L’Olimpia lancia il cuore oltre l’ostacolo e batte 87-75 i Campioni d’Europa in una partita che da metà primo quarto in avanti ha sempre guidato.
Gioca con la faccia giusta fin dal primo possesso, supera i momenti di difficoltà quando il Panathinaikos ha armato la vena dei suoi talenti Kendrick Nunn e Kostas Sloukas, ma li ha costretti a lavorare. La guardia montata da Bolmaro su Nunn è stata spettacolare. La difesa è stata ancorata nel mezzo da Freddie Gillespie, esemplare nelle piccole cose, ma anche Willie Caruso ha dato tanto, anzi tantissimo. E in attacco oltre ad una sfuriata di Nico Mannion a inizio ripresa, i missili di Shavon Shields quando contavano di più, c’è stata la recita di Zach LeDay. Non è stata una partita, la sua, è stata una recita, un’esibizione. Ha cominciato nel secondo periodo con 10 punti consecutivi, un parziale di 10-0 che ha spezzato l’equilibrio. Poi ha continuato finendo a 33 punti e otto rimbalzi. Immenso. E’ stata una notte da Olimpia, una di quelle notti in cui il DNA biancorosso supera le difficoltà oggettive e la forza dell’avversario, una notte da ricordare.
IL PRIMO TEMPO – La partita è subito un botta e risposta nel quale emerge Freddie Gillespie, che converte un gioco da tre punti e si batte come un leone dentro l’area. Il Panathinaikos si affida alla creatività di Kendrick Nunn giocando quasi sempre con quintetti piccoli. Sull’11-7 avversario, Zach LeDay mette una tripla frontale, Mannion centra tre tiri liberi e l’Olimpia rimette la testa avanti. Sul 15-11 Milano, Coach Ataman replica giocando con due playmaker più Nunn. Ritorna avanti subito, ma Dimitrijevic con due tiri liberi risponde ancora per il 17-16 Olimpia della fine del primo quarto. Nel secondo, Gillespie torna protagonista: prima ruba una palla a Mitoglou nella metà campo difensiva poi centra due tiri liberi. Sul più cinque Olimpia, Kostas Sloukas si mette al lavoro: nell’arco di tre possessi centra due triple e alza un lob per un canestro facile di Gabriel. Il parziale è di 8-0 e il Panathinaikos schizza a più tre. Qui Zach LeDay provoca una striscia di giocate incredibile. Parte con una tripla, poi un’altra, poi due volte il fade-away da due posizioni diverse. Il suo è un break personale di 10-0 che produce il massimo vantaggio sul 31-24. Dal time-out, il Panathinaikos esce con Sloukas ancora in grande ritmo. Con l’aiuto di Mitoglou, cinque punti di fila, ripristina la parità determinando il corpo a corpo conclusivo nel quale l’Olimpia usa quattro esterni e Gugliemo Caruso da centro. Proprio Caruso esegue due eccellenti giocate, una deviazione che genera l’errore al tiro di Sloukas e poi spazza via la palla sull’ultimo tentativo di Hernangomez che chiude il primo tempo sul 39-37 Olimpia.
IL SECONDO TEMPO – Dopo il pareggio di Sloukas con un jumper dalla media, l’Olimpia tenta di spaccare la partita con un parziale di 7-0 che contiene una prodezza di Bolmaro, un’entrata di Shields e una tripla di Mannion. Da quel momento, Milano non cederà più il comando della partita e nemmeno l’inerzia. Mannion centra una seconda tripla, poi tre volte l’Olimpia costruisce nove punti di margine. Il 57-48 di Shields è procurato da un rimbalzo d’attacco strappato da Caruso. Poi è proprio lui a segnare due volte e scollinare oltre la doppia cifra di vantaggio. L’Olimpia viaggia con fiducia ed entusiasmo. LeDay dall’angolo converte un gioco da tre punti. Due tiri liberi di Dimitrijevic chiudono un terzo periodo da 27 punti che scava 16 lunghezze di margine sul 66-60. Il Panathinaikos attacca all’arma bianca. Sloukas segna due volte da tre e ricuce a meno dieci. L’Olimpia cavalca l’energia contagiosa di Gillespie e ripristina il più 15. Il Panathinaikos ci prova un’altra volta con una tripla di Nunn e un gioco da tre completato da Osman. A metà del quarto rientra a meno nove e Gillespie commette il quarto fallo. Qui Shields e LeDay con due triple consecutive allungano ancora in modo definitivo. Alla fine è 87-75 e LeDay esce con 39 di valutazione e il coro “MVP, MVP”.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita con il Panathinaikos Atene: “Una bella vittoria, importante. Ringraziamo il pubblico che ha creato una grande atmosfera fin dal primo minuto e ci ha sostenuto. I ragazzi hanno giocato una partita di cui essere orgogliosi, con attenzione, cuore fin dal primo momento, ma anche di qualità perché altrimenti non avrebbero segnato quasi 90 punti contro una squadra come il Panathinaikos. Avevo detto che eravamo depressi e frustrati a Istanbul, perché succede quando perdi due giocatori nella stessa partita, poi si fa male LeDay e vuole giocare ma vedi che non dovrebbe giocare. Ma abbiamo reagito. Oggi tutti hanno dato tanto. Ovviamente guardare alla prova di LeDay è normale: ha segnato, ha giocato uno contro uno, ha preso i rimbalzi, è stato un leader. Lui lo è come Mirotic e Shields che sono più riservati. E’ diventato questo tipo di giocatore durante gli anni di Belgrado. Abbiamo fatto di tutto per riaverlo: quattro anni fa ogni tanto oltre a energia e generosità capitava che si perdesse in errori, diciamo, tattici. Adesso non ne commette quasi più. Ma oggi penso alla prova di Gillespie che ogni giorno fa qualcosa di più, che sta ripulendo il proprio gioco, penso a Caruso. Dopo la buona partita con Trieste poteva avere un calo di tensione dopo tanto tempo passato giocando poco invece si è fatto sentire, in attacco e a rimbalzo. Adesso contiamo di recuperare subito Flaccadori e Ricci, che non si è infortunato, ha solo preso una botta, poi speriamo di riavere anche Diop. Sul mercato, non è solo una questione di voler prendere un giocatore o di poterlo prendere, è una questione di trovare qualcuno che sia migliore di quelli che abbiamo e non è facile. Ci sono due dirigenti, eccellenti, da noi, che fanno questo, propongono e poi devono mediare tra chi ritengono meriti di essere considerato e le esigenze economiche”.