Milano, è allarme antisemitismo

Due ragazzi di 15 e 18 anni sono stati rapinati e insultati con frasi antisemite nel pomeriggio di ieri all’uscita della sinagoga di via dei Gracchi a Milano.

Erano passate da poco le 15.30 quando le due vittime, con in testa la kippah, sono state avvicinate da un gruppetto di tre 16enni (due egiziani e un italiano), che li hanno insultati e hanno strappato a uno di loro il telefono, per poi scappare in direzioni diverse.

A quel punto i due ragazzini si sono messi a cercarli. Quando in via Trivulzio hanno rintracciato uno dei tre, hanno chiamato il 112. La volante della polizia, arrivata sul posto, ha trovato le due vittime e uno degli aggressori, un 16enne egiziano, senza precedenti e regolare in Italia, che è stato denunciato per rapina aggravata in concorso e istigazione all’odio razziale, insieme ai due complici, al momento irreperibili.

Così come non è stato trovato l’iPhone 11 rapinato a uno dei due ragazzini, che nella serata di ieri hanno formalizzato la denuncia in questura.

‘Israeliani e sionisti non sono benvoluti qua’. È la scritta in ebraico apparsa ieri sulla vetrina di un negozio in zona Moscova, nel centro di Milano. Oggi il cartello è scomparso, ne resta solo uno con scritto ‘stop war’, tra due razzi con le bandiere israeliana e palestinese. Le immagini della vetrina del negozio sono però circolate sui social, facendo montare la polemica nella comunità ebraica. “Di nuovo la solita insalata dovuta o a mala fede, spesso di matrice antisemita, o a acefalite, di matrice genatoriale”, il commento su Facebook di Roberto Della Rocca, che ieri sulla sua pagina social ha pubblicato l’immagine del cartello sulla vetrina.

“A prescindere dalle valutazioni che ognuno di noi può dare sul conflitto mediorientale, si sta facendo passare il concetto che slogan, insulti e aggressioni fisiche contro gli ebrei siano ammissibili. La situazione – denuncia in una nota il consigliere comunale di Azione Daniele Nahum – è andata fuori controllo e la società e le istituzioni devono dare una risposta. Serve una grande mobilitazione nazionale contro l’antisemitismo”.

“Non siamo razzisti né antisemiti. Siamo per la pace non solo a Gaza, ma anche in Ucraina e ovunque ci siano guerre nel mondo. Come dice il Papa” si difendono i titolari del negozio in centro a Milano. “Mi dispiace per chi si è offeso”, ma “è stata data un’interpretazione sbagliata di quello che intendevamo” aggiungono, confermando però che la traduzione è quella corretta. La scelta di usare l’ebraico è stata fatta “perché arriva direttamente agli interessati, che sono quelli che stanno massacrando tanti civili”. Ripetono di essere “molto arrabbiati” e “dispiaciuti per quello che sta succedendo a Gaza, per i civili, condanniamo Hamas al 100%, ma è stata data una interpretazione sbagliatissima” alla scritta. Se oggi, dopo le polemiche esplose sui social, hanno deciso di toglierla, spiegano, “è per quieto vivere”.


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