo e del rilascio del nuovo sito web, dedicato alla formazione manageriale, di AACHEN HR
www.aachenhr.com

Hanno introdotto la serata:
Massimo CIACCIO – CEO BIG Broker Insurance Group e Presidente AMALAGO www.brokerinsurancegroup.it | www.amalago.it

Stefano VERGANI – Fondatore e CEO & Corporate Partner Gruppo Converg www.gruppoconverg.it

Sono intervenuti:
Pierre DALLA VIGNA – Fondatore e Co-Direttore MIMESIS EDIZIONI nonché
Professore Associato di Estetica presso l’Università dell’Insubria di Varese-Como

Fabrizio FORNEZZA – Partner e Fondatore RESEARCH DOGMA

Monica MELANI – AU CENTURION PAYROLL SERVICE nonché Conduttrice della trasmissione televisiva FORUM IMPRESE

Hanno inoltre partecipato al dibattito:
Rosalba CUFFARO – Senior Business Partner | HR Governor della Divisione Formazione Manageriale AACHEN HR www.aachenhr.com/about/rosalba-cuffaro/
Gabriele GUGNELLI – CEO VideoAnimate & 3DAnimate | Esperto in video comunicazione e video marketing – ed autore del libro La Magia dell’animazione nel business

Il tema di base da cui si è partiti per avviare il confronto tra i presenti è stato come rilanciare e differenziare – ottenendo adeguati ritorni di efficienza – la formazione nelle sue principali declinazioni ovvero Imprenditoriale, Manageriale ed Obbligatoria.

Il periodo post Covid ha incrementato l’afflusso di novità tecnologiche e ha spinto anche il mondo della formazione e di coloro che se ne occupano a consolidare l’uso della tecnologia e a formulare nuove strategie e progettualità, sempre basate su ambiti emotivi e riflessivi ma vincolati da minori tempi per l’execution.

Le pillole formative, i corsi on line (fruibili anche in orari non lavorativi) sono una componente importante delle dinamiche legate al cambiamento? O la formazione classicamente intesa, legata al rapporto umano in presenza, ha ancora successo ed è comunque da preferire?

C’è ancora spazio per l’esortazione empatica dei valori trasferiti di persona rispetto ai percorsi connessi alle soluzioni del metaverso?

Dopo i percorsi blended, il training on the job, l’executive coaching, i team building ad hoc, costruiti con diversi strumenti ed ambienti applicativi, “l’arte di fare formazione” si inserisce quindi come capacità e competenza nel fornire alle aziende nuovi stimoli, nuovi percorsi e raggiungere esiti e risultati formativi efficaci ed impattanti.

Il dibattito sui temi di cui sopra ha creato anche spazio per alcune interessanti provocazioni: ma se la formazione ha ancora successo, partendo dalla considerazione delle esperienze più acclamate, perché negli USA e nelle migliori economie occidentali aumenta, giorno dopo giorno, il fenomeno della “great resignation” o del “quiet quitting”?
Perché molte persone che si licenziano accusano le corporation (proprio quelle spesso edulcorate dai premi di best place to work) di ipocrisia tra finta formazione politically correct e dirigenti che tramano nell’ombra per mandare via migliaia di persone (tramite fredda ed anonima e-mail spedita il venerdì pomeriggio), con il solo scopo di diminuire i costi e fare sempre maggiori utili?

C’è ancora un’etica alla Adriano Olivetti del valore del Capitale Umano nel tempo degli Elon Musk e Mark Zuckerberg o i dipendenti del futuro (ma anche i Manager) dovranno necessariamente ripensare al loro ruolo nel mondo del lavoro?

La logica della “performance a qualunque costo”, dunque, continua imperante a dominare il sistema economico, senza tenere conto di una sensibilità cambiata e di un approccio all’attività lavorativa mosso dalla condivisione di valori e dal “purpose”?

L’unica certezza, condivisa tra i partecipanti all’evento, è che tecnologia e connessioni emotive devono camminare di pari passo e che occorre lavorare sulle competenze in un’ottica lifelong learning, guardando allo sviluppo di ogni individuo, motore propulsivo per ogni organizzazione.

#wevalueyourhumancapital
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