Il Consiglio Comunale ha respinto l’ordine del giorno del centrodestra che chiedeva di discutere il cosiddetto Ddl Salva Milano in discussione in Senato, con i voti contrari di Pd, Lista Sala e Verdi.
E ora la Lega chiede che il sindaco si dimetta. «Che il PD non volesse sostenere la norma Salva-Milano non è una novità, ma che addirittura ritengano non importante per la città il testo è a dir poco assurdo – sbotta Samuele Piscina, Segretario Lega – Ricordiamo che intere famiglie rischiano che la propria abitazione venga considerata abusiva, che ci sono dipendenti del Comune e imprenditori che rischiano un’inchiesta a causa delle regole troppo permissive date dalla sinistra milanese, che c’è un intero settore in crisi, con il rischio che i prezzi già folli delle case schizzino sempre più in alto. Ma per la sinistra, evidentemente, non è importante».
E aggiunge: «Lo sblocco dell’urbanistica è fondamentale per la nostra città e per i milanesi e le dichiarazioni del Sindaco, che ha fortemente sostenuto il lavoro del Ministro Salvini e della Lega, lo dimostrano. L’ostruzionismo del PD, della lista Sala e dei verdi, che hanno votato contro la nostra richiesta di discussione dell’ordine del giorno presentato in appoggio alla norma, mette in evidenza come Sala non abbia più una maggioranza che lo sostenga».
Quindi la richiesta delle «dimissioni immediate del Primo Cittadino per offrire alla città un Sindaco con una maggioranza adeguata per amministrare Milano. Si faccia da parte per il bene dei milanesi».
Già Alessandro Morelli, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio sabato aveva già posto un aut aut alla sinistra chiedendo il voto al Pd in consiglio comunale a fronte del fatto che il Pd ha già votato alla Camera ma non al Senato. Intanto l’assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi ha spiegato che gli uffici dell’urbanistica non sono chiusi ma «per la delicatezza della situazione, abbiamo ritenuto di limitare gli accesi, la possibilità c’è. Stiamo valutando di intervenire ancora su questo tema».