Omicidio don Malgesini, rinviato a giudizio tunisino.

Don Roberto Malgesini, 51 anni, l'uomo ucciso questa mattina in in centro a Como in una immagine tratta dalla rivista diocesana. ANSA/LA DIOCESI / EDITORIAL USE ONLY NO SALES

E’ stato rinviato a giudizio per omicidio volontario premeditato Ridha Mahmoudi, ex operaio, arrestato subito dopo l’assassinio, avvenuto lo scorso 15 settembre in strada a Como, del ‘prete degli ultimi’ don Roberto Malgesini. Lo ha deciso il gup di Como Francesco Angiolini.

La prima udienza è fissata per il 23 settembre.

La Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio dopo che su Mahmuoudi, che era tra gli assistiti del prete e lo conosceva da anni, aveva disposto una consulenza psichiatrica secondo cui nel momento in cui ha accoltellato a morte don Roberto era pienamente capace di intendere e di volere.

Era stato lo stesso Mahmoudi, in carcere, a rivendicare quasi la premeditazione del gesto: colpito da due decreti di espulsione dopo quindici anni trascorsi in Italia, l’ex operaio tunisino riteneva responsabile della mancata concessione del permesso di soggiorno il sacerdote e i due avvocati che lo avevano assistito.

Mahmoudi aveva ammesso di avere comprato da tempo il coltello e di avere intenzione di uccidere il sacerdote già qualche giorno prima.

Don Roberto Malgesini, che come incarico pastorale aveva proprio quello di assistere i senzatetto della città, era stato aggredito alle 7 del mattino mentre, sotto la sua abitazione, stava caricando l’auto per distribuire la colazione ai clochard.

Era stato colpito da decine di coltellate ed era morto poche decine di metri più avanti.

L’assassino si era poi allontanato per andare a costituirsi dai carabinieri, lasciando dietro di sé delle tracce di sangue. (ANSA).