
Tra Palladino e il suo maestro Juric finisce 1-1, un risultato che testimonia la bontà della sapienza calcistica di entrambi.
Ai punti probabilmente ha fatto qualcosa in più il Torino, che nel secondo tempo aveva trovato anche il vantaggio con Ilic, ben servito da Zapata.
Il Monza, però, che stasera aveva una maglia con un chiaro messaggio contro la violenza sulle donne al posto dello sponsor, non ha mai mollato.
Guidati da un Colpani che sta attraversando un periodo di grazia, i biancorossi hanno trovato il pareggio proprio con il numero 28.
Nel finale i granata potevano trovare il nuovo vantaggio con Ilic e i biancorossi con Valentin Carboni, ma il risultato non è cambiato.
Raffaele Palladino, tecnico del Monza, commenta ai microfoni di Sky Sport il pareggio contro il Torino: “Il mio amico Juric è stato più bravo, è venuto qua a fare una grande partita e ci hanno messo in grossa difficoltà con la loro intensità togliendoci le nostre qualità migliori come il palleggio. Meritavano di chiudere il primo tempo avanti, il loro gol paradossalmente ci ha un po’ svegliato. Nella ripresa ho visto finalmente la mia squadra fare quello che abbiamo preparato. Restare in gara è qualcosa di importante, questa partita ci farà crescere tanto”.
Di Gregorio il prossimo in nazionale?
“I miei giocatori meritano tutti la nazionale, stravedo per loro, li amo. Ovvio che Colpani e Di Gregorio stanno facendo un campionato incredibile ma insieme a loro ci sono Pessina, Gagliardini, Andrea Carboni. Colpani può crescere ancora tanto, è un giocatore di talenti ma anche fisico, è universale. L’ho voluto avvicinare ancora di più alla porta perché può giocare ovunque e migliorare ancora. Sono sicuro che a fine campionato sarà pronto per una big”.
Ti aspettavi questo tipo di partita?
“Era la partita che avevamo preparato, avevo bisogno di un po’ di sostanza contro una squadra molto fisica come il Torino. Bondo ha fatto una ottima partita, mi aspettavo di ripartire un po’ meglio. Dany Mota ci ha dato una grande mano per ripartire, siamo stati più verticali e abbiamo fatto un ottimo secondo tempo. Sono orgoglioso della squadra”.
Cosa ti accomuna con Juric?
“Abbiamo condiviso tante cose con Ivan, tra di noi c’è un’affinità calcistica. Mi ha inculcato la mentalità di fare un domani l’allenatore coinvolgendomi nelle scelte tecniche quando era a Crotone. Lo stimo perché è un vero e credo di esserlo anch’io. In questo credo di assomigliargli. Poi ognuno ha fatto il suo percorso, io ho cercato di metterci del mio perché non è giusto fare copia e incolla”.